IL
LINGUAGGIO DELLA NMG E LE NUOVE NOMECLATURE
Di seguito verranno riportate le sigle utilizzate dal dott. Hamer, riviste da M. U. Pfister e adattate nella terminologia da P. Sanna. Le nuove nomenclature sono state scelte a fronte di un’evoluzione semantica mirata a evitare contrapposizioni tra vecchia e nuova medicina, favorendo invece un linguaggio scevro di significati che producano erronee percezioni conflittuali.
NMG = Nuova Medicina Germanica, a cui si preferisce la terminologia di Cinque Leggi Biologiche.
DHS (Dirk
Hamer Sindrom) diventa “shock biologico”: sentito
biologico inaspettato, improvviso, acuto, drammatico, vissuto nell’isolamento.
Lo shock biologico è il perno della Nuova Medicina Germanica. Non è un sentito
qualsiasi che, lentamente, causa il “cancro”, ma è sempre e soltanto uno shock
repentino, scioccante e inaspettato che colpisce la persona lasciandola
sgomentata, impietrita e incapace di proferire una sola parola.
L’essere
umano percepisce i sentiti biologici, secondo leggi arcaiche naturali, ma è
convinto di pensare in modo separato dalla natura.
Il sentito biologico è naturale e non è né buono né cattivo. È semplicemente finalizzato alla selezione e alla conservazione della specie.
CA (conflitto[1] attivo) diventa FA = fase attiva, fase simpaticotonica (siamo sempre in angoscia per trovare la soluzione al nostro problema).
CL
(conflittolisi) diventa S (scioglimento) = lo scioglimento del sentito
biologico. Lo scioglimento viscerale di quel particolare contenuto emotivo. Ad
un tratto scaturisce una sensazione di sollievo interna, inaspettata: “Il peggio è passato!”.
Diversamente
dalla psicosomatica, questo scioglimento non avviene lentamente perché “ci
ragioniamo” o “capiamo il problema” a livello psicologico. La soluzione
biologica succede inaspettatamente, in momenti particolari, in cui siamo
leggermente in “trance”, un po’ “sovrappensiero” …
È importante comprendere che non possiamo sciogliere con la volontà, l’emozione percepita durante lo shock, per il semplice fatto che è un’emozione sentita biologicamente, in modo diretto, immediato, non ragionato.
PCL
(postconflittolisi) diventa FV (fase vagotonica) = fase di
riparazione (vagotonia), dopo lo scioglimento emotivo (siamo fiacchi, stanchi,
possiamo avere dolori, gonfiori, febbre, nausea). Questa fase si divide in FVA
e FVB:
- PCLA (postconflittolisi-A) diventa FVA (fase vagotonica A): (edematosa[2]) fase
più impegnativa perché qui il corpo si gonfia e trattiene i liquidi al
fine biologico di dare spazio e nutrimento alle cellule che stanno
riparando. Possiamo avere dolori, fastidi più forti, stanchezza, febbre,
nausea ...
CE
(crisi epilettoide) diventa
SA (simpaticotonia acuta): avviene tra la fase FVA e FVB (abbiamo
una forte tensione attiva e riviviamo l’angoscia dello shock biologico).
Questo momento di contrattura è il “giro di boa” del corpo per tornare in
normotonia. Rappresenta un breve ritorno alla fase simpaticotonica, ma molto
più intensa, e il tipo di manifestazione sarà diverso per ogni tessuto. Essa
produce una costrizione del Focolaio di Hamer che in questa fase è gonfio
(edema), permettendo così di espellere i liquidi trattenuti nella fase FVA. La
crisi epilettica tonico clonica è un tipo speciale di simpaticotonia attiva
nella soluzione di un conflitto motorio.
- PCLB (postconflittolisi-B) diventa FVB (fase vagotonica B): (fase cicatriziale) si inizia ad espellere i liquidi trattenuti, tramite forte sudorazione e tanta urina (specie la notte). La febbre si normalizza, dolori e fastidi si riducono fino a scomparire (a patto di non recidivare e non trattenere di nuovo liquidi in conseguenza del “conflitto del profugo”).
