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giovedì 24 luglio 2014

Riflessologia facciale vietnamita - DIEN’ CHAM’

È nel 1980 che le basi di questa stupefacente tecnica hanno visto la luce in Vietnam, nella città di HoChiMinh (l’antica Saigon) grazie al lavoro del professor Bui Quoc Chau e di tutta una équipe di medici, ricercatori e agopuntori. Lavorando in un ambiente ospedaliero, si era interessato ai principi della riflessologia; gli era venuta così l’idea di studiare eventuali corrispondenze tra il viso e il corpo.

Alcuni aspetto del l’I Ching si basano sul principio di corrispondenza (come anche nel Kybalion “Tutto in natura si corrisponde”) così il professor Bui Quoc Chau si disse che, di conseguenza, sarebbe stato logico che tutto quello che è in nature obbedisse a questa legge.
Bui Quoc Chau: “Dato che la curvatura del naso ricorda la curvatura della colonna vertebrale, deve certo corrisponderle e quindi dar modo di curarla!” “… e  le narici avrebbero potuto anch’esse corrispondere alle natiche, cui assomigliavano. Le gambe allora avrebbero dovute essere rappresentate, ai due lati delle narici, delle pliche laterali che partono dal naso e arrivano ai lati della bocca e le sopracciglia potrebbero rappresentare le spalle e le braccia”.

E così che scoprì la prima proiezione del corpo a livello del viso.

Il proseguimento del lavoro lo porterà a disegnare fino a ventidue sistemi di proiezione del corpo sul solo livello facciale e a scoprirvi più di cinquecento punti-riflessi.
Fu così che mise a punto insieme alla sua equipe una nuova riflessologia, ancora più complessa e efficace dell’agopuntura. Diede a questo metodo il nome di Facythérapie, che riunisce in uno solo i due termini che lui stesso e i suoi discepoli utilizzavano spesso: Diagnostica Facciale e Terapia Cybernetica (Cybernetica perché il professore considerava il viso come un quadro di comando o una tastiera di un computer: basta spingere un bottone per ottenere la risposta a distanza di un organo, la regolazione di una funzione organica o il sollievo da dolore!).
Il solo inconveniente, è che la terapia facciale è un metodo di una tale complessità che solo specialisti che l’abbiano studiata per anni possono sperare di utilizzarla. Essa è una sintesi tra riflessologia, massaggio e agopuntura.
Su questa teoria di base si è in seguito fondato Nuhan Le Quang per mettere a punto il suo metodo, il Dien’Cham’, che consiste nella stimolazione di punti-riflesso del viso, per messo di un fondamentale strumento … l’estremità arrotondata di una penna a sfera! In meno tempo di quel che occorre per scriverne, i vostri mali spariranno come per incanto.

Che cosa può risolvere il Dien’ Chanm?:
  • Problemi concernenti schiena, articolazioni, muscoli dolori lombari; cervicali, spalle, ginocchia, colonna vertebrale, braccia, gambe, mani, dita, piedi, caviglie, artrosi, reumatismi, poliartrite, lussazioni, sciatiche, lombaggini …)
  • problemi sessuali e dell’apparato genitale, squilibri ormonali (problemi mestruali, ossia mestruazioni dolorose, abbondanti, insufficienti, amenorrea, perdite bianche, vaginite, prostatite, sterilità, contraccezione, impotenza, frigidità, eiaculazione precoce, menopausa, pre-menopausa, vampate di calore, secchezza vaginale, prolasso dell’utero, fibroma, cisti ovarica, mastite, allattamento, ipo/ipertiroidismo …)
  • problemi di pelle (infiammazioni diverse, acne, prurito, eczema, psoriasi, bruciori, fuoco di sant’Antonio, orticaria …)
  • disturbi digestivi, assimilazione e eliminazione (colite, gastrite, diabete, costipazione, diarrea, epatite, calcoli biliari e renali, ritenzione idrica, obesità, cellulite, emicrania …)
  • disturbi del sistema nervoso (depressione, insonnia, ansia, irritabilità, bambini nervosi o iperattivi, apatia, fatica cronica, mal di testa, mali di viaggio …)
  • disturbi della circolazione (cattiva circolazione, varici, ipo o iper-tensione, vertigini, malattie diverse …)
  • qualche caso particolare o cronico (morbo di Parkinson, emiplegia, paralisi, parestesia …)
  • disturbi respiratori (bronchite, asma, sinusite, raffreddori …)
  • altro (visione imperfetta, abbassamento dell’udito, allergie …)

