“Gera – inizio – la volta
scorsa mi hai confermato che anche le streghe si reincarnano, che molte sono
tornate, che altrettante hanno paura di usare i propri poteri positivi, perché inconsciamente
hanno il terrore delle persecuzioni passare”. Gera annuisce.
“Cosa è successo a te? Lo sai? Hai questi ricordi passati?”
Fa quasi paura lo sguardo che si
accende nei suoi occhi, si alza di scatto, si pone dinanzi alle fiamme del
camino, mi volta le spalle.
La voce che mi parla ora è più
cupa, più roca, irriconoscibile: “Prima
di portarmi nella stanza delle torture, mi hanno fatto assistere all'uccisione dei miei bambini, avevano quattro e sei anni – il tono è quasi spento – mi hanno torturata, mi hanno bruciata sul
rogo.”
Il silenzio pulsa, quasi, nella
cucina fumosa.
La mia voce esce sottile,
timorosa: “Perché sei tornata? Per
vendicarti?”
Scuote il capo: “No, non bisogna né occorre farlo, gli
inquisitori di allora stanno già subendo una giustizia che sta al di sopra di
quella umana. Chi ha ucciso barbaramente, sarà ucciso allo stesso modo.”
La voce estranea mi entra dentro,
mi scorre un brivido addosso. Gera si riscuote, torna verso di me.
“Anche oggi posso fare qualcosa per gli altri, questo mi basta. Nella prossima
vita torneranno anche i miei figli, per me.”
…
Continuo: “Forse hai letto o sentito che in quell'occasione il Vaticano ha chiesto
perdono per le persecuzioni che hanno insanguinato i tempi passati, per l’inquisizione”
Gli occhi di Gera sono due
fessure: “A chi chiedono perdono?”
La sua domanda mi sconcerta. “Mah, forse al popolo dei cristiani, forse …”
“Loro sanno che chi ha subito torture, chi è morto bruciato sul rogo è
qui, è di nuovo qui; si rivolgono a questi, ma perché oggi?”
Di nuovo devo riflettere sulla
domanda e la risposta che mi viene alla mente è solo questa: “Forse l’hanno fatto per inserirsi purificati nell'anno del Giubileo?”
Gera scuote il capo: “Non so, allora, a quanto possa servire
riconoscere fatti omicidi con parole che non cancelleranno il sangue da anime
innocenti.”
Tace e poi riprende: “Tu sei giornalista, dimmi, hanno deciso di
sottoporre agli studiosi, anche laici, i documenti degli antichi processi d’inquisizione?”
Queste parole mi colpiscono, non
ci avevo pensato: “No, Gera, non ho
sentito che una promessa per il futuro in questo senso. Spero che quegli archivi
possano aprirsi un giorno!”
“Appunto, quello sarebbe un atto ulteriore di pentimento e di umiltà,
forse, ma non so se verrà realmente fatto!”
Fonte: Ho incontrato una strega - Agata Rapisardi
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ho-incontrato-una-strega.php?pn=2028