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domenica 25 marzo 2012

Perché i nostri cieli non sono più blu?

di Enrico Galoppini

http://europeanphoenix.net/it/component/content/article/3-societa/254-perche-i-nostri-cieli-non-sono-piu-blu
 
Che cosa penseremmo di chi ci governa se - oltre a tutto quel che già sappiamo dalla diretta esperienza quotidiana o sospettiamo sulla base di più d’un indizio ricavato anche dalle nostre letture - venissimo a sapere che permette a della gente senza scrupoli di avvelenare l’aria che respiriamo? Più esattamente, di infestare i cieli con ogni sorta di porcheria? Ne penseremmo tutto il male possibile, che sono dei delinquenti, no?

Bene, cominciamo a entrare in quest’ordine d’idee, perché questo è esattamente ciò che accade ogni giorno nei cieli italiani. Mi riferisco a quelli italiani perché vorrei che nella mia terra, l’Italia, a prescindere da una farsa che si chiama “Repubblica Italiana”, non esistessero cose simili, ma il fenomeno interessa almeno tutte le nazioni sottoposte al dominio della Nato. E sottolineo “nazioni”, perché qua è anche l’ora di piantarla col chiamare la terra degli avi “il Paese”. Sì, il Paese di Pulcinella!
Per capire il livello delinquenziale di chi sarebbe invece preposto ad incoraggiare e tutelare la salute dei propri connazionali, ci si può informare sul fenomeno noto come quello delle “scie chimiche”, sul quale, in rete, esiste un’abbondante messe di materiale. Qua, ad esempio, può essere consultata una cernita degli interventi più significativi:


Che cosa stiano combinando realmente certi individui senza scrupoli con le “scie chimiche”, ciascuno lo deduca, si faccia un’idea, dalla lettura dei suddetti materiali. Ce n’è per tutti i gusti: dalle modificazioni climatiche all’impoverimento dei terreni attraverso il rilascio di agenti tra cui bario, torio ed alluminio; fino a chi si spinge ad ipotizzare un programma di condizionamento/indebolimento mentale di masse sempre più ridotte ad uno stato catatonico, indotte così a sentirsi sfasate e “depresse”; altri, poi, ipotizzano scenari da incubo, ponendo in relazione tali scie con la diffusione di un terribile morbo. Il quadro, solo soffermandoci a queste prime ipotesi, già delinea chi potrebbero essere i beneficiari della turpe operazione: chi intende ingozzarci di cibo artificiale (ogm) e medicine.
Ma con tutta probabilità c’è dietro ben di peggio … o meglio, di qualitativamente diverso da quello che a prima vista può considerarsi un “crimine ambientale” o un “danno alla salute”.

Le obiezioni da parte delle “autorità” a tutta quella mole d’informazioni e d’ipotesi sviluppate da chi s’è messo in testa di vederci chiaro, praticamente, non esistono. Tacciano di “esagerazione”, “paranoia” e di “complottismo”. Niente di nuovo: sono sempre le solite accuse scagliate per evitare d’intavolare un qualsivoglia confronto con chi s’è ammoscato ed ha addotto argomenti che non ripugnano alla ragione. La “consegna del silenzio” fa il resto: se la tv e giornali non ne parlano, il problema non sussiste. E se proprio non basta, si sguinzagliano dei provocatori per spararle grosse, incredibilmente grosse, onde svalutare la credibilità di chi denuncia seriamente il fenomeno, che per associazione verrà considerato un povero “pazzo”: è una tecnica collaudata quella di mandare avanti personaggi poco preparati, farseschi o ambigui, legati ad ambienti o adusi ad atteggiamenti squalificanti, per il timore che in troppi si rendano conto che il potere mente su questioni troppo importanti, d’interesse davvero generale (ad esempio, ricordo d’aver sentito dei “controinformatori” che asserivano d’aver fotografato degli Ufo accanto alle Torri gemelle!). C’è anche un’altra tecnica, che serve allo stesso scopo, che è quella di far dire a certi personaggi ben integrati nel sistema (un sistema – non lo si perda mai di vista – che è la diretta conseguenza della negazione di Dio e della Verità) alcune “verità” sull’argomento scomodo di turno, cosicché un certo pubblico disposto ad ascoltare solo figure “autorevoli” non presterà la minima attenzione a chi, pur sciorinando fatti inoppugnabili, non è ammantato dall’aura della “autorevolezza”.

Questo, per sottolineare che comunque bisogna fare attenzione a cosa viene detto, a chi lo dice, da che “pulpito” lo dice eccetera. Di questi tempi, poi, vi è una differenza fondamentale tra coloro che criticano tutto, spietatamente, lasciandoti praticamente “disperato” perché al fondo sono dei disperati pure loro, e chi invece cerca di offrire un servizio, a se stesso e al prossimo, per “darsi una sveglia”, da intendersi come trampolino di lancio per la comprensione di dove bisogna “orientarsi” e che direzione imprimere alla propria esistenza.

Ma in questa sede non m’interessa entrare nel campo delle ipotesi sugli obiettivi di coloro che rilasciano le “scie chimiche”, né dei dibattiti – come spesso avviene, accesissimi, ma solo su internet perché i media ufficiali hanno la “consegna del silenzio” – tra i fautori di differenti “verità”. Ma un fatto è certo: tutti – per il solo fatto di avere due occhi innestati in una scatola cranica e collegati ad un cervello - possono osservare, a qualsiasi ora del giorno, che il cielo è costantemente scarabocchiato con strisce lunghissime rilasciate da aerei che transitano ad una quota che non è quella degli aerei di linea quando sorvolano una città, né è quella dei medesimi aerei quando sono in procinto di atterrare nell’aeroporto cittadino. Difatti, né i primi né i secondi lasciano alcuna lunga scia dietro di sé, e pure questo banale fenomeno è osservabile da chiunque! Se c’è infatti una cosa davvero eclatante in tutta questa storia delle “scie chimiche”, è che non si tratta di un argomento da “grandi esperti”, almeno nel momento della rilevazione ad occhio nudo: ripeto, basta guardare in aria per rilevare quantomeno una clamorosa anomalia rispetto alla normalità, che non prevede un cielo ridotto ad una partita a “tris” tra aerei!

