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mercoledì 15 agosto 2012

Cos'è lo sciamanesino

Lo sciamanesimo è un antichissimo ma ancora usato sistema di conoscenza e di guarigione: shaman vuol dire appunto ‘uomo di conoscenza’, è un termine tunguso, e nasce nelle popolazioni nomadi siberiane o del centro Asia. Indica un insieme di operazioni coscienziali che si ritrovano su tutta la faccia della Terra, Indonesia, Africa, Australia, America…

Ci sono analogie con termini simili: Saman = tunguso; samana = lingua pali; sramana = sanscrito; cha-men =cinese; samane =monaco buddhista in tocarico.

Lo sciamanesimo e’ un fenomeno antichissimo presente già al tempo dei cacciatori nomadi del paleolitico. Nelle antiche cerimonie di caccia lo sciamano aiutava i cacciatori con la chiaroveggenza, indicando dove avrebbero trovato gli animali. Le pitture di Lascaux rappresentano proprio trance sciamaniche relative alla caccia.
Il tamburo, che e’ lo strumento per eccellenza dello sciamano, e’ probabilmente uno degli strumenti più antichi del mondo. Si sono trovate bacchette di tamburo, di osso, di 50.000 anni fa.

Lo sciamanesimo è un fenomeno transculturale. Corrisponde, più che a una tecnica, a una capacità e a un potere che presso molti popoli viene attribuito al re. Nell’antica Cina il sovrano era anche uno sciamano e persino i re di Francia ebbero poteri terapeutici fino alla fine del 1700: una volta l’anno essi guarivano con il tocco certe malattie della pelle come la scabbia. Del resto anche i dermatologi di oggi ritengono che le malattie della pelle abbiamo una origine psicosomatica; alcune di esse come porri o verruche spariscono con l’ipnosi, altre, come i fuochi di D. Antonio o gli orzaioli vengono fatti sparire ancora oggi dalle mammane con formule rituali nelle nostre campagne.
Dove le figure del capo spirituale e del capo materiale erano incarnate da due soggetti diversi, lo sciamano poteva avere poteri superiori a quelli del re, come avvenne presso i Celti.

In tempi molto antichi sembra che lo sciamanesimo sia stato retaggio femminile, il che fa pensare che le donne siano state predisposte a questa attività da sempre, per costituzione naturale, oppure che in ere molto antiche la struttura tribale fosse patriarcale e anche il sacerdozio che si accompagnava alla profezia può essere stato femminile, per migliaia di anni, fino all’era cristiana.

In Cina medium e guaritrici incorporavano gli spiriti e le anime dei morti. Delle donne Wu si diceva che potessero rendersi invisibili, tagliarsi la lingua, inghiottire spade e sputare fuoco. Esse ballavano in circolo (come le streghe del sabba medievale) e conoscevano il linguaggio degli spiriti; attorno a loro gli oggetti si sollevavano, cozzando tra loro e avvenivano vari fenomeni medianici. Tutto questo e’ ancora vivo nelle campagne cinesi piu’ remote, malgrado la propaganda materialista. Le donne Wu sono medium per incorporazione e identificano l’esorcista con la posseduta.
Anche presso le antiche culture mediterranee abbiamo, in epoche antiche, il sacerdozio femminile, accompagnato da trance, sonno incubatorio e divinazione (una statuetta di Malta mostra l’incubazione di una sacerdotessa-medium che in sogno vede la diagnosi e la terapia).

I luoghi di culto e di trance erano sotterranei, caverne, fiumi segreti, sorgenti nascoste con divinità che avevano a che fare con l’energia della terra, della luna e delle acque.
Le divinità invocate erano in genere divinità nere e da loro nasce l’infinita serie delle Madonne nere o divinità femminili scure collegate alla terra e alla guarigione (in Egitto la dea della terra e’ Iside, parola che vuol dire ‘pietra nera’, come nero e’ Sobek, il dio coccodrillo, corrispondente all’energia minus (polarità negativa) della terra e dell’acqua (o energia yin del Tao).
Di questi riti alla dea nera abbiamo traccia a Bologna nel gruppo delle sette chiese, dove c’e’ un pozzo costruito nel tardo impero romano in un antico tempio egizio dedicato a Iside. Il pozzo (mundus) era in realtà ancora più antico e risaliva ad un punto speciale scelto dagli Etruschi al centro del primitivo insediamento, per far emergere le energie della terra. Nel Medioevo si arrivava a queste acque in pellegrinaggio per chiedere miracoli di guarigione, come oggi andiamo a Lourdes.

Un altro punto sacro e taumaturgico di Bologna era a San Luca, sul colle, dove esisteva una sorgente di acque sotterranee che guariva i malati, attorno ad essa fu innalzato un tempio pagano e poi, in era cristiana, un santuario dedicato, naturalmente alla Madonna nera, simbolo dell’energia profonda della Terra.
Il punto del tempio centrale, sotto la cupola, e’ il punto che ha l’energia più alta di tutta l’Italia. Si può misurarlo con gli strumenti della radioestesia.


Fonte: http://masadaweb.org/2009/05/29/masada-n%C2%B0-930-29-5-2009-lo-sciamanesimo-parte-prima/

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