Principi base
Principio di corrispondenza della forma. Bui Quoc Chau precisa che questo principio è basato sul proverbio “chi assomiglia, si accoppia”, menzionato nell’I Ching. Il che significa che “quel che mostra la stessa forma si assomiglia e si corrisponde”. Ad esempio i punti 8 e 106, della stessa natura, possono essere associati vantaggiosamente.

Principio di corrispondenza di natura. Es. il collo unisce il corpo alla testa. Il polso collega la mano all’avambraccio, come la caviglia collega il piede alla gamba. In vietnamita, quelle parti del corpo che sono il collegamento tra altre due, vengono indicate con una stessa parola: cô. Il collo è cô tay, la caviglia cô chan. Secondo questo principio si considera la radice del naso (situata tra le sopracciglia e gli occhi) come una cosa della stessa natura (cô), dato che collega il naso alla fronte. Certo, la cervicale si blocca e il collo si cura stimolando quella zona che li riflette, ma si può ottenere lo stesso risultato anche massaggiando i polsi e le caviglie.

Principio di omogeneità. Stabilisce un nesso tra le parti del corpo malate, le loro funzioni e le relative manifestazioni a livello del viso, sotto la forma di punti detti “molli”, che presentano cioè una mancanza di compattezza, facile da verificare al tocco e talvolta addirittura alla vista. Anche la quantità di questi punti-riflesso “molli” e il loro grado di “morbidezza” sono un indice della gravità della malattia o dello squilibrio.

Principio di simmetria. Le parti del corpo poste sul lato destro del corpo si trovano sulla destra del viso, stessa cosa per il lato sinistro. C’è un’eccezione a questa regola, e riguarda i punti situati sul davanti, alcuni dei quali corrispondono sul lato opposto. C’è comunque uno schema di corrispondenza tra fronte e organi interni.

Principio di interconnessione. Tutto nell’universo è interdipendente. È la stessa cosa nel corpo umano. Soffrite di emicrania? Controllate lo stato del fegato o della cistifellea. Avete spesso male alla gola? Verificate come sta l’intestino …

Principio dell’effetto contrario. A seconda del tipo di malattia, ogni punto di agopuntura richiede una durata, una frequenza e una intensità di stimolazione ben definita. Se non se ne tiene conto e la stimolazione è insufficiente, non si otterranno i risultati sperati. Al contrario, se la stimolazione è troppo forte, mantenuta troppo a lungo, non si avrà nessun risultato o, peggio, si rischia di ottenere l’effetto opposto e di vedere peggiorare la situazione.
Per evitare tutto ciò, c’è una regola semplice: stimolare soltanto leggermente e rapidamente i punti non dolorosi e smettere di stimolare una zona o un punto non appena cessa di essere sensibile.

Principio dei punti non dolorosi. Questa teoria ha permesso la determinazione precisa dei punti sul viso. Anche questa fu ispirata da un celebre adagio dell’I Ching: “Nello Yang c’è lo Yin e nello Yin c’è lo Yang”.
L’estrapolazione in termini di agopuntura facciale ha condotto a verificare che “nella zona in cui c’è un punto doloroso, c’è un punto non doloroso”.
L’esperienza clinica ha provato la veridicità di questa formula. È così che è stato determinato il punto 1 (alla radice del naso), il primo di una lunga serie di cinquecento (da notare che la numerazione dei punti corrisponde all’ordine in cui furono evidenziati, senza nessun altra implicazione).
Questo principio fu applicato poi allo stesso modo per determinare gli altri punti e le zone di corrispondenza del corpo sul viso. 


Fonte: DIEN’ CHAM’, Riflessologia facciale vietnamita - Marie-France, Nhuan Le Quang










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