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sabato 7 luglio 2012

“Scoperta la particella di Dio”


Cos'è il bosone Higgs e perché lo cerchiamo da cinquant'anni

PIERO BIANUCCI
Alla fine il bosone di Higgs, folcloristicamente soprannominato «particella di Dio», ha fatto la sua comparsa in due colossali esperimenti del Cern di Ginevra. È il punto di arrivo di un cammino iniziato negli Anni 60 del secolo scorso. L’ultimo tassello di un puzzle che i fisici hanno messo insieme pazientemente in mezzo secolo di lavoro costruendo macchine sempre più grandi, potenti e costose.

Si chiamano bosoni, dal nome del fisico indiano Bose che con Fermi ne descrisse le proprietà, le particelle che trasportano una forza. Sono bosoni, per esempio i fotoni, cioè le particelle che costituiscono la luce, e i gluoni, la «colla» che tiene insieme i nuclei degli atomi. Il bosone di Higgs è speciale: è la particella che conferisce una massa a tutte le altre particelle, e quindi in qualche modo dà ad esse l’esistenza i n quanto oggetti materiali. Questa è la sua potenza «divina».


Da ieri, dunque, conosciamo il segreto della massa delle particelle subnucleari, e quindi sappiamo come è fatto l’universo visibile (purtroppo stiamo parlando solo del 4 per cento di quanto esiste, il 96% ci sfugge perché è sotto forma di materia ed energia invisibili). Fatto non irrilevante, sappiamo inoltre perché si sono spesi sette miliardi di euro nel Large Hadron Collider, Lhc, un anello di magneti lungo 27 chilometri nel quale due fasci di protoni si scontrano a energie mai raggiunte prima.

Certo, gli scienziati preferiscono essere prudenti, tutto deve essere meglio verificato. Solo a fine luglio una pubblicazione metterà nero su bianco i risultati preliminari presentati ieri mattina nell’auditorium del Cern da Joe Incandela per l’esperimento Cms e da Fabiola Gianotti per l’esperimento Atlas. Altre misure saranno necessarie almeno fino alla fine di quest’anno. L’identikit è quello della particella tanto attesa: una massa di 125,3 GeV. Se non fosse il bosone di Higgs sarebbe davvero qualcosa di strano e, per certi versi, di ancora più interessante. Ma i margini dell’incertezza statistica dichiarati da Incandela e Gianotti sono minimi.

Incominciò Murray Gell-Mann nel 1964 immaginando l’esistenza dei quark, particelle più elementari dei protoni e dei neutroni fino ad allora ritenuti i mattoni ultimi dei nuclei atomici. Fu l’inizio del Modello Standard, il paradigma della fisica moderna, al quale subito Peter Higgs contribuì con l’idea del suo bosone, poi battezzato «particella di Dio» dal fisico Leon Lederman, premio Nobel nel 1988.

L’universo così come ora lo osserviamo è fatto essenzialmente di due tipi di quark: Up e Down. La teoria però ne prevede sei, che si manifestano a energie crescenti. Uno per volta, i fisici li hanno scoperti. Il sesto, chiamato Top perché è un po’ come il tetto che sta sopra l’edificio degli altri, fu preda del Fermilab di Chicago nel 1995. Il modello prevedeva anche sei leptoni. Di essi alcuni erano già noti (elettrone, muone, neutrino elettronico), gli altri sono stati via via scoperti: ultimo arrivato il neutrino Tau, stanato nel 2000 al Fermilab.

Erano presenti all’appello anche alcune particelle che scambiano le forze fondamentali della natura, i bosoni, appunto: il «vecchio» fotone per la forza elettromagnetica (risale a Einstein), il gluone per l’interazione forte, W e Z per l’interazione debole, queste ultime scoperte da Carlo Rubbia, premio Nobel nel 1984. Era latitante invece il bosone di Higgs, e questo era un problema, perché senza di esso il Modello Standard entrerebbe in crisi. Ecco perché ieri al seminario del Cern i fisici hanno tirato un respiro di sollievo.

Ieri è stata posata una pietra miliare. La strada però rimane lunga. Una teoria molto accreditata prevede l’esistenza di particelle simmetriche a quelle già note e altre ancora. Questo mondo di Alice riflesso nello specchio potrebbe risolvere l’enigma della materia oscura di cui gli astronomi vedono nell’universo segni indiretti. Ma restando nel Modello Standard, sarebbe importante anche osservare sperimentalmente le onde gravitazionali, e quindi i gravitoni.

Per finire, qualche numero su LHC. La macchina che ha stanato la «particella di Dio» si avvale di 9600 magneti. Di questi 1746 sono superconduttori raffreddati con 190 tonnellate di elio a 1,9 Kelvin. Poiché l’universo ha una temperatura di 2,7 Kelvin, l’acceleratore del Cern è l’oggetto più freddo che esista nel cosmo. Ed è anche il più vuoto: i tubetti percorsi dai protoni contengono meno materia dello spazio interstellare.

Sull’energia raggiunta dentro LHC, invece, bisogna intendersi. Tutti i protoni accelerati in un giorno pesano appena 2 miliardesimi di grammo. Ci vorrebbe un milione di anni per accelerare un solo grammo di materia. Inoltre l’energia di ciascun protone è paragonabile a quella di una mosca in volo e quella totale dei fasci corrisponde a un battito delle mani. Le collisioni sono enormemente energetiche solo perché l’energia è concentrata nello spazio piccolissimo di un protone: un conto è battere le mani tra loro, un altro battere una mano contro la punta di uno spillo. Ecco perché le collisioni ottenute in LHC con nuclei di atomi pesanti riescono a riprodurre le condizioni del Big Bang portandoci indietro nel tempo fino a 13,7 miliardi di anni fa.