Il cosiddetto “uomo della strada” - quello completamente beota che crede praticamente a tutto quello che gli viene raccontato dalle “autorità” - se interpellato risponde in due modi: “Sono i voli di linea, che ora sono sempre di più”; oppure: “Sono gli aerei supersonici”. Una risposta, la seconda, sentita con le mie orecchie, eppure tanto basta per rassicurarsi. Ma chi si dà questa spiegazione forse non è mai stato ad una manifestazione delle “pattuglie acrobatiche”, dove le strisce di fumo colorato escono solo se azionate dai piloti, altrimenti dall’aereo, anche quando risale di quota, non esce un bel niente. Per di più, essendo il medesimo “uomo della strada” completamente illogico, quand’anche ritenesse che tutti gli aerei a reazione militari rilascino delle lunghe scie visibili dovrebbe porsi la seguente domanda: “Come mai tutti questi aerei in circolazione? C’è una guerra in corso sui cieli della mia città?!”. E, al colmo dell’assurdità, ch sostiene questa spiegazione di comodo non si pone nemmeno il dubbio che se un aereo è “supersonico” deve per l’appunto fare un gran rumore … E, al fondo dell’abbrutimento, dell’attitudine a farsi manipolare come un pollo in batteria, vi è persino chi vede queste strisce nel cielo e perentorio afferma: “Ci sono sempre state!”.

Si potrebbe andare avanti parecchio a prendere in giro la massa di rincitrulliti che trangugia ogni fesseria per non dover mettere in discussione la propria esistenza, il modo in cui accetta di essere un “suddito” perfetto, una pecora da tosare, ma insisto sull’esigenza di focalizzare l’attenzione su un elemento che, al di là delle varie ipotesi, costituisce un fatto osservabile da chiunque: a tutte le ore, il cielo viene scarabocchiato con lunghe scie rilasciate da aerei che non riportano alcun segno distintivo.

“A tutte le ore”: ci si può alzare all’alba, ed il “reticolato” è già bell’e pronto (e dà sul rosaceo); al mattino o al pomeriggio, col cielo azzurro, può accadere l’incredibile: nel blu, dipinto di blu,
voilà una striscia lunghissima disegnata col bianchetto! Oppure un cielo bellissimo che a forza di scarabocchiarlo pian piano diventa lattiginoso, a causa del progressivo espandersi delle scie, che prima prendono una tipica forma “a vertebre” e poi si spandono mescolandosi l’una con l’altra.

“Scarabocchiato”: va detto perché c’è addirittura chi, tra i suddetti beoti, vi è chi scambia queste strisce nel cielo per delle nuvole! In attesa che qualche metereologo da strapazzo s’inventi pure una nuova classe di nembi …

“Rilasciate da aerei”: sì, perché basta stare per qualche minuto col nasetto per aria (e talvolta anche meno) per vedere un aereo intento ad irrorare il cielo con questi ‘misteriosi vapori’. Nota importante a proposito della quota di volo: se il tempo è nuvoloso l’aereo in questione passa tra le nuvole, apparendo e scomparendo, cosa che non fanno gli aerei di linea di passaggio su un territorio… tutti noi siamo stati in aereo e sappiamo che lungo la rotta le nuvole le vediamo dal finestrino sotto di noi.

“Con nessun segno distintivo”: si faccia caso al fatto che tutti questi aerei sono bianchi, più bianchi che non si può, quindi non appartengono ad alcuna compagnia. Sono forse aerei cisterna?

Si può anche aggiungere qualche altro elemento tratto dall’osservazione ad occhio nudo: il movimento nient’affatto rettilineo dei suddetti aerei, il che non è propriamente il tragitto seguito dai voli di linea, i quali non cambiano direzione così spesso... Se si è fortunati, capita di vedere simultaneamente uno di questi allegri ‘graffitari del cielo’ all’opera e un normalissimo volo di linea, senza alcuna scia, o al massimo quella che conosciamo sin da bambini, cortissima e subito dissolta, se transitante ad altissima quota. Oppure è possibile osservare due, tre aerei che rilasciano queste scie: capita di vederne due che all’inizio compaiono all’orizzonte piuttosto vicini, per poi divergere; oppure la scia lasciata dall’uno, poco dopo viene intersecata dalla scia lasciata dall’altro: beh, non mi sembrano esattamente le procedure di sicurezza seguite dai “voli di linea”!

A questo punto però bisogna porsi una domanda importante: chi ci comanda (intreccio d’interessi finanziari, industriali, politici e militari) è evidentemente implicato in un’operazione che ci vuol tenere segreta nelle sue finalità (e chissà quanto ci costa con tutto questo via vai di aerei che consumano quantità pazzesche di carburante!), perciò è normale che non fiati… Ma la famosa “gente”, com’è possibile che non s’accorga di nulla? O, peggio, che non si domandi perché mai il cielo viene deturpato in questo modo così plateale? Evidentemente Lorsignori sanno con quali livelli di passività hanno a che fare, quindi stanno elevando progressivamente i livelli di manipolazione e di raggiro, convinti come sono di avere a che fare con una massa amorfa abituata ad “abbassare la testa” (e non solo metaforicamente!). Non fanno un colpo di Stato e lo chiamano la “salvezza della Patria”?