Normotonia o Esito = ritorno alla normalità.
SBS (programma sensato e biologico della natura) diventa PFS: programma di fisiologia speciale (lo shock è il primo di questi programmi). Ogni PFS, dal punto di vista della nostra storia evolutiva (la filogenesi), ci permette di adattarci a nuove situazioni, modificando sia la funzione che la struttura dei vari tessuti, in base al tipo di conflitto biologico. Ciò che chiamiamo “malattia” è, in effetti, la parte di uno o più di questi programmi.
Focolaio di Hamer[3] (FH) o relè di attivazione organica: porzione, area, punto del cervello attivato da uno shock biologico, scoperto dal dott. Hamer, e visibile attraverso la TAC (tomografia computerizzata) senza liquido di contrasto. Nella fase attiva (FA), attraverso la TAC, si vedono dei piccoli cerchi concentrici a forma di bersaglio, ben delimitati, e nella fase di riparazione (FV) i FH, diventano degli anelli edematosi rigonfi meno definiti. Questo punto non è casuale, ma corrisponde ad un relè del cervello che, al momento dello shock il soggetto “associa” ad un sentito emotivo e nel medesimo istante, da questo focolaio viene interessato l’organo correlato al focolaio. Esempio nella patologia polmonare, i focolai sono sempre a livello del tronco encefalico e i pazienti patiscono sempre lo stesso shock (paura di morire).
Binari: sono la riattivazione di un’esperienza che somiglia a ciò che la persona ha vissuto. Nel momento dello shock il nostro corpo registra delle impressioni, tracce/binari (suoni, odori, persone, oggetti, condizione atmosferiche …). Se a un certo punto la persona rientra in contatto con qualcuno di quei binari registrati scatta il segnale d’allarme per non ricadere in quella sgradevole situazione, come a dire: “Attenzione, in un caso simile in passato è accaduta una catastrofe, stai attento!”. Tra i binari possiamo anche trovare le allergie (es. asma, raffreddore da fieno …), reazioni sensate del nostro organismo, che ci difendono sino a che non riusciamo a spostarci dal sentito emotivo.
Recidiva:
sono la riattivazione di un’esperienza uguale a ciò che la persona ha
vissuto. Ci fa rimanere nel loop
(continuare a passare dalla fase FVA alla FA, senza obbligatoriamente giungere
al termine della curva). Ciò è dovuto al fatto che quando stiamo sciogliendo il
nostro sentito, torniamo indietro (perché lo shock, l’episodio, si ripresenta)
e torniamo in fase attiva.
L’animale che vive allo stato selvaggio, ha due reazioni possibili di fronte al pericolo: attacco o fuga. Noi umani insieme agli animali domestici, abbiamo una terza scelta: subire per scelta (o per volontà) situazioni biologicamente impossibili. Così manteniamo il sentito emotivo (con accumulo di “massa conflittuale”) e possiamo scontrarci con le medesime situazioni (recidive o binari).
Riduzione per necrosi caseosa (caseificazione): riduzione della massa attraverso l’azione di funghi o micobatteri (TBC) con conseguente espulsione di pus (necrosi).
Incistamento: è quel processo di incapsulamento del tessuto connettivo con esito cicatriziale.
Costellazione cerebrale: nel cervello si attivano due focolai nei due emisferi, a carico della stessa area, come reazione d’emergenza dell’organismo quando non vediamo nessuna possibilità di elaborare il nostro sentito emotivo.
[1] Non c’è un conflitto
ma solo un’attivazione funzionale rispetto ad un evento.
[2] Edema = accumulo di
liquido negli organi e nel cervello.
[3] “Artefatti” banali e
irrilevanti, così li definisce il Presidente dei radiologi tedeschi, professore
M. Reiser dell'università di Monaco. E banali artefatti tecnici del
macchinario, sono chiamati anche su Wikipedia, senza accennare minimamente al fatto che i tecnici della Siemens, che all’epoca produceva strumenti
per eseguire TAC, rilasciarono una dichiarazione firmata (in data 22-12-1989),
scrivendo che le alterazioni indicate dal Dr. Hamer non potevano essere
considerate “artefatti”. Si trova il riferimento sul Testamento per una Nuova Medicina Germanica (8° edizione), pagine 218-219-220-221.