Fonte: http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/461161/


"Un ficco di neve" Il bosone di Higgs spiegato da un fisico
"Immaginate un'infinita distesa di neve, un campo esteso lungo tutto lo spazio. Il campo di Higgs è come questo: questo è fatto di fiocchi di neve, allo stesso modo il campo di Higgs è composto di piccoli quanti. Noi li chiamiamo Bosoni di Higgs". Il fisico teorico del Cern John Ellis spiega cos'è e come funziona il Bosone di Higgs, che conferma il Modello Standard delle particelle fisiche, e giustifica il fatto che abbiano masse diverse tra loro."Il Bosone svolge il lavoro di dare massa a tutte le altre particelle elementari. Le equazioni del Modello Standard sono molto simmetriche, le particelle appaiono tutte allo stesso modo, non si distingue tra quelle di massa diversa. Questa simmetria deve essere spezzata, ci deve essere qualcosa che ci permetta di differenziare: questo è il Bosone di Higgs. A seconda di come le particelle interagiscono con lui acquisiscono masse differenti. Così la simmetria è rotta". Per far capire come funziona il meccanismo Ellis riprende il paragone del campo di Higgs con la distesa di neve."Immaginate di attraversarla: uno sciatore passa sopra la neve, non interagisce con il campo, scorre via come una particella senza massa che viaggia alla velocità della luce. Se invece si cammina con gli scarponi si affonda nella neve, si viaggia meno velocemente, come una particella dotata di massa che interagisce con il campo. Se invece si affonda nella neve si va molto piano, come una particella dotata di massa maggiore".


Fonte: http://multimedia.lastampa.it/multimedia/home/lstp/160659/

mercoledì 8 febbraio 2012

7 anni di silenzio

Riporto qui di seguito la testimonianza di una persona che ha un messaggio importante da divulgare.

CIO’ CHE NON HO POTUTO DIRE PER 7 ANNI - April 15th, 2008
Vi spiego ciò che pensano di voi, ossia della gente comune, gli alti vertici di banche, assicurazioni, finanziarie, multinazionali. Quando qualcuno cerca di avvisare la gente che alcuni squali vogliono speculare sui loro risparmi e sulle loro vite, essendo a conoscenza di notizie che avverranno, nessuno vuole crederci. Le persone sono troppo ignoranti, non leggono, non sanno l’inglese, non sanno di cosa state parlando e non vogliono saperne di cattive notizie, non vogliono saperne di essere stati fregati un’altra volta.
Ho lavorato per anni presso una multinazionale di investimenti che al mio licenziamento mi ha fatto firmare 7 anni di silenzio. Io sapevo dal 1999 dei mutui che avrebbero schiavizzato chi li richiedeva e delle manovre per quotare in borsa “le previsioni di crescita di un bene” vedi caso enron, dove le borse usa permisero di quotare “le previsioni della crescita dei prezzi dell’elettricità”: ossia quotarono in borsa qualcosa che non esiste. Da 5 anni dico ai miei amici e conoscenti di non indebitarsi, perché li mangeranno vivi.

Risultato: io porto sfiga.

Chi non legge, chi non si informa, chi vede solo il guadagno, verrà fregato senza speranza e perderà tutto. Ci sono persone che stanno perdendo la casa e fanno due lavori e non vedono i loro figli e dicono che io ho portato loro sfiga: nessuno dice che li avevo avvertiti di non comprarsi il Suv col finanziamento, di fare la vacanza in Egitto col finanziamento (sfruttando manodopera palestinese che per quel lavoro in alberghi, per gli italiani low cost, non vede i famigliari per almeno 1 mese: questa è schiavitù perché un italiano dopo possa vantarsi di aver fatto 8 giorni in Egitto spendendo meno che in Italia), di comprare casa a debito per 30 anni. Io porto sfiga, capite?

Non ho più amici, perché se dici la verità ti sputano in faccia.
Con la guerra in Iran il petrolio aumenterà del 400%, i prodotti, che sono trasportati su gommati a gasolio, aumenteranno di conseguenza. I cereali e la pasta e il pane sono aumentati del 150%, ANCHE IL RISO E IL GRANO STANNO AUMENTANDO. Presto non avrete i soldi per le vacanze, vi indebiterete di nuovo, indebiterete i vostri figli, perché ciò che le multinazionali vogliono, è indebitarvi in eterno. Quando lavoravo per questo gruppo finanziario creato da banche e assicurazioni, mi dissero che le telefonate dei potenziali clienti erano registrate. 

Dovevo chiedere ai clienti se avevano almeno 80mila euro da Investire. Se rispondevano “Negativo” non dovevo perdere tempo e dovevo far cadere la chiamata. Un’altra banca, che ora scopro correlata con gli investimenti di un candidato alla presidenza Usa, richiedeva un minimo di 120mila dollari per poter investire con essa. Per gli standard delle banche/assicurazioni/multinazionali le persone, gli umani, sono esseri inferiori se non hanno abbastanza denaro. Questo si rifà alle teorie dell’eugenetica.
Questa teoria è la base per definire le razze inferiori da depredare.

Ho assistito ad una conversazione tra un manager di questa multinazionale e il suo superiore. Essi pensavano che non fossi ancora a lavorare in quell’ufficio, ma io ero là. Quello che sto per spiegarvi è il resoconto di ciò che è accaduto alcuni secoli prima che noi nascessimo e vi farà capire che si tratta di un PIANO STRATEGICO che ha necessitato di migliaia di anni per realizzarsi, perciò poteva essere ideato soltanto da ENTITA’ che sopravvivono al tempo ricordando ciò che è il loro compito: annientare il potere energetico vitale degli umani.

Potete gettare questo testo, e restare felici nella vostra assoluta ignoranza, pagare tasse su tasse e restare sudditi privilegiati; oppure potete capire come vi stanno fregando e come vi annienteranno.