Non mettono a strozzo nazioni intere e si presentano come dei “benefattori”? Non rubano tutto e lo chiamano “riforme” e “privatizzazioni”? C’è poco da fare, sono convinti di avere di fronte dei “sudditi”, della gente prostrata internamente, senza dignità né spina dorsale, e gli va bene così. Ci sono state alcune giornate in cui, se vivessimo in un mondo normale, visto che uno dei classici argomenti di conversazione è il tempo atmosferico, la prima cosa che ci si direbbe tra vicini di casa sarebbe: “Ehi, hai visto che bella giornata?”; “Sì, che cielo azzurro!”; “Ma cosa cavolo è questa striscia bianca rilasciata da quell’aereo!?”. A quel punto, sempre in mondo normale, cercheremmo di capirne qualcosa di più, chiamando una delle “agenzie di rilevamento ambientale” (a cosa servono, sennò, a dargli lo stipendio?); poi potremmo provare a telefonare alla torre di controllo del più vicino aeroporto … Ma anche queste cose sono tutte state già fatte da chi da anni denuncia la cosa … e non si riceve mai uno straccio di risposta esauriente: con tutta evidenza vi è l’ordine di non parlare di quest’operazione, che deve procedere indisturbata, per fini che molto probabilmente vengono tenuti all’oscuro anche della stragrande maggioranza degli “addetti ai lavori”, forse addirittura di quelli che pilotano gli aerei che rilasciano le scie.

E qui veniamo alle note davvero dolenti. Che lo stesso pilota non si ponga troppi dubbi non deve sorprendere. C’è in giro un sacco di gente che per il solo fatto di dover “eseguire degli ordini” fa delle cose ripugnanti e nocive. La domanda sorge spontanea: “Ma non pensa che là sotto c’è anche la sua famiglia?”. No, non c’è niente da fare: la forza del condizionamento e della paura di “rimetterci” è troppo forte. Se poi pensiamo che con ogni probabilità questi piloti sono dei “militari” (metto le virgolette perché ormai sono sempre più a difesa d’interessi privati), si capisce che si è di fronte a persone che per deformazione professionale devono “obbedire” e zitti. Che eseguano tutto ciò per conto di qualcosa che va al di là delle “autorità italiane” non rappresenta infine alcun problema, poiché è stato fatto un lavaggio del cervello per inculcare il concetto della nostra “grande patria da New York a Tel Aviv”. E i metereologi non fiatano perché sono anch’essi dei militari: non a caso hanno eliminato le classiche “immagini dal satellite” per sostituirle con delle coloratissime e accattivanti “grafiche” che ormai occupano tutta una sezione dei notiziari, dove un citrullo-giornalista che giochicchia con una specie di ‘meteovideogioco’ occupa provvidenzialmente del tempo da dedicare altrimenti alle notizie vere.

Ma in fondo, anche questo aspetto non ci deve sbalordire eccessivamente, poiché, ripeto, è pieno di gente che per “portare la pagnotta a casa” deve eseguire dei compiti abominevoli tutti i giorni.
E che la “gente” non si scandalizzi per il deturpamento e l’avvelenamento dell’ambiente non è certo una novità: la maggioranza delle persone ha forse smesso di prendere l’auto per ogni minimo spostamento per il solo e decisivo fatto che l’aria delle città è irrespirabile? Ha capito che non si può tenere il riscaldamento domestico “a palla” per stare smanicati anche d’inverno, altrimenti ci avveleniamo tutti? Ha compreso che non ha senso dolersi, da una parte, per i “danni all’ambiente” e, dall’altra, riempirsi i carrelli di prodotti superconfezionati? Se si pensa inoltre che in giro per il mondo, nei “Paesi in via di sviluppo”, nelle “potenze emergenti”, ci sono legioni di individui che bramano solo il “benessere”, c’è di che inorridire ...

Alla fine, l’uomo “moderno” se ne frega altamente di tutto quel che esula illusoriamente il proprio ego; se a casa sua, sulla terra degli avi, non comanda un fico secco ed è, anzi, diventato, uno schiavo; se la sua attività è del tutto controproducente, anche a livello “morale”, per sé e per gli altri; se… gli scarabocchiano il cielo con queste “scie chimiche”! A questo uomo crepuscolare interessa solo la sua panza, il soddisfacimento dei suoi bisogni corporali, il “benessere” materiale, e tutt’al più pretende che tutto questo gozzovigliare risponda a moralistici ed ipocriti “criteri etici” fissati in qualche “bollino” o “certificazione”!

E per ridursi in questo stato l’uomo “moderno” deve dimenticarsi soprattutto una cosa, un’unica cosa: Dio e la Verità. Il Creatore di tutte le cose, se ha posto i cieli dove sono un motivo ci sarà. Non li ha creati con le “scie chimiche”. Tutti i libri sacri declamano la maestà implicita nei cieli fissati da Chi ha creato questo mondo affinché Lo conoscessimo … E qua si erge in tutta la sua tronfiezza l’uomo “moderno”, dimentico di Dio e dunque in preda alle manipolazioni del Maligno: “Sì, è vero, nessun uomo può creare i cieli (né creare alcunché), però … i cieli possono essere migliorati!
Migliorati per questo e quest’altro motivo …”, sempre al servizio del “Progresso”.

Ecco, questo è un punto fondamentale da capire. Che nella Creazione non c’è nulla che non sia già “perfetto”. Quindi, che l’uomo s’incaponisca di “migliorarla”, oltre che essere illusorio, può
condurre solo ad un disastro e alla perdizione di sé. Ammettiamo infatti che uno dei motivi per cui i cieli vengono continuamente irrorati da questi aerei sia la facilitazione delle telecomunicazioni, dello sfruttamento delle frequenze e delle onde elettromagnetiche, nell’era della cosiddetta “comunicazione globale”. Perseguire un obiettivo simile non pone però alcuno scrupolo solo se si postula un essere umano estremamente semplificato (che è poi lo stesso della medicina ufficiale: non a caso si fanno vaccinare dei bambini appena nati, per “migliorarli”, quando sono invece nati già “perfetti” col loro sistema immunitario che ha bisogno solo delle poppate dalla loro mamma). Peccato per questi dr. Frankestein da strapazzo che l’uomo sia invece estremamente complesso, al punto che conosce se stesso, il suo Sé, solo chi è pervenuto alla “Realizzazione”: gli altri, invece, non sanno esattamente quali potenzialità contenga in sé l’uomo, che dispone, guarda un po’, pure di un suo campo elettromagnetico.

E se rilasciare sostanze nocive del tipo esposto da chi denuncia le “scie chimiche” avesse uno scopo davvero diabolico? quello di depotenziare l’essere umano, ovvero mandarlo “in confusione”, letteralmente “dis-orientarlo”? Non permettergli una “connessione”… creargli dei problemi di “sintonizzazione”…
I tempi stanno stringendo, prima di un “diluvio”. Più di quanti si pensa stanno cercando posto sulle ‘scialuppe di salvataggio’, ma per farlo si deve disporre di una Guida (infatti se il capitano della nave se la dà a gambe, come abbiamo visto di recente, i passeggeri naufragano) che dà le istruzioni su come “orientarsi”, “connettersi” con l’unica Realtà e giungere a destinazione sani e salvi. Nel frattempo, si assiste ad una “fretta” estremamente sospetta, quella di chi sa di “non avere tempo” per portare a termine il suo criminale disegno, mirato a rendere le vite degli uomini una “occasione sprecata”, “carbone per l’Inferno”. Nel frattempo, tutto l’andazzo, dalla propaganda all’esistenza pratica, incita all’”attaccamento”, ad illudersi sul “mondo”, a scambiarlo per l’obiettivo e non per un mezzo, un provvidenziale – e “perfetto”, al suo livello - mezzo quale esso è.

È un problema di “connessione” col divino, con la fonte dell’Essere, che alcune forze cercano di ostacolare in ogni modo. E di consapevolezza, di conoscenza. La conoscenza è il contrario
dell’ignoranza, e cosa può essere se non l’ignoranza a manovrare i servi sciocchi del Maligno? Se uno conosce ama, perché “conoscere” per davvero implica l’identificazione con la cosa conosciuta. Quindi non puoi non amarla, e non puoi deturparla, anche con la scusa di “renderla perfetta”…

C’è qualcosa di effettivamente sinistro in quest’operazione “scie chimiche”. Se si guarda al cielo e si vedono all’opera questi aerei, il cuore si sente immediatamente oppresso. Dopo un po’ che le si guarda viene spontaneo non curarsene più perché mettono l’angoscia al solo pensiero del crimine in corso. Il cuore degli essere umani, in questo mondo oramai alla fine, ha bisogno invece di “connessione”, di nutrimento … Ha bisogno di Bellezza: “Allâh è bello e ama la bellezza”! La Creazione, per la sua “perfezione”, è “bella”, e solo l’uomo, che è stato dotato di intelletto, tra tutte le creature ha la facoltà di scelta tra l’essere “bello” o “brutto”. I “brutti”, persi nel loro ego, rigettano l’amore divino, rovinano se stessi e, di conseguenza, intorbidano tutto il Creato: hanno la sensazione di agire su qualche cosa che è esterno da sé, come se non li riguardasse. Non si “amano” perché non si conoscono, e senza rendersi conto della corrispondenza tra il Sé e il Tutto finiscono per non amare la Creazione che invece è stata posta dov’è provvidenzialmente. Ma Allâh ama solo i “belli”, bisognerebbe sempre ricordarlo … e può essere considerato “bello”, frutto di “bellezza”, un cielo scarabocchiato in questo modo?

Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime news riguardanti l'argomento, iscriviti qui:
http://www.facebook.com/Lo.Sai.Chemtrails
 
Documentario americano "what in the world are they sprying":
http://www.youtube.com/watch?v=8lpuXJirPCE
 
Intervista al biologo Giorgio Pattera:
http://www.youtube.com/watch?v=Jh0l1sU8_I8
 
Intervista al fisico Corrado Penna: http://www.youtube.com/watch?v=EY3lSTlt2o4
 
Gli Stati Uniti ammettono esperimenti con armi chimiche e biologiche su militari e cittadini ignari:
http://www.facebook.com/note.php?note_id=494954602806&id=1098556780&ref=mf
 
Responsabile marketing e portavoce della Singapore Airlines denuncia l'esistenza delle scie chimiche: http://losai.forumfree.it/?t=54069741
 
Il governo inglese ammette l'uso delle scie chimiche:
http://losai.forumfree.it/?t=51380882
 
DOMENICO AZZONE militare esperto meteo spiega come riconoscere le scie chimiche: http://losai.forumfree.it/?t=52711720
 
Associazione italiana medici per l'ambiente denuncia le scie chimiche:
http://losai.forumfree.it/?t=50870120
 
PDF sulle scie chimiche:
http://scienzamarcia.altervista.org/il_discepolo_scie_chimiche.pdf
 
La denuncia dei Comuni: http://losai.forumfree.it/?t=50933500
 
Gli scienziati fanno appello ad Obama per fermare le irrorazioni
chimiche: http://losai.forumfree.it/?t=49598452
 
Dichiarazione di un ex agente dell'FBI:
http://www.youtube.com/watch?v=noTJIWhrLKg
 
Interrogazione Parlamentare sulle SCIE CHIMICHE presentata da DOMENICO
SCILIPOTI: http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150188070149972&id=199277020680&ref=mf
 
Due brevi video per mostrare e dimostrare efficacemente l'esistenza delle scie chimiche:
http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/02/due-brevi-video-per-mostrare-e.html
 
SERVIZIO DELLA CBS AMERICANA SULLE SCIE CHIMICHE (inglese): http://dai.ly/fQ1bIM
 
Intervista a Rosario Marciano', presidente del comitato "tanker
enemy": http://www.youtube.com/watch?v=w3Cl6bh_HhA
 
Televisione americana conferma il ritrovamento di bario nelle scie
chimiche: http://www.youtube.com/watch?v=7dba-k9RfC0
 
Le scie chimiche sono una realtà storica:
http://skywatchercellardoor.blogspot.com/2011/01/le-scie-chimiche-sono-una-realta.html
 
Sito inglese che raccoglie info sulle scie chimiche: http://aircrap.org/
 
Le preoccupazioni dell'ONU sul clima e le chemtrails:
http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2010/12/le-preoccupazioni-dellonu-sul-clima-e.html
 
Email anonima da un meccanico dell'aviazione:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.3336
 
Spiegazione di un metereologo della Florida:
http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.2946
 
Documentario "aerosol crimes" (inglese):
http://www.youtube.com/watch?v=grmf_0FyLTg
 
L'avvelenamento è intenzionale:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4853
 
CHI STA CONTAMINANDO I CIELI AMERICANI, E PERCHE’?:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.2653
 
Le irrorazioni clandestine nei cieli:
http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150106670839421&id=390768256544&ref=nf
 

Puntata di "E SE DOMANI" sulla RAI dedicata completamente alle scie chimiche: http://vimeo.com/29188835
 

Il portale delle scie chimiche a Firenze: http://www.ilcielosufirenze.com/
 
Gruppo facebook STOP ALLE SCIE CHIMICHE:
http://www.facebook.com/pages/STOP-ALLE-SCIE-CHIMICHE/199277020680
 

Canale youtube "tanker enemy":
http://www.youtube.com/user/tankerenemy?blend=2&ob=1
 


By Massimo Onetti Munda 
 



martedì 20 marzo 2012

Nikola Tesla

Il 10 luglio 1856 nasceva a Smiljan, in Jugoslavia, Nikola Tesla, un uomo direi, a dir poco, straordinario. Scienziato, fisico, inventore, visionario, creativo, con un profondo senso etico e spirituale, a mio dire un genio.
L'asciò l'Europa nel 1884 per andare in America. Arrivato a New York, appariva come uno dei tanti emigranti, ma in testa, aveva già tutti i progetti di un generatore di corrente alternata.
Lavorò per Edison, e in seguito decise di mettersi in proprio sviluppando il generatore polifase, che poi fu usato in tutte le centrali elettriche. 
Guadagnò molto, ma il suo progetto era molto più ampio.
Nel 1912 gli fu proposto il Nobel, che rifiutò indignato dal fatto che nel 1909 non lo ricevette al posto di Marconi. 

Il suo progetto era quello di trasmettere la corrente, su larga scala, utilizzandola sia per uso domestico che industriale. 
Tesla voleva usare le vibrazioni elettriche naturali, ricavandone energia elettrica gratuitamente.  
L'economista J.P. Morgan si interessò ai suoi esperimenti e lo finanziò.
Ma dopo poco Morgan interruppe i finanziamenti e Tesla fu costretto a terminare i suoi esperimenti scivolando nella depressione. 
Questo non le impedì, però, di inventare un apparecchio simile al laser. 

Tesla è il padre della moderna corrente alternata, di neon, radio, TV, radar, raggi X.

Purtroppo, egli morì nel 1943 solo e frustrato per non aver realizzato i suoi progetti basati sulle onde elettromagnetiche. Fu abbandonato da tutti i suoi finanziatori, e come molti altri uomini geniali, fu accusato di aver superato i limiti, di essere solo un folle e poco credibile quindi per svolgere il compito di uomo di scienza. 
Molti dei suoi studi scomparvero misteriosamente, e altri furono sottratti alla famiglia dall’esercito statunitense e furono stranamente perduti.
Sin da bambino era solito vedere lampi di luce, dai quali scaturivano immagini, così da rendergli difficile distinguere tra realtà e fantasia. Con il passare del tempo poi queste visioni divennero per lui vere e proprie visioni, in cui poteva sperimentare e vedere in funzione le sue invenzioni, prima ancora di costruirle.

Il gruppo Macro sta partecipando alla diffusione di materiale su questo straordinario personaggio, attraverso la pubblicazione di un film e di un libro.
Il film è prodotto da Orson Wells: “Il segreto di Nikola Tesla”, di Kristo Papic. Ci illumina sulla realtà di scienza e società. Sull’arrivo di Nikola negli Stati Uniti, sul suo difficile rapporto con Edison, e con il capitalista J.P Morgan. Spesso la scienza non ha reso i giusti meriti, a coloro che ne sono stati i reali protagonisti.

Il libro “Tesla Lampo di Genio” di Massimo Teodorani, mira a dare al lettore un quadro più chiaro possibile su questo grande scienziato. Partendo dalla sua giovinezza, sino ad arrivare alla vecchiaia. Discutendo gli aspetti importanti del suo carattere e del funzionamento della sua mente geniale. Trattando poi tutte le controversie che caratterizzano questo personaggio. Terminando con un’analisi del suo operato rivoluzionario, che ha lasciato molti eredi che, tutt’ora, stanno tentando di continuare il suo lavoro.
È un elogio al grande Tesla, e vuole essere uno stimolo a tutti i coraggiosi ricercatori che oltre a posare lo sguardo verso se stessi, osano alzare gli occhi al cielo, mantenendo i piedi ben saldi a terra.

La sua visione supera l’ordinario, sino al limite sottile tra genio e follia.

Tesla era un uomo di pace, estremamente sensibile, auspicava a un mondo libero con energia disponibile e gratuita per tutti.

"Se estraiamo energia dal petrolio, vivremo legati ad un capitale che verrà rapidamente esaurito. Questo è un metodo barbaro e iniquamente dispendioso, che deve essere fermato nell’interesse delle generazioni future. […] La conclusione inevitabile è che l’energia idraulica sia, fino ad ora, la migliore delle risorse a disposizione. L’umanità dovrebbe investire i propri sforzi e le proprie speranze su questa fonte. Attraverso il suo completo sviluppo, e attraverso un perfetto sistema di trasmissione senza fili dell’energia a qualsiasi distanza, il genere umano potrà risolvere tutti i problemi dell’esistenza fisica e materiale. La distanza, che è il principale nemico del progresso umano, sarà completamente annientata nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. L’umanità sarà unita, la guerra diverrà impossibile e la pace regnerà sovrana."

Tutt’ora la sua appare come una vera e propria utopia, figuriamoci nel suo tempo come poteva apparire.

Sperando che gli sia riconosciuto il suo operato, rendo omaggio a Nikola Tesla.


Il Segreto di Nikola Tesla - Film in DVD


Tesla Lampo di Genio - Libro
Tesla Lampo di Genio - LIBRO di Massimo Teodorani

giovedì 1 marzo 2012

Psicosintesi – Roberto Assagioli

La tendenza della vita è di conservare e accrescere se stessa; perciò una vera e propria “lotta per la vita” avviene in noi.
Se non ci fosse questo, esisterebbe un caos irriducibile, un atomismo, una polverizzazione psichica. Ma in realtà non è così: quegli elementi non restano in noi isolati, essi tendono a consociarsi, ad organizzarsi.
Le principali funzioni e i più importanti atteggiamenti e rapporti umani formano la trama e le linee direttive della nostra vita, e formano delle vere e proprie subpersonalità, dei diversi “io” in noi. Oltre a ciò che noi siamo per noi stessi, vi sono dunque vari gruppi di “io” in noi.

Vi sono così un “io” filiale, un “io” coniugale, un “io” paterno o materno, un “io” sociale, un “io”professionale, un “io” di casta, un “io” nazionale.

William James dice: “un uomo ha tanti “io sociali”, quanti sono gli individui che lo conoscono e portano l’immagine di lui nella mente …
Ma siccome gli individui che portano in loro quella immagine si dividono in tante classi, possiamo dire che un uomo ha tanto “io” quanti sono i gruppi di persone della cui opinione egli si preoccupa”.

James è stato precursore di Pirandello, la cui tesi principale è: ci sono tanti “io”, tanti esseri contradditori in noi quante sono le apparenze, le immagini che si riflettono negli altri e che sono costruite dagli altri. Ed egli mostra come spesso questi “io” siano molto scomodi!

Inoltre, vi sono in noi personalità diverse che si susseguono nel tempo: “io” infantile, “io” adolescente, “io” del giovane, “io” dell’adulto …

Non rammarichiamoci di questa ricchezza interna per quanto tumultuosa e scomoda.

L’unità tra questi “io” è possibile, ma essa non è un punto di partenza, non è un dono gratuito; è una conquista, è l’alto premio di una lunga opera; opera faticosa, ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata.
Così intendo la Psicosintesi.

L’inconscio e la sua esplorazione
Una differenza fondamentale che esiste nel nostro animo è quella fra la parte cosciente e quella inconscia.
È necessario, allo scopo di avere una visione d’insieme, rendersene conto.
Sembra che questa attività inconscia sia multipla; che varie correnti psichiche si svolgano in noi contemporaneamente durante il sogno: e il fatto che alcuni sogni sono assurdi, strani, come intrecciati, si spiegherebbe con l’ipotesi che essi siano come una fotografia composta di due o tre correnti psichiche sovrapposte, intrecciate. È la teoria di F. Focault che ha varie osservazioni in suo appoggio.

Ostacoli all’affioramento dell’inconscio:
  •  “repressione” e “rimozione”. Lo scacciare certi fatti dalla nostra psiche spesso non fa che renderli più liberi di scorrazzare, di insidiare l’inconscio, come delinquenti che tanto più operano indisturbati, quanto più se ne nega l’esistenza.
  • La concentrazione della nostra attenzione è sfavorevole all’affioramento degli elementi inconsci. Tutto quello che possiamo ricordare, che è depositato nella nostra memoria, è subcosciente.
  •  Dai sogni non si può conoscere l’intero nostro incpnscio, perché non di rado essi rivelano solamente una sezione di esso, generalmente quella inferiore. Bisogn quindi aggiungere a questa analisi l’esame, l’esplorazione dei vari livelli dell’inconscio.

Possiamo studiare l’inconscio direttamente mettendoci di proposito a penetrarlo. Questo si può fare in due modi:
Passivamente, lasciandolo affiorare mentre manteniamo l’attenzione vigile, l’atteggiamento dell’osservatore impersonale, senza reagire.
Attivamente, esplorando metodicamente, spostando volontariamente la coscienza, l’attenzione. Richiede raccoglimento interno in cui vengono messe da parte tutte le attività ordinarie coscienti. Occorre sgombrare il campo, fare il “vuoto” nella nostra coscienza di veglia, alleggerirla da idee, preoccupazioni, emozioni, impulsi.

Che cos’è la sintesi
Vi è nella psiche umana la tendenza fondamentale all’unione, alla sintesi (dal greco: syn-thesis, che significa composizione).

L’atomo è un delicato equilibrio di attrazioni e di repulsioni, di forze centripete e centrifughe. Basta la proiezione e lo spostamento di un elettrone per cambiare le proprietà di un atomo, per produrre radiazioni di ogni genere, vibrazioni elettromagnetiche, fenomeni luminosi che sprigionano somme enormi di energia.

Durante la veglia prevalgono le funzioni cataboliche, l’attività esterna, la vita di relazione. Nel sonno prevale, l’attività anabolica, per la riparazione e la conservazione dell’organismo. Ogni qualvolta una di queste fasi prevale eccessivamente sull’altra si ha una malattia.

Una manifestazione morbosa ancora più accentuata, dovuta al difetto del potere di regolazione, sono i tumori. Questi sono formati da cellule ribelli, che non obbediscono al ritmo normale dell’accrescimento.

La sensazione, che era ritenuta dai sensisti un fatto semplice ed elementare, come l’atomo dai chimici, è invece, alla pari e più di questo, un fenomeno complesso.

Leibniz dimostra come in realtà la sensazione sia l’aggrupparsi di numerosi piccoli elementi non percepiti chiaramente, cioè, con termine moderno, subcoscienti.

Giordano Bruno: “Chi vuol sapere i grossi segreti di natura riguardi e contempli circa i minimi ed i massimi dei contrari e opposti. Profonda magia è saper trarre il contrario, dopo aver trovato il punto di unione”.

Anche nella vita psichica, come nella vita organica, troviamo un ritmico alternarsi di due principi opposti, quello dell’estroversione e quello dell’introversione.

Estroversione o moto centrifugo = volgere l’interesse vitale all’esterno (ciò che nella vita organica è il catabolismo, vita di relazione, di dispendio, di dispersione d energie)

Introversione o moto centripeto = volgere l’interesse, l’attività, all’interno, (corrisponde all’anabolismo)

Si può essere estroversi in un campo e introversi nell’altro. 

Una successione armonica di questi movimenti dovrebbe costituire il ritmo della vita. E per arrivare a questo ritmo è necessaria “un’arte di vivere”.

Come la vita organica non è abolizione del contrasto fra catabolismo e anabolismo, fra la vita di relazione, di consumo, e la vita di ricostruzione, così nella vita psichica non si tratta di annullare uno dei termini a favore dell’altro. Occorre mantenerli entrambi; occorre che permanga una “tensione” fra essi, ma una tensione creativa. Bisogna obbligarli ad integrarsi in una vita più ampia, in una realtà superiore che li comprenda ed insieme li trascenda. Questa è la vera sintesi. Per attuarla occorre la presenza, l’azione potente di un più alto principio regolatore. Tale principio nel suo aspetto più elevato è l’elemento spirituale, che di solito resta più o meno latente nell’animo, ma che, quando si sprigiona e diviene efficiente, porta ordine, armonia, bellezza, gioia.

Tipi e gradi della psicosintesi
La passione è stata definita quale “un desiderio allo stato violento e cronico”.
Una pssione è una forza potente e pericolosa che bisogna saper maneggiare. Affinché una passione sia benefica e feconda e non distruttiva, occorrono due cose: anzitutto che il suo fine sia nobile ed elevato. Però questo non basta, anzi non è sempre vero; talvolta anche una passione egoistica può produrre del bene. L’ambizione, la sete di denaro, creano industrie e portano a scoperte, a invenzioni.

D’altra parte anche una passione nobile può essere pericolosa ed avere effetti nocivi se diviene eccessiva.

Altri pericoli insidiosi di passioni nobili sono: il fanatismo, l’intolleranza, l’orgoglio e la durezza.

Occorre dunque essere padroni e non schiavi di qualsiasi passione, anche delle migliori. E questo richiede la presenza e l’attività di un Centro superiore, di una visione più ampia, di una volontà sveglia e potente che sappia “tenere in mano” la passione, farla elemento, strumento di una sintesi più vasta, individuale e superindividuale.

Tenere in mano la passione non vuol dire distruggerla. Essa è forza, vita e fuoco.
Deve divenire consacrata a quello e non volta, come negli ambiziosi e negli avidi, al raggiungimento di fini egoistici e personali.

Non è quello che si fa, ma come lo si fa.
Si tratta, primo, di avere una chiara visione del tipo o “modello ideale” della speciale funzione che si è chiamati a compiere o che abbiamo prescelto; secondo, di proporci di attuarla nel modo migliore possibile.

… vediamo persone che compiono in modo meschino e ristretto il proprio compito, che si isteriliscono e si inaridiscono in esso: o si gonfiano che ridicola vanità e presunzione per l’importanza sociale – reale o supposta – della loro carica.

… vi sono limitazioni e costrizioni della parte che si deve recitare nella società, e mutilazioni che essa impone.
Quando uno ha accettato una funzione, viene dalla società costretto a rappresentare quella e solamente quella. Se un individuo è poeta non può essere, per la società, che poeta. Se fa anche il calzolaio, non è preso in considerazione né come calzolaio né come poeta.

Chi si identifica completamente ed esclusivamente col proprio compito, per quanto nobile esso sia, tende necessariamente a reprimere nell’inconscio, a lasciare non sviluppate, atrofiche, altre parti della psiche, che non rientrano in quella funzione, ma che pure sono vitali ed avrebbero diritto ad un adeguato sviluppo e ad una opportuna espressione.

Per andare verso la propria psicosintesi occorre riconoscere che le qualità che vediamo nell’altro sesso sono manifestazioni, proiezioni esterne, per così dire, di qualità e facoltà rimaste in noi latenti, rudimentali, represse nel nostro inconscio.

“Il valore intellettuale e morale di una personalità, è del tutto indipendente dai sintomi morbosi che possono affliggerla e che essa può avere in comune con altre personalità inferiori o veramente degenerate.
Se è vero che santa Teresa, santa Caterina da Siena e tante altre nobili figure di religiose sono state affette da isterismo ciò non deve diminuire la nostra ammirazione per le loro doti spirituali; dobbiamo invece modificare la nostra opinione sul carattere delle isteriche. Se fosse, vero, come ha preteso di dimostrare un certo medico francese, che Gesù, quel sublime ideale di umanità, sia stato un pazzo, ciò vorrebbe dire soltanto che la pazzia sarebbe infinitamente superiore alla saviezza dei normali … compresi gli psichiatri”.

Il mito è una “realtà psicologica” di grande efficacia; un Grande Essere risulta un misto di realtà e di qualità aggiunte, proiettate dalla fede di chi lo ammira.

Vi sono però dei pericoli:
  • restare sopraffatti, abbagliati dalla grandezza degli Eroi dello Spirito
  •  la proiezione senza introiezione; si ammirano le qualità di un altro essere senza cercar di viverle in noi; si porta cioè il nostro centro nell’essere ammirato e si resta quindi “fuori di sé”
  • imitazione meccanica, formale. Scimmiottare esterno, esagerato, di alcune caratteristiche di una data personalità fino a farne una caricatura

Come evitare questo? Non dimenticare che la nostra immagine di un Grande Essere è un misto variabile di realtà e di idealizzazione.

L’Io quale centro unificatore
Nel nostro esame delle varie forme e dei vari tipi di psicosintesi, abbiamo fin’ora preso in considerazione quelli nei quali il centro unificatore è costituito da una tendenza della personalità (es. da una passione) o da una funzione vitale, cioè la maternità; o da una attività o un compito sociale, professionale …; o infine da un “modello ideale” che ammiriamo.
Ma questi centri unificatori non sono atti a produrre una psicosintesi completa, né una psicosintesi indipendente ed autonoma, cioè non bastata su elementi estranei al vero essere individuale.

Per attuare una psicosintesi di tal genere occorre un centro unificatore che abbia altri caratteri.
Questo centro deve essere di natura diversa da quella di tutti gli elementi singoli e particolari che costituiscono la nostra psiche.
Esso deve essere diverso e superiore ad essi perché solo così può avere il potere di dominarli, dirigerli, comporli in una unità organica.
Tale Centro non deve essere qualche cosa di esterno alla personalità, bensì intimo ad essa, qualcosa di veramente “centrale”. Tentiamo di portar luce, armonia in noi stessi, tentiamo di riconoscere, fra gli innumerevoli pensieri, sentimenti, impulsi che si avvicendano, quelli che sono veramente l’espressione del nostro essere più vero e più profondo e quelli invece che provengono da suggestioni esterne o da tendenze istintive, e ci sforziamo di dominare e di eliminare quelle che riconosciamo non nostre e non degne di noi.
Ma dobbiamo riconoscere, se vogliamo essere sinceri, che tali tentativi hanno spesso un risultato ben poco soddisfacente; essi restano un’aspirazione non appagata.
Le opinioni e le tendenze suggeriteci dall’ambiente si mascherano facilmente per nostre, senza che ce ne accorgiamo, mentre spesso mettiamo in dubbio e respingiamo le nostre intuizioni più elevate.
Gli istinti, le passioni, le abitudini che tentiamo di dominare resistono ostinatamente ai nostri sforzi e sfuggono abilmente alla nostra presa, celandosi nell’inconscio, donde poi si insinuano subdolamente in noi e ci assalgono violentemente, di sorpresa, e nell’uno o nell’altro modo ci sopraffanno.

Innumerevoli sono le identificazioni col corpo, con le emozioni, con le funzioni che svolgiamo.
Se ad esempio un sentimento triste viene ad occupare la nostra coscienza, noi diciamo: “Io sono triste”. Se una sensazione di stanchezza la occupa, esclamiamo: “Io sono stanco”.
Se proviamo un seno di languore allo stomaco diciamo: “Io ho fame” …
Nello stesso modo ci identifichiamo con particolari caratteristiche fisiche, morali, intellettuali, sociali, che rispecchiano solo aspetti parziali di noi stessi; così diciamo via via: io sono bello o brutto, io sono forte o debole, io sono uomo o donna, io sono padre o figlio, io sono idealista o positivista …

A volte se ci sentiamo tristi per qualcosa, e poi questa cosa cambia, anche noi cambiamo e diciamo “Ora mi sembra di essere un’altra persona!”. Questa esclamazione indica che la persona sa di non essere realmente un’altra persona, mentre l’Io fenomenico cosciente si identifica via via con i vari contenuti della coscienza, vi è qualcosa in noi che non si identifica, che non cambia col cambiare degli stati d’animo, che resta sempre eguale, fisso, inattaccabile.
Questo è il nostro vero IO, il Centro della nostra individualità, la sostanza stessa del nostro essere.

Se si riesce ad arrestare per qualche istante la “corrente mentale”, a tenere il campo della coscienza libero dagli stati d’animo che di solito lo occupano, si può giungere ad avere una certa coscienza dell’Io superiore.
È una esperienza non facile, che richiede particolari condizioni. Continuamente sensazioni interne ed esterne invadono il campo della coscienza, continuamente sorgono in noi sentimenti, emozioni, pensieri, ed è arduo respingerli, distogliere da essi l’attenzione e rivolgerla e tenerla fissa sull’Io. Per poterlo fare occorrono pazienti esercizi di raccoglimento e di meditazione; oppure condizioni psichiche straordinarie in cui si produca la sospensione dell’attività mentale consueta.

“Conosci te stesso” non vuol dire soltanto “analizza i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, esamina le tue attività”; esso significa: “scopri il tuo Io più intimo, il tuo vero essere, apprendi le sue mirabili potenzialità”.

L’Io in realtà ed essenza è UNICO. Ciò che noi chiamiamo “Io ordinario” è quel tanto dell’Io superiore” che la coscienza di veglia sa accogliere, assimilare, attuare in un dato momento. Esso è quindi qualche cosa di contingente e di mutevole, una quantità variabile. È un riflesso che può divenire sempre più chiaro e vivido e che potrà forse anche un giorno arrivare ad unificarsi con la sua Sorgente.
Per dare un’idea concreta e quasi sensibile di questi rapporti fra l’Io profondo o superiore e l’Io ordinario empirico e delle loro connessioni con gli altri elementi della nostra vita psichica, trovo utile usare uno schema. Premetto che ogni schema con cui si cerchi di obbiettivare e fissare una realtà complessa, sottile, dinamica, qual è la vita psichica, non può apparire che semplicistico, inadeguato, incompleto. Ma, con questa riserva, ritengo che, come prima approssimazione, lo schema proposto possa recale qualche chiarimento, dare una prospettiva ed una inquadratura iniziale in cui disporre le nostre conoscenze.

Inoltre non si creda che questa concezione, questo riconoscimento del nostro più alto essere debba portare ad una esaltazione, ad una deificazione dell’Io individuale. Ciò avverrebbe solo se lo si considerasse isolato, avulso dalle sue naturali e intime connessioni con la Realtà, cioè con gli altri esseri, con Dio.
Essa invece è il modo di renderci più chiaro conto di tali connessioni e quindi di accoglierle e aderirvi in modo più consapevole e volenteroso.

Il valore spirituale e l’importanza pratica del riconoscimento dell’esistenza e della vera natura dell’Io, sono immensi. Tale riconoscimento costituisce una vera rivelazione; è l’inizio di una nuova vita, la chiave per risolvere tanti problemi, per comprendere tanti fatti della vita e la base necessaria per ogni opera di auto dominio, di liberazione e di rigenerazione: la vera PSICOSINTESI.

Non si deve credere che il campo dell’indagine dell’inconscio sia un campo esclusivamente riservato agli specialisti. Tutti dovrebbero cominciare a studiarlo e in questo studio dobbiamo volgerci tanto verso l’alto che verso il basso del nostro essere e sempre con sereno atteggiamento di osservatori.
In tutti noi esistono elementi inferiori, istintivi, che dobbiamo conoscere e disciplinare senza lasciarcene turbare e sgomentare. La loro esistenza per se stessa non è un “male”; l’importante è riconoscerli sinceramente e quindi farne uso degno. Ma non basta scoprire la parte inferiore di noi stessi; dobbiamo anche volgerci in alto.


Fonte: Psicosintesi - Roberto Assagioli - astrolabio