Inoltre se fossero “Artefatti” spostando il paziente e rifacendo la TAC
gli anelli resterebbero allo stesso posto sulla lastra, mentre invece seguono
il paziente, risultando nello stesso punto dell’emisfero cerebrale. Il problema
odierno è che la TAC (che fotografa il cranio a fette) non è quasi più usata,
in quanto sostituita dalla PET (che invece fotografa a spirale), che non
consente di vedere i FH.
LE CINQUE LEGGI BIOLOGICHE
1) LEGGE BIOLOGICA della Natura (lo shock biologico come innesco)
1° criterio: Ogni programma di fisiologia speciale (PFS) è originato da uno shock:
- inaspettato
- estremamente acuto, drammatico
e
- vissuto nell’isolamento, in solitudine
che
si verifica contemporaneamente o quasi su tre livelli:
- Psiche (percezione biologica. La psiche trasduce lo shock in modo
soggettivo, in base al proprio ricordo[1], determinando il tipo di sentito emotivo.
L’emozione viene dopo la risposta organica).
- Cervello (relè
o “bottone” che attiva una precisa area nel
cervello).
- Organo (modificazioni del tessuto).
Cioè ad un certo punto della nostra esistenza,
accade un evento scioccante, inaspettato (es. “non avrei mai pensato che mi potesse accadere questa cosa”),
estremamente acuto, drammatico e vissuto con un senso di isolamento che si
verifica contemporaneamente su tre livelli, mettendo a rischio la nostra sopravvivenza
→ shock biologico.
Accade qualcosa che attiva nel nostro sistema una risposta automatica, senza che ci sia il tempo di pensare. Non è mediata dal ragionamento.
2° criterio: il contenuto di ciò che sentiamo al momento
dello shock determina immediatamente:
il
focolaio di Hamer (FH) nel cervello e
la
localizzazione del programma (PFS)
nell’organo (dove si produce un’alterazione organica).
Ci ammaliamo non perché una cellula impazzisce, o per uno sbaglio della natura, o per una punizione degli dei, ma perché stiamo cercando, il nostro modo di sopravvivere a un evento scioccante, non possiamo fronteggiare un evento scioccante in maniera ordinaria.
3° criterio: il decorso del programma PFS è sincrono su tre
livelli: psiche, cervello, organo, che insieme attraverseranno la curva
bifasica.
Dal momento dello shock:
- entreranno
in fase attiva (FA) e
- proseguiranno
verso lo scioglimento (S),
per
vivere la fase vagotonica:
- FVA
(prima fase),
- SA
(simpaticotonia acuta) e
- FVB (seconda fase), sino al ritorno alla normalità.
2) LEGGE BIOLOGICA della
Natura. Ogni PFS segue un andamento “bifasico”:
Simpaticotonia + (FA)
Parasimpaticotonia – (FV)
Il fluire tra i due stati da normotonia.
La simpaticotonia attiva il sistema nervoso
simpatico per le attività quotidiane (tronco nervo simpatico).
La vagotonia attiva il sistema parasimpatico per il rilassamento (nervo vago).
Durante
un PFS, lo shock biologico attiva subito il sistema simpatico ed entreremo in fase
attiva (FA). L’organismo va in simpaticotonia (fase fredda):
- vasocostrizione,
- possibile
aumento del ritmo cardiaco,
- possibile
insonnia con risvegli tra l’01 e le 03 del mattino e iperattività,
- mani
e piedi freddi,
- potremo
faticare a dormire e mangiare,
- pensiero
ossessivo fisso sul problema (livello psichico),
- piccoli
cerchi concentrici (a forma di bersaglio), detti Focolai di Hamer (FH), visualizzabili
alla TAC, senza liquido di contrasto, in determinate aree del cervello
relative al sentito emotivo (livello cerebrale) che innervano un organo
corrispondente (livello fisico).
Ciò
è sensato in natura, perché se l’animale è in pericolo, deve stare in allerta e
pronto per attacco o fuga. Non ha tempo di mangiare, dormire, ma sta nel
problema, e sa che ha un tempo limitato per risolvere il suo problema.
L’animale
che non ha cibo e l’uomo che ha perduto il lavoro reagiranno entrando in fase
attiva, creando un problema al fegato, per metabolizzare meglio il cibo che trovano.
Poi l’uomo potrà avere diverse sfumature conflittuali per la perdita del
lavoro/boccone.
Lo
scioglimento (S) avviene perché abbiamo cambiato la nostra
percezione rispetto al problema, o non ci interessa più come prima, o non ha
più motivo di esistere... Anche lo scioglimento è inaspettato, non possiamo
deciderlo, ma possiamo creare le condizioni, lavorando sulla nostra percezione.
Una
volta che il nostro sentito si è modificato, subentra la fase di riparazione o fase vagotonica (FV) che si dividerà in
fase A (FVA), simpaticotonia acuta (SA) e fase B (FVB).
L’organismo
va in vagotonia (fase calda):
- vasodilatazione,
- possibile rallentamento del ritmo
respiratorio,
- potremo avere stanchezza estrema,
- potremo avere forte dolore,
- mani e piedi caldi,
- dormiremo e mangeremo,
- potremo avere febbre,
- ci sentiamo malati (presenza di sintomi),
- non penseremo più a ciò che è successo,
e saremo tranquilli (livello
psichico),
- edemi visualizzabili alla TAC, senza liquido di contrasto. In fase FVA i Focolai di Hamer producono edema (livello cerebrale), se l’edema è grosso a volte non si vede più. Se, nello stesso relè, viviamo un nuovo processo uguale, il tessuto cerebrale può lacerare. In fase FVB, avremo un forte aumento della diuresi e della sudorazione, così l’edema cerebrale e tissutale, sgonfierà più facilmente. Il tessuto coinvolto cicatrizzerà e ci avvieremo verso la normotonia, dove potremo osservare i resti cicatriziali (fibrotizzazioni, calli ossei, caverne tubercolotiche …), i quali saranno presenti sia nel tessuto/organo che nell’area cerebrale in cui c’era stato il FH. La medicina classifica queste crescite gliali nel cervello come metastasi cerebrali.
3) LEGGE BIOLOGICA della Natura: Il sistema ontogeneticamente[2] condizionato dei Programmi Speciali Biologici Sensati del cancro e delle malattie oncoequivalenti[3].
Tutti i tessuti appartenenti allo stesso foglietto embrionale reagiscono allo stesso modo, indipendentemente dalla loro posizione.
I tessuti che derivano da Endoderma e Mesoderma Antico (Paleoencefalo = cervelletto e tronco
encefalico[4]):
- FA: immediato
aumento di funzione. Eventuale proliferazione cellulare. Eventuale
proliferazione dei micobatteri.
- FVA: eventuale
drastica riduzione funzionale.
- FVB: ripristino
funzionale. Riduzione del tessuto eccedente per necrosi caseosa con funghi
o micobatteri, in assenza dei quali avremo un incistamento.
- Normotonia: funzione ripristinata o ridotta. Caverne, cisti solide, cisti liquide, calcificazioni.
I tessuti che derivano da Ectoderma e Mesoderma Recente (Neoencefalo
= corteccia cerebrale e midollo cerebrale[5]):
- FA: progressiva e
graduale riduzione funzionale. Progressiva e graduale riduzione cellulare
(eventuali necrosi o ulcera).
- FVA: eventuale
riduzione funzionale.
- FVB: ripristino
funzionale.
- FV: proliferazione
cellulare di riparazione tissutale. Proliferazione dei batteri o dei virus
(da verificare).
- Normotonia: funzione ripristinata o ridotta. Tessuto ripristinato o eccedente con cicatrice connettivale, cellule indifferenziate, calcificazioni.
4) LEGGE
BIOLOGICA della Natura: Il sistema è
ontogeneticamente determinato di funghi, batteri e virus, che quindi, non sono patogeni
ma hanno un ruolo preciso.
A ogni foglietto embrionale e a ogni tessuto corrisponde un gruppo di microbi, che si attiva in determinati momenti della curva bifasica.
I funghi e i batteri acidoresistenti o micobatteri (TBC) prosperano dallo shock, ma diventano attivi solo nella fase FVA, per ridurre, tramite necrosi caseosa, la proliferazione dei tessuti (avvenuta in FA) derivati dall’endoderma (tronco cerebrale) o dal mesoderma antico (cervelletto). Terminata l’eliminazione organica dei tessuti in eccesso, funghi e batteri tornano inattivi.
I batteri proliferano in FVA, per sostenere la riparazione delle necrosi (FA) dei tessuti derivati dal mesoderma recente (diretti dal midollo cerebrale, sostanza bianca).
I virus[6] proliferano in fase FVA, per sostenere la riparazione delle ulcere (FA) dei tessuti che derivano dall’ectoderma (diretto dalla corteccia cerebrale).
I microbi
non sono quindi la causa delle “malattie”, bensì i nostri aiutanti, guidati dal
cervello e specifici per ogni singolo tessuto.
Così
un’infezione virale può sussistere solo dopo la soluzione di un conflitto, a
meno che i microrganismi non siano disponibili perché sono stati neutralizzati
dai vaccini, allora la riparazione non può completarsi.
I vaccini ostacolano i batteri, e senza batteri il tumore viene in fine incapsulato.
Gli antibiotici, abbattono i micobatteri (che hanno il compito di demolire il “tumore” ormai inutile), la “malattia” si ferma, il tumore rimane incapsulato lì dove è sorto. In caso di nuovi conflitti ad esempio di paura di morire, non avremo più micobatteri (TBC) a caseificare, e il tumore appunto viene incapsulato, e se si faranno radiografie, questi tumori incapsulati saranno diagnosticati come tali e curati da protocollo. D’altra parte gli antibiotici, in quanto astringenti e antiinfiammatori, ci possono aiutare durante una forte vagotonia, se assunti fino a coprire tutta la curva bifasica.
Nel termine sistema immunitario sono inclusi
vari elementi del sangue e del sistema linfatico (linfociti T, globuli bianchi,
istamina, monociti, enzimi, macrofagi …), alcune di queste sostanze (batteri,
micobatteri, funghi, virus) sono coinvolte mentre siamo in fase vagotonica (FV).
Il sistema immunitario è dunque un sistema
modulatorio, poiché va a modulare l’azione dei microrganismi, ossia impedisce
che proliferino esageratamente rispetto ai bisogni della persona.
È la nostra medicina che vedendo coinvolti i microrganismi
ha supposto che il sistema immunitario li stesse combattendo, ma esso non sta
combattendo nulla bensì lavora con i micro-organismi cosiddetti patogeni.
Il sistema immunitario, pensato come il distruttore di cellule o microbi maligni non esiste, semplicemente i microbi rispondono al cervello, che li attiva per necessità, poi si ritirano sino a che il cervello li convochi nuovamente in caso di bisogno.
I virus e i batteri sono nostri aiutanti solamente
quando il nostro corpo li conosce, o ha avuto il tempo di adattarsi ad essi, se
invece dall’Italia andiamo in Egitto (in aereo) e beviamo acqua non purificata,
allora la cosa cambia, perché quei virus e batteri, il nostro corpo non li
conosce, non ha avuto il tempo di adattarsi e reagisce con la dissenteria, per
liberarsene.
Più che un vaccino bisognerebbe evitare le sostanze
di contagio come l’acqua non purificata, e adattarsi lentamente bevendone poco
alla volta ogni giorno. La nostra biologia non prevede spostamenti così veloci
(come quelli di un aereo), ma necessita di spostamenti lenti a cui l’organismo
si può adattare gradualmente.
E comunque ogni anno appare un nuovo virus, e poi come per magia spunta anche il vaccino.
Riguardo i contagi, ammettendo anche che il virus
si trasmetta, si ammala solo chi ha vissuto il conflitto correlato ed è nella
fase vagotonica. Nella fase vagotonica (FV) dei sentiti della corteccia,
sappiamo che i virus servono per riparare, così chi ha i sintomi è in quella fase
(FV) e ha dunque necessità del virus per riparare l’ulcera prodotta in fase
attiva (FA).
Se più persone mostrano lo stesso sintomo, ciò indica che tutte sono in fase di riparazione per lo stesso tipo di conflitto. Quindi l'epidemia sta a indicare che un'intera popolazione va verso la suddetta fase.
Sono molti però gli aspetti su cui giocare per rendere le persone vulnerabili a qualche conflitto e scatenare un’epidemia: alimentazione, condizione economica, politica, clima, condizioni igieniche …
Prendiamo
ad esempio il gran numero di morti per tubercolosi
fra le due guerre mondiali: le condizioni economiche erano disastrose, come
anche le pessime condizioni di vita (elevata disoccupazione, inflazione che
consumava il potere d’acquisto e aumentava il costo della vita anche per i
generi di prima necessità, scarsa igiene, paura, desolazione …).
La
tubercolosi polmonare è legata agli alveoli polmonari (endoderma), che in fase
attiva hanno una crescita (aumento tissutale), per assorbire meglio l’ossigeno,
quindi per respirare meglio, andando a formare il “tumore polmonare”, per un
sentito di paura di morire per sé (più noduli) o per i propri cari (un nodulo),
e sappiamo bene quanto questa paura era diffusa in guerra.
Nel
momento in cui la persona va in soluzione (FVA) l’aumento tissutale viene
smantellato dai micobatteri, con distruzione del parenchima polmonare e la
dilatazione degli alveoli e qui la persona sente di non riuscire a respirare
bene.
In
FVB, se la persona avrà micobatteri disponibili, farà una tubercolosi
polmonare, se non ne ha, farà dei fibroadenomi che rimarranno a vita nel
polmone.
Durante
questo processo si perdono molte proteine, attraverso il secreto tubercolare
(nella fase di decomposizione), che vanno reintegrate con l’assunzione di nuove
proteine, ma in tempo di guerra la povertà era sovrana e quindi assumere
proteine era un lusso che pochi avevano.
Inoltre, se la persona ha avuto una forte fase attiva (molta massa conflittuale) e quindi ha una seria emorragia polmonare, sarà necessario e sensato l’uso di antibiotici, per contenere il lavoro dei micobatteri, ma proprio come le proteine, anche gli antibiotici, in tempo di guerra era poco disponibili.
Il discorso delle armi batteriologiche, invece è diverso, in quanto sono estremamente tossiche e nessun organismo le conosce (perché sono create in laboratorio non in natura) né tanto meno è abituato ad esse.
Otto Heinrich Warburg (medico tedesco) ebbe il
Nobel nel 1931 per aver scoperto che i virus attecchiscono nelle persone con ph
acido e non riescono a sopravvivere in ambienti alcalini. In un terreno acido
avviene l’espulsione dell’ossigeno. Quindi se c’è eccesso di acidità, c’è
automaticamente mancanza di ossigeno e viceversa. Le sostanze acide allontanano
l’ossigeno mentre quelle alcaline lo attirano. Tutte le cellule necessitano di
ossigeno. La chemioterapia acidifica il corpo, così il corpo attinge alle
riserve alcaline sacrificando i minerali di ossa, denti, articolazioni,
capelli.
Abbiamo una medicina che affonda le
proprie radici nella teorie di Louis Pasteur (1822-1895), il cui
postulato indica che tutte le malattie sono provocate da germi o virus,
attivando in questo modo la grossa e grassa macchina di vaccinazioni (iniziata
nel 1796 da Edward Jenner, che estrasse del pus da una ferita di una
mucca e lo iniettò nel sangue dei suoi pazienti) e antibiotici (primo fra tutti
la penicillina nel 1940, che è il veleno di un fungo), e attualmente questo
business rende parecchio.
Pasteur predica l’immutabilità dei batteri (monomorfismo: i batteri sono entità immutabili e hanno una singola forma per ogni singola malattia) verso la fine del diciannovesimo secolo, ricordo che il nostro Pasteur era un commerciante farmacista. Siamo nel 2014 e nessuno ha mai osato contraddire questa teoria e le lobby farmaceutiche a monte.
Ma a quel tempo c’era già qualcuno che la pensava
diversamente, Antonie Béchamp (1816-1908), fra i primi batteriologi al
mondo e rivale di Pasteur. Fu l’ideatore della teoria del “Pleomorfismo”,
affermando che i germi sono l’esito e non la causa della malattia.
Le cellule organizzano i tessuti e gli organi
umani, i germi puliscono e liberano l’organismo di materiale patogeno e
mucoide.
Normalmente inspiriamo circa 15.000 germi e
batteri all’ora, se sono così dannosi, perché siamo ancora vivi?
Nei primi stadi dell’infiammazione (si forma pus) i batteri presenti sono gli streptococchi, poi man mano che i globuli rossi e i tessuti si disintegrano gli streptococchi si trasformano in stafilococchi, cioè cambiano forma, si adattano al nuovo ambiente dei tessuti morti.
Pleomorfismo da pleo
= molti e morph = forma.
Questa teoria sostiene che i batteri possono
mutare la loro forma a seconda della necessità, quindi possono divenire:
lieviti, da lieviti possono diventare funghi, da funghi possono diventare
muffe, mostrandoci che non sono la causa delle malattie ma l’esito.
5) LEGGE BIOLOGICA della Natura (o quintessenza): Ogni PFS ha un suo senso biologico per l’individuo e/o per il gruppo.
Non
esistono né bene né male, ma un processo vitale in continua evoluzione
dinamica, dove tutto è semplicemente perfetto.
I conflitti
inaspettati sono inevitabili, più ne subiamo più riusciamo a risolverli, e più
ci fortifichiamo. Dopo la fase conflittuale ciò che si verificherà nel nostro
organismo sarà un programma di riparazione (PFS) che ci riporterà in
equilibrio.
Esiste però
un superamento del limite conflittuale, oltre il quale c’è la morte.
L’essere umano continua a superare sempre nuovi conflitti, strutturando nuove strutture anatomo-fisiologiche, che sino a oggi sono: quattro parti di cervello (tronco, cervelletto, midollo cerebrale, corteccia cerebrale) e i foglietti embrionali (endoderma, mesoderma antico e recente, ectoderma).
[1] È molto difficile fare uno shock da adulti, in sintesi tutte gli shock
li abbiamo fatti nel ventre materno e nei primi 6/8 mesi di vita. Tutto ciò che
ci succede dopo va solamente ad aggiungersi a quelle memorie lì, per cui lo
shock diventa una riattivazione di vecchie memorie (binari o recidive) che
attivano il PFS.
[2] Ontogenetico è riferito alla vita embrionale umana.
[3] Malattie oncoequivalenti, significa che non solo i tumori ma ogni
“malattia” si comporta secondo le cinque leggi biologiche.
[4] Tronco encefalico (diencefalo: talamo e ipotalamo; mesencefalo:
tetto e tegmento, ponte, midollo allungato o bulbo; gangli della base o tubercoli olfattori e nucleo accumbens).
[5] Sostanza bianca, formata da fasci di fibre mieliniche, è presente nel
cervello (sostanza bianca cerebrale) e nel midollo spinale.
[6] I
virus attivati la prima volta, lasciano gli “anticorpi”, ossia “corpi con la memoria
dei virus” e la loro presenza non sancisce l’esistenza del virus, ma solo che
se si dovesse riattivare quel virus verrebbe subito riconosciuto
dall’organismo. Lo stesso vale per i virus di epatite A, B, C, D, che
producono ulcere dei dotti epatici e pancreatici.
Per ulteriori approfondimenti, link e risorse:
Testamento per una Nuova Medicina Germanica e la sua nuova dimensione terapeutica