Si parte dal concetto che madre natura può nutrire tutti: esistono libri di cucina che spiegano quali radici, e piante dei prati sono commestibili, si possono cucinare e si può sopravvivere con esse, senza spendere un centesimo. Inoltre esiste il pesce, che pochi pescano nei laghi e nei torrenti. Il pesce favorisce il colesterolo buono, fornisce molte più vitamine e sali minerali della carne. Le multinazionali ci vendono la carne, ci vendono i pesci dei laghi africani che esse pagano una miseria ai nativi, rendendoli schiavi, ci vendono yogurt per abbassarci il colesterolo: ci vendono tutto ciò che la natura ci potrebbe fornire, se ci svegliassimo ora. Un campo di mais può sfamare 10 persone per un anno, se le dieci persone cooperano per coltivare almeno un ettaro di terreno. 20 mucche o maiali o pecore brucano l’erba su quell’ettaro di terreno in tre giorni, e necessitano continuamente di acqua da bere. Con il latte e il formaggio e le carni di quegli animali non si possono sfamare 10 persone. Avete idea di quanta erba e acqua e cereali hanno bisogno gli animali per crescere? Allevare gli animali con sfama la popolazione. I cereali invece si. E’ per questo che vi hanno spinti a cibarvi di carne e formaggi, che rendono acido il sangue e provocano colesterolo e cancro. Hamburger, salamelle, costine, wurstel, salami, mortadelle insaccati, cibi pieni di glutammato di sodio e pepe: veleni per le arterie. Ammalandovi continuerete a finanziare le multinazionali: cure mediche costose, pagate comunque per la paura di morire. Morendo presto di cancro, le assicurazioni non dovranno più pagarvi la pensione. I cibi killer sono stati studiati per eliminare gli umani. Se voi foste dei multimiliardari che posseggono delle assicurazioni che devono pagare le pensioni a vita ai loro assicurati, il vostro guadagno dipenderebbe da quante persone non riescono ad arrivare all’età pensionabile.

Il 2008 è l’anno delle patate. Chi controlla le multinazionali ha deciso che, dopo i cereali (che sono aumentati del 150 per cento, compresi i prezzi di farine, il pane, i biscotti) bisognerà rivalutare un cibo povero come la patata e perciò creare comitati che ne accertano la provenienza e la qualità. Tutto ciò farà aumentare il prezzo delle patate. Il Telegiornale di Raitre un mese fa ha annunciato che il riso prodotto nel vercellese sarà rivalutato: si passerà dai periodi in cui il riso veniva distrutto al macero per alzarne il prezzo, alla concreta valutazione del suo prezzo: aumenterà e voi lo pagherete di più e sarete più poveri.

Diventare più poveri significa NON AVERE IL DENARO PER:
SVAGHI
DIVERTIMENTI
VACANZE
LIBRI/CULTURA
SCUOLA/ISTRUZIONE

Le entità che controllano le multinazionali vogliono che VI INDEBITIATE per continuare a pagare i vostri svaghi e divertimenti. Farete il finanziamento per le vostre vacanze. Da chi farete il finanziamento? Dalle banche delle loro multinazionali. Vi indebiterete a vita con queste società Leviatane che vi succhieranno tutto e vi sputeranno. I libri costano: se non leggerete non potrete sapere quali cibi fanno male, quali nuove sigle vengono usate per mascherare ingredienti come l’aspartame, il glutammato, i grassi idrogenati.
La cultura salva la vita.

I vostri figli non potranno studiare se dovrete spendere il 200% in più nel cibo. Avranno un lavoro peggiore del vostro, mal pagato, non potranno acquistare libri: le entità hanno ideato un circolo vizioso.
Iniziate a capire?

Con la rivoluzione industriale chi controllava il denaro ha spostato le persone sotto forma di massa-lavoro dalle campagne, dove potevano vivere cibandosi del pesce e della cicoria dei prati, delle punte delle ortiche bollite, delle radici dei tupinambour, delle castagne, delle nocciole, delle ghiande tostate, alle città, 

RENDENDOLE COMPLETAMENTE DIPENDENTI DAL DENARO DEI LORO MISERI STIPENDI. 

I figli degli operai in breve tempo non sapevano quali erbe erano commestibili: PERDITA DELLA CULTURA CONTADINA. Queste generazioni si specializzarono nel lavoro, in un solo tipo di lavoro, incapaci di coltivare un campo o di raccogliere le erbe commestibili.

E’stata un’opera di indottrinamento al fine di ANNIENTARE LA CULTURA DELLA SOPRAVVIVENZA.

Dopo la guerra con il denaro del Piano Marshall, le fabbriche in Italia assunsero milioni di persone, gli stipendi aumentarono, sembrò che coltivare la terra faceva schifo e tutti dovevano diventare ricchi e signori. Quel danaro in realtà non venne creato dall’economia italiana: fu preso in prestito dalle tasse degli americani. Ci indebitammo COME GOVERNO NEI CONFRONTI DEGLI AMERICANI per alzare gli stipendi e ALLONTANARE LE PERSONE DALL’AUTOSUFFICIENZA DELLE CAMPAGNE.

CI HANNO FREGATI!

ORA GLI STIPENDI DIMINUISCONO E I PRODOTTI DELLA TERRA AUMENTANO DEL 200 PER CENTO.

Tutto è stato trasformato in denaro. Gli agricoltori si aiutavano e si riunivano per i tagli del grano e del fieno, per la raccolta delle patate e per la vendemmia. Ora le persone si ammazzano per i soldi. Una pannocchia di mais può sfamarci. Con altre pannocchie possiamo fare un campo piantando i semi.

Il denaro lo potete mangiare?

Mi sono trovato in un crepaccio su un ghiacciaio e per scaldarmi ho bruciato un maglione. Se non fossero venuti a riprendermi in tempo avrei bruciato anche le banconote, per tenermi caldo e restare vivo. In America e Cina vi sono migliaia di capannoni pieni sino al soffitto di computer invenduti. Possiamo mangiarceli?
Le entità che controllano le multinazionali hanno studiato la mente umana ed hanno capito che trasformando tutto in denaro si può manipolare il modo di pensare degli umani. Si tratta di uno SHOCK indotto per farci dimenticare che viviamo grazie a madre natura. La mente umana ha la capacità di IMMAGINARE, ossia di creare situazioni irreali. Pensiamo che con il denaro possiamo comprare la cocaina, usarla fino a crepare, e immaginiamo che con il denaro possiamo ricomprare la nostra vita. Compriamo tutto, ci fottiamo l’esistenza coi debiti, ma la realtà è che il denaro non compra la vita. Per denaro uccidiamo le persone. La mente umana viene manipolata e indottrinata a creare mondi paralleli nei quali sogniamo ciò che il nostro subconscio vorrebbe, desideriamo cose che vorremmo per sentirci bene.

Così facendo perdiamo il contatto con la realtà, e la nostra vita si trasforma in un immenso video-game nel quale siamo immortali, la nostra capacità di avere credito è illimitata: banche , finanziarie, televisori pagati a rate nei supermercati: il debito eterno. I mutui vengono rinegoziati e sembra che le banche diano una mano, facciano un regalo a quei poveretti che non riescono più a pagare le rate visto che i tassi sono aumentati in modo osceno e senza motivo (infatti gli stipendi sono fermi da anni). Si concedono prestiti ai figli sulla base della pensione dei genitori: così si indebitano 2 o più persone: le banche vogliono indebitare chi non ha bisogno di farlo, per renderli tutti schiavi.

Quando tutto si può trasformare in denaro, una mela cessa di essere un frutto che può sfamarci, e diviene il suo pari in denaro. Se per sfamarci abbiamo bisogno di due pani, di 3 mele, di 2 noci, di un pesce e di un po’ di insalata o di tarassaco dei prati, con il denaro dobbiamo pagare il pane a 4 Euro al chilo, le mele a 2 Euro al chilo, le noci a 5 Euro al chilo, il pesce a 12 Euro al chilo. Dobbiamo lavorare ogni giorno, fare straordinari, andare al lavoro a centinaia di km di distanza, avere un auto e pagare la benzina cifre impossibili, svegliarci presto e vedere sempre meno i nostri figli, per cosa?

PER ACQUISTARE CIBO a caro prezzo.

Avete idea di quanti terreni sono incolti, invasi dai rovi, abbandonati?

Le Entità che controllano le multinazionali hanno impiegato 300 anni a far abbandonare agli umani il ciclo di madre natura. Hanno una concezione del tempo che noi non abbiamo, è come se si reincarnassero. Chi vuole investire si rivolge alle banche o alle finanziarie e non ha idea del fatto che da ani i bilanci delle multinazionali sono in rosso: se rovesciate il contenuto dei bilanci di quelle società scoprirete che sono delle scatole vuote. Le multinazionali hanno delle leggi speciali che consentono di anticipare i ricavi nei bilanci (previsioni di ricavi) e posticipare i debiti e i costi, ossia relegarli a bilanci di anni successivi. Tutto questo è irreale. Inoltre, se voi avete un’attività commerciale, non potete farlo. Solo le multinazionali possono, e rastrellano i capitali delle persone ignoranti che non sanno che i bilanci sono LEGALMENTE FALSIFICATI. Perciò le azioni delle multinazionali, che nei listini valgono una cifra perché quotate in base ai bilanci, in realtà valgono ZERO, perché se si sommano i costi e i debiti reali e si inseriscono nel bilancio e si sottraggono i presunti ricavi e crediti, il valore di queste megagalattiche società è meno di zero. I soldi che vengono investiti da chi non conosce queste regole sono reali: le multinazionali li incamerano e dopo, vanno in perdita, ossia, fanno crollare il prezzo delle loro azioni, ed il gioco è fatto.
Le entità che controllano il mondo sanno in anticipo tali notizie di crolli delle borse: hanno informatori che sono nei consigli di amministrazione, sono capi militari, deputati di governo, spie, guardie del corpo e amanti di politici, banchieri e speculatori.
Queste entità sanno dove e come spostare il loro denaro, anche soltanto per 2 minuti, quando un titolo salirà o scenderà. Inoltre sono state inventate clausole di assicurazione dei titoli, secondo le quali un titolo così assicurato può non perdere valore, ossia pagando 50 centesimi di Euro o Dollaro, il titolo viene assicurato e verrà pagato non meno di una certa cifra pattuita. Chi è a conoscenza dei mutamenti del mercato (si chiama aggiotaggio ed è una frode) può così speculare rischiando ancora meno.

Qual’è il fine ultimo?
Impoverire gli umani è utile perché le persone quando hanno paura si raggelano, si bloccano, perdono la loro energia vitale e sono manipolabili all’infinito. Perfino Vanzetti, l’anarchico ingiustamente incolpato e giustiziato in America nel 1927, dal carcere parlava già del potere della paura. Diceva che le paure di perdere il lavoro, di non avere denaro, di perdere la casa, sono una violenza contro l’uomo. 

Le entità che controllano le multinazionali si servono di scienziati che studiano i fenomeni della mente umana da secoli (si! secoli, perché il controllo mentale viene esercitato da secoli, sin dall’Antico Egitto, dalle famiglie nobili dell’aristocrazia Veneziana, Tedesca, Inglese, Americana, per plagiare i loro stessi figli e trasformarli in robot umani privi di sentimenti, con il solo scopo di rastrellare denaro e impoverire chi vogliono controllare).
Questi scienziati sanno che il cervello umano può essere plagiato. Innanzitutto, l’uomo immagina, crea nella sua mente situazioni non reali, che creano aspettative. La televisione, i giornali, internet e i media creano con film, cinema, telefilm, serial, pubblicità, ASPETTATIVE IRREALI. Forniscono materiale per farsi le seghe mentali su crociere, vacanze, automobili, sesso, telefoni cellulari, piscine idromassaggio, gioielli, oro, denaro preso in prestito. Anche il denaro preso in prestito in realtà, se non è vostro, non esiste. Vi fottono il cervello con qualcosa di inesistente che vi indebita a vita.

Quando queste false aspettative (come le previsioni di guadagno di una società o di rialzo di un titolo che vengono quotate in borsa, e dopo non si manifestano perché sono manipolate dalle multinazionali, che non vogliono che esse avvengano, per rastrellare denaro e creare panico: paura) non si realizzano, le persone si sentono inadeguate. Bombardate da pubblicità che dicono:-L’uomo si misura in base al suo denaro o alla sua capacità di realizzarlo,-le persone che non sanno di questi meccanismi perversi creati per farle sentire delle merde, si sentono inadeguate, insignificanti, perdono la loro autostima, hanno paura. Paura di come li considererà il vicino di casa, che in realtà è più povero di loro, ma esse sono ormai fottute nel cervello ed hanno perso ogni capacità realistica di pensare con la propria testa. La paura uccide il pensiero creativo, annienta il pensiero autonomi e vi rende Robot umani manipolabili. Vi indebitate per avere la casa più grande del vicino, l’auto più veloce, cabriolet, station wagon, SUV. Entrate nel circolo vizioso del debito. Intanto qualcuno alza i tassi dei mutui e la vostra vita diviene un inferno. Se non perdete la casa, iniziate a fare straordinari, non vedete più i vostri figli o vi fate prestare il denaro dai genitori: tutto ciò vi fa sentire in colpa. Il senso di colpa, unito alla paura, vi irrigidisce ancora di più e vi chiudete su voi stessi, vi ingobbite, non avete più l’autostima e perdete la vostra energia vitale, non avete la forza di alzare la test.

Il fine reale di tutto ciò è questo: le assicurazioni delle multinazionali che a livello mondiale dovranno pagare le pensioni hanno svolto degli studi. Tali studi hanno fornito i seguenti dati:
i farmaci
i superalcolici,
i cibi killer,
le elettro-frequenze delle antenne,
l’inquinamento nelle fabbriche,
i pesticidi,
le sigarette,
hanno minato la salute degli umani, perciò in futuro essi si ammaleranno di più, e se non moriranno immediatamente con la malattia, saranno un costo assistenziale e pensionistico che farà DIMINUIRE DRASTICAMENTE I RICAVI DELLE MULTINAZIONALI.

L’unica risorsa per farci morire anziché mantenerci, è quella di annientarci prima che arriviamo alla pensione.
Gli scienziati pagati dalle multinazionali di proprietà di queste Entità (che per anni ci hanno depredato del nostro denaro con superalcolici, sigarette, farmaci sperimentali, automobili, telefoni cellulari e divertimenti stupidi, ora non vogliono pagare icosti dei risarcimenti e si sono accorti che in Inghilterra e Stati Uniti i costi dell’assistenzialismo ai malati sono insostenibili: per questo dobbiamo morire) hanno scoperto che gli umani che hanno paura e si sentono inadeguati e perdono l’autostima, si chiudono su se stessi e si irrigidiscono. Tale irrigidimento fisico provoca la compressione da parte dei muscoli delle spalle e della schiena (che sono tesi per la paura e l’ansia) sugli organi interni, che dopo anni di compressione, schiacciati dalla colonna vertebrale dietro e la parete addominale davanti, si ammalano. Ecco il proliferare di tumori, prostate, cancro all’utero (il coccige di una persona ansiosa e impaurita e sempre tesa e gobba schiaccia la vescica e l’utero) dovuti a compressioni meccaniche.

Anche il manager che ascoltava il suo collega non ci credeva, e questi gli disse: -Non credi che la compressione di un organo interno, che è molle possa provocare una reazione di difesa di tale organo, che muta e si ammala? Allora prova a prendere un elastico e attorcigliatelo alla mano e tienilo per due mesi, vedrai cosa succede alla mano, che è fatta di ossa. Immagina cosa può accadere agli organi molli. Inoltre disse che l’ansia e la costante paura stimolano le ghiandole surrenali a produrre corticoidi, ormoni simili al cortisone che vengono prodotti quando il cervello sente una situazione di pericolo (in questo caso la paura e l’ansia). Se il pericolo è reale: ad esempio se attraversiamo la strada di corsa e un’auto non riesce in tempo a frenare, allora acceleriamo la corsa grazie all’energia fornita dai corticoidi, e usiamo questo tipo di cortisone endogeno e lo scarichiamo, lo consumiamo. Ma se il pericolo che il cervello sente è di tipo ansioso, noi ci irrigidiamo e non correndo, non muovendoci, restiamo in stato di produzione di corticoidi continua. I corticoidi sono anche chiamati ormoni da stress. Questo stress continuo è una minaccia forte come quella della compressione degli organi interni. Lo stress continuo è causa di tumori e malattie psichiatriche. Tutto questo è per far morire gli umani prima che inizino a prendere la pensione, ossia prima che svuotino le casse delle assicurazioni delle multinazionali.

Tutto questo vi sembra impossibile?

Quel manager disse anche un’altra cosa.
Disse che le entità che controllano il mondo riusciranno a dominare gli umani, perché nessuno si opporrà, nessuno avrà il coraggio di opporsi, perché in passato hanno fatto dei test, e questi test sono stati quando i nazisti hanno invaso la Polonia e nelle città hanno radunato gli ebrei in piazza ordinando di strappare con i denti l’erba dalle fessure dei marciapiedi, picchiando e uccidendo chi si rifiutava di farlo. Erano test per vedere chi avrebbe sacrificato la propria vita per aiutare un altro essere umano. I nazisti scoprirono ciò che già pensavano: che nessuno avrebbe rischiato la vita o i soldi per difendere un altro essere umano.

A prova di ciò, quel manager citò il brano del libro di primo Levi “Se questo è un uomo”, in cui si descrive lo svolgimento delle condanne a morte degli ebrei che tentarono di ribellarsi nel campo di sterminio di Treblinka
L’ultimo
"[…] L’uomo che morrà oggi davanti a noi ha preso parte in qualche modo alla rivolta.
[…] Quando finì il discorso del tedesco, che nessuno potè intendere, di nuovo si levò la prima voce rauca: - Habt ihr verstanden? - (Avete capito?)
[…] Chi rispose “Jawohl”? Tutti e nessuno: fu come se la nostra maledetta rassegnazione prendesse corpo di per sé, si facesse voce collettivamente al di sopra dei nostri capi. Ma tutti udirono il grido del morente, esso penetrò le grosse antiche barriere di inerzia e di remissione, percosse il centro vivo dell’uomo in ciascuno di noi: - Kameraden, ich bin der Letzte! - (Compagni, io sono l’ultimo!).
[…] Vorrei poter raccontare che fra di noi, gregge abietto, una voce si fosse levata, un mormorio, un segno di assenso. Ma nulla è avvenuto. Siamo rimasti in piedi, curvi e grigi, a capo chino, e non ci siamo scoperta la testa che quando il tedesco ce l’ha ordinato. La botola si è aperta, il corpo ha guizzato atroce; la banda ha ripreso a suonare, e noi, nuovamente ordinati in colonna, abbiamo sfilato davanti agli ultimi fremiti del morente.
Ai piedi della forca, le SS ci guardavano passare con occhi indifferenti: la loro opera è compiuta, e ben compiuta. I russi possono ormai venire: non vi sono più uomini forti fra noi, l’ultimo pende ora sopra i nostri capi, e per gli altri, pochi capestri sono bastati. Possono venire i russi: non troveranno che noi domati, noi spenti, degni ormai della morte inerme che ci attende. Distruggere l’uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti di rivolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice.”

Le parole dell’uomo che disse di essere l’ultimo, significava che era l’ultimo che si opponeva al regime, l’ultimo che preferiva lottare e morire anziché essere un libero suddito schiavo.

Inoltre vi sono altre tecniche per immettere nei cervelli delle persone delle idee che il mondo debba per forza essere così, e che le loro vite devono essere così e nessuno si opporrà mai, perché sono stati programmati a credere che deve essere per forza così. E mentre gli umani credono di vivere le loro vite prive di cambiamenti, si illudono che …

Grazie per il tempo dedicato a leggere questo scritto.

Buona fortuna.
Roberto Cossetta

domenica 27 novembre 2011

Mindfulness e Cervello – Daniel J. Siegel

Essere consapevoli della pienezza della nostra esperienza ci rende consapevoli del mondo interno della mente e ci immerge completamente nella nostra vita.
Per adattarsi al ritmo frenetico di questa società spesso i giovani si abituano ad alti livelli di attenzione connessa a uno stimolo, passando da un’attività all’altra senza avere tempo sufficiente per la riflessione su di sé o le relazioni interpersonali dirette, faccia a faccia, di cui il nostro cervello ha bisogno per crescere.
La mindfuilness, nella concezione più generale del termine, propone un modo di essere consapevoli che può servire come via d’accesso a un modo più vitale essere nel mondo: noi diventiamo sintonizzati con noi stessi.


Mente = processo che regola il flusso di energia e di informazioni.
La nostra mente è sia incarnata – implica un flusso di energia e informazioni che ha luogo nel corpo, incluso il cervello –, sia relazionale – la dimensione della mente che coinvolge il flusso di energia e di informazioni che ha luogo tra le persone.
Anche quando immagino che potreste essere e la vostra possibile reazione a quello che scrivo, sto modificando il flusso di energia e di informazioni del mio cervello e del mio corpo, intesi come un tutto.

Mindfulness riguarda il risvegliarsi da una vita vissuta in automatico e l’essere sensibili alle novità nelle nostre esperienze quotidiane. Il modo in cui focalizziamo la nostra attenzione ci aiuta a modellare direttamente la nostra mente. Quando sviluppiamo una certa forma di attenzione alle nostre esperienze nel qui ed ora e alla natura della nostra stessa mente, creiamo quella speciale forma di consapevolezza, la mindfulness.

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che applicazioni specifiche della consapevolezza mindful migliorano la nostra capacità di regolare le emozioni, di contrastare la disfunzione emotiva, di migliorare i pattern di pensiero e di ridurre gli assetti mentali negativi.
Le ricerche di alcune dimensioni delle pratiche di consapevolezza mindful rivelano che esse rafforzano il funzionamento del corpo: la sua capacità di guarigione, le risposte immunitarie, la reattività allo stress e il senso generale di benessere fisico sono rafforzati dalla mindfullness (Davidson, Kabat-Zinn, Schumacher et al., 2003). Anche le nostre relazioni con gli altri migliorano, forse perché la capacità di percepire i segnali emotivi non verbali degli altri può esserne rafforzata e la capacità di sentire i mondi interni degli altri accresciuta .

Ellen Langer (1989, 1997, 2000) ha proposto il concetto di “apprendimento mindful”, un approccio che rende l’apprendimento più efficace, piacevole e stimolante. L’essenza di questo approccio è offrire il materiale da apprendere in uno stile condizionale anziché come una serie di verità assolute. In questo modo, colui che apprende deve mantenere la propria “mente aperta”. Coinvolgere colui che apprende in questo processo di istruzione è possibile se gli studenti pensano che il loro atteggiamento plasmerà la direzione dell’apprendimento (partecipazione attiva dello studente).
Le ricerche sull’apprendimento mindfull (Langer, 1989) suggeriscono che esso consiste nell’apertura alle novità, nell’attenzione alle differenze, nella sensibilità ai diversi contesti, in una consapevolezza implicita, se non esplicita, delle molteplici prospettive esistenti e nell’orientamento al presente.

Gli insegnanti possono usare termini come “può”, “potrebbe essere”, o “a volte”, anziché “è” per promuovere l’incertezza condizionale.
L’insegnante non deve alimentare l’illusione di possedere una conoscenza assoluta. Insieme, l’educatore e lo studente possono affrontarla sfida eccitante di sviluppare un insieme di conoscenze che comprende la natura della conoscenza, la sua dipendenza dal contesto ed è attento alla novità e alle distinzioni.

Da ora in poi useremo il qualificatore “apprendimento mindful” per riferirci alle importanti concettualizzazioni di Ellen Langer sul modo in cui la mente sembra liberarsi da conclusioni e categorizzazioni premature e da modi routinari di percepire e pensare. Quando abbiamo una certezza, sostiene Langer “non sentiamo il bisogno di prestare attenzione. Ma dato che il mondo attorno a noi è in costante mutamento, la nostra certezza è un’illusione”.
Questa forma di mindfulness è uno stato flessibile della mente in cui notiamo attivamente cose nuove, siamo sensibili al contesto e ci impegnamo nel presente. La forma antica di “mindfulness riflessiva” (consapevolezza mindfulness) ha iniziato da poco a essere studiata in modo intensivo, con nuove scoperte.

L’esperienza diretta del momento presente è stata descritta come una componente fondamentale degli insegnamenti del buddhismo, del cristianesimo, dell’induismo, dell’islamismo, dell’ebraismo e del taoismo (Armstrong, 1993; Goleman, 1988).

In queste tradizioni l’idea dell’essere consapevoli del presente ha un senso diverso rispetto a quello della mindfulness cognitiva.

Molte forme di preghiera di tradizioni religiose diverse richiedono all’individuo di fermarsi e di partecipare a un processo intenzionale, che permetta di mettersi in relazione con uno stato mentale o con un0entità che esula dal modo di essere quotidiano.

La preghiera e l’affiliazione religiosa in generale si sono dimostrate associate a un’accresciuta longevità e benessere (Pargament, 1997).

L’applicazione clinica della meditazione buddhista è stata oggetto di uno studio intensivo volto a indagare i possibili correlati neurali della consapevolezza mindful.
Questi studi trasversali rispetto a tutta una serie di situazioni cliniche, dalle patologie mediche con dolore cronico alle popolazioni psichiatriche con disturbi dell’umore e d’ansia, hanno dimostrato che un’applicazione efficace della mindfulness secolare può essere insegnata indipendentemente da qualsiasi particolare pratica religiosa o appartenenza gruppale.

Nella pratica contemplativa mindful, si focalizza la mente in modi specifici per sviluppare una forma più rigorosa di consapevolezza del momento presente che può alleviare in modo diretto la sofferenza della propria vita.

Secondo Kabat-Zinn: “Una definizione operativa della mindfulness è: la consapevolezza che emerge se prestiamo attenzione in modo intenzionale, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza momento per momento”.
Riuscire a notare i propri giudizi e liberarsi da essi può essere il significato pratico di questo comportamento non giudicante.

Ci sono molti modi per coltivare la consapevolezza minful, ognuno dei quali sviluppa una consapevolezza delle facoltà della mente, come il modo in cui pensiamo, sentiamo e ci rapportiamo agli stimoli. La meditazione mindful, sembra sia particolarmente importante per esercitare l’attenzione e allentare un’identificazione rigida con le attività della mente, cha a volte sembra esauriscano l’identità di un individuo.

In quasi tutte le pratiche contemplative, c’è un uso iniziale del respiro come punto focale su cui concentrare l’attenzione della mente.
Le applicazioni moderne del concetto generale di mindfulness si sono costituite a partire dalla capacità di meditazione tradizionale e hanno sviluppato degli approcci non meditativi specifici a questo processo umano dell’essere mindful.

Nella terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT[1]), la mindfulness “può essere intesa come un insieme di processi correlati che mirano il dominio delle reti verbali, il quale implica soprattutto relazioni temporali e di valutazione. Questi processi includono l’accettazione, la disidentificazione di se stessi” (Fletcher, Hayers, 2006, p. 315).

Uno studio sintetico di molti questionari sulla mindfulness (Baer, Smith, Hopkins et al., 2006) ha rivelato l’esistenza di cinque fattori che sembrano emergere da varie indagini indipendenti:
  • Non reattività rispetto all’esperienza interna (es. percepire sentimenti ed emozioni senza dovervi necessariamente reagire)
  • Osservare/notare/dedicarsi alle sensazioni, alle percezioni,l ai pensieri e ai sentimenti (es. rimanere in contatto con le proprie sensazioni e i propri sentimenti anche qualdo sono spiacevoli o dolorosi)
  • Agire in modo consapevole/non con il pilota automatico, concentrazione/non distrazione (es. non rompere o far cadere le cose per disattenzione, perché non vi si presta attenzione o perché si pensa ad altro)
  • Descrivere/etichettare con le parole (es. mettere facilmente in parole le proprie credenze, opinioni e aspettative)
  • Avere un atteggiamento non giudicante rispetto all’esperienza (es. non criticarsi perché non si provano emozioni irrazionali o appropriate).
Abbiamo circuiti neurali che ci permettono di svolgere parecchie attività in automatico (es. fare jogging mentre pensiamo ad altro). Ma fortunatamente, in genera quando viaggiamo non usciamo di strada né ci schiantiamo con la macchina in autostrada.

Per alcune persone, questo “vivere in automatico” è un modo routinario di vivere. Se la nostra attenzione è diretta a qualcosa di diverso rispetto a quello che stiamo facendo per la maggior parte del tempo, allora finiamo per sentirci vuoti e intorpiditi. Quando il pensare in automatico domina il nostro senso soggettivo del mondo, la vita diventa ripetitiva e noiosa. Anziché fare esperienza con un senso emergente di novità e scoperta, come fa un bambino che inizia per la prima volta a percepire il mondo, finiamo per sentirci morti dentro, “morti prima di esser morti”.
Vivere in automatico ci espone anche al rischio di reagire senza mindfulness alle situazioni, senza riflettere sulle varie possibilità di risposta che abbiamo a disposizione. Il risultato è che spesso reagiamo in modo automatico, come per riflesso, e queste nostre reazioni danno vita a riflessi simili nelle altre persone.
Essere mindful apre le porte non solo alla possibilità di essere consapevoli del momento in modo più pieno ma, avvicinando l’individuo a un senso più profondo del proprio mondo interno, offre l’opportunità di accrescere la propria compassione ed empatia. La mindfulness non è “auto-indulgenza”, bensì un insieme di abilità che accrescono la capacitò di stabilire relazioni amorevoli con le altre persone.
La mindfulness accresce la capacità di riempirsi delle sensazioni del momento e di sintonizzarsi con il nostro stato dell’essere.
La vita si arricchisce poiché siamo consapevoli della straordinaria esperienza di essere, di essere vivi, di vivere in questo momento.

Oltre a questa consapevolezza riflessiva della consapevolezza del momento presente, la mindfulness ha le seguenti qualità che descrivo ai miei pazienti e studenti: ci avviciniamo al qui ed ora con
  • Curiosità
  • Apertura
  • Accettazione
  • Amore (COAL: curiosity, openness, acceptance, love)
La distinzione tra essere consapevoli in modo COAL e rivolgere semplicemente la propria attenzione a quello che accade con idee preconcette che imprigionano la mente (es. non avrei dovuto sbattere il piede, sono così maldestro; perché non precipitata dalla scogliera? Cosa c’è che non va in me? …), è la differenza che fa davvero la differenza. Per coltivare la consapevolezza mindful dobbiamo diventare consapevoli della consapevolezza e del fatto che siamo in grado di notare quanto questi preconcetti, “dall’alto verso il basso[2]”relativi a ciò che dovremmo o non dovremmo essere ci impediscono di vivere in modo mindful, di essere gentili con noi stessi.
La sintonizzazione è il cuore di tutte le relazioni che implicano il prendersi cura di un’altra persona.
La consapevolezza mindful, è una forma di sintonizzazione con noi stessi, che crea benessere.

L’idea generale degli effetti benefici della mindfulness è che l’accettazione della propria situazione possa alleviare il conflitto interno che si scatena quando le nostre aspettative sulla vita non corrispondono a come la vita è in realtà.
Se si assume una posizione COAL, il resto va da sé. Non vi sono particolari obiettivi, non vi sono sforzi per “liberarsi” di qualcosa, ma semplicemente l’intenzione di essere, e specificatamente quella di fare esperienza dell’essere nel momento senza aggrapparsi a giudizi e obiettivi.
Da questo modo di essere riflessivo, mindful, emerge un processo fondamentale chiamata “discernimento”, in cui diventa possibile essere consapevoli del fatto che le attività della propria mente non siano la totalità di ciò che si è.
Il discernimento è una forma di disidentificazione dall’attività della propria mente: quando diventi consapevole delle sensazioni, delle immagini, dei sentimenti e dei pensieri (SIFT = sensation, images, feelings, thoughts) arrivi a vedere queste attività come delle onde che si muovono sulla superficie del mare della mente.
Questa capacità di liberarsi dal chiacchierio della mente, è liberatoria. Il discernimento ci dà anche la saggezza necessaria a interagire in modo più riflessivo e compassionevole con le altre persone.

Le funzioni della mente e del cervello sono correlate, ma in realtà non sappiamo esattamente in che modo l’attività del cervello e la funzione della mente si creino reciprocamente.

È stato dimostrato (Davinson e collaboratori, 2003) che un cambiamento della funzione cerebrale verso la dominanza del lobo frontale sinistro in risposta a stimoli che attivano le emozioni associate a uno stato mentale di avvicinamento con prevalenza di emozioni positive.
Questa prevalenza dell’emisfero sinistro nei circuiti della regolazione delle emozioni è connessa direttamente al grado di rafforzamento della funzione immunitaria.
Un altro studio di Lazar, Kerr, Wasserman e collaboratori (2550) ha rilevato un aumento dello spessore di due parti del cervello:
  • L’area mentale prefrontale, bilateralmente
  • Un circuito neurale, l’insula, particolarmente ispessito nell’emisfero destro.
Il grado di ispessimento di queste aree cerebrali correla con la quantità di tempo dedicata alla pratica della meditazione mindful.
Qui vediamo una correlazione sia dell’emisfero destro sia di quello sinistro con le pratiche di meditazione mindful.

Perché il modo in cui prestate attenzione al momento presente modifica il vostro cervello? Perché promuove la plasticità neurale, il cambiamento delle connessioni neurali in risposta all’esperienza.

La funzione della corteccia prefrontale è di tipo integrativo. Ciò significa che i lunghi assoni dei neuroni prefrontali raggiungono aree distanti e differenziate del cervello e del corpo. Questo legame di elementi differenziati è la definizione letterale di un processo fondamentale, quello di integrazione.

Lo sviluppo
Il sistema nervoso inizia a svilupparsi nell’embrione come ectoderma, lo strato più esterno delle cellule che andranno a formare la pelle.
Alcuni gruppi di queste cellule più esterne si ripiegano verso l’interno e formano il tubo neurale, il midollo spinale. Il fatto che i neuroni, le cellule fondamentali del cervello nascano “all’esterno” e poi viaggino verso “l’interno” del corpo sostiene, da una prospettiva emotiva, un’idea filosofica secondo cui ilo cervello ha origine nell’interfaccia tra il mondo interno e il mondo posto all’esterno dei nostri sé corporei.
Il nostro cervello è la parte superiore di un sistema nervoso esteso, che è distribuito in tutto il corpo.
Tutto il sistema nervoso centrale stabilisce la sua impalcatura di base, durante lo sviluppo nel ventre della madre. I geni sono importanti per determinare in che modo i neuroni migreranno e stabiliranno delle connessioni reciproche. Di fatto, la metà del nostro materiale genetico è direttamente o indirettamente responsabile della struttura neurale, cosa che rende i geni molto importanti per lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Più si avvicina il momento in cui il feto dovrà lasciare l’utero, però, più le connessioni tra i neuroni sono influenzate anche dall’esperienza.
Più il vostro sistema nervoso centrale, l’esperienza implica l’attivazione di scariche neurali in risposta agli stimoli. Quando i neuroni diventano attivi, le loro connessioni reciproche crescono e le cellule trofiche e i vasi proliferano. Questo è il modo in cui l’esperienza plasma la struttura neurale. La scarica neurale è l’attivazione dell’equivalente di un flusso elettrico, un potenziale d’azione, che viaggia per tutta la lunghezza dell’assone della cellula attivata fino al suo punto terminale, dove questa cellula rilascia neurotrasmettitori attivatori o inibitori nello spazio connettivo, la sinapsi.
Il neurone successivo, che riceve questa attivazione, scaricherà a sua volta o meno a seconda dell’equilibrio dei neurotrasmettitori attivatori o inibitori rilasciati dai neuroni presinaptici.
Cento miliardi di neuroni sono, in media, connessi tra loro reciprocamente grazie al fatto che ognuno possiede 10.000 connessioni sinaitiche che sono create dai geni e modellate dall’esperienza: la natura ha bisogno della cultura. Queste due dimensioni importanti dello sviluppo umano e del funzionamento neurale non sono in opposizione tra loro.
I neuroni si attivano quando noi facciamo un’esperienza. Con l’attivazione di un neurone si crea il potenziale per alterarne le sinapsi favorendo la crescita di nuove sinapsi, rafforzando quelle esistenti o stimolando la crescita di nuovi neuroni che creano a loro volta nuove connessioni sinaitiche.
La sinaptogenesi e la neuro genesi sono i modi in cui il cervello sviluppa nuove connessioni. Questa crescita utilizza sia i geni sia l’esperienza per produrre dei cambiamenti nella connettività dei neuroni: neuro plasticità è il termine utilizzato quando le connessioni tra i vari neuroni cambiano in risposta all’esperienza.
Esperienza significa un’attivazione neurale che, in alcune situazioni può promuovere l’attivazione di geni che a loro volta possono determinare la produzione di proteine che consentono il formarsi di nuove sinapsi e il rafforzarsi di vecchie sinapsi. L’esperienza può stimolare la crescita di nuovi neuroni (anche negli adulti).
Le cellule cerebrali non impegnate nell’attività neurale, cioè le cellule staminali neurali, si dividono regolarmente, e mentre un prodotto di questa divisione continua la linea della cellula staminale, l’altro, la “cellula sorella”, può essere stimolato a crescere in un neurone che ha una funzione di piena integrazione del cervello. Sappiamo per certo che negli adulti la neuro genesi si verifica nell’ippocampo, e queste cellule sorelle possono essere stimolate per un periodo di alcuni mesi fino a svilupparsi come neuroni integrati pienamente funzionanti (KempermannGastGage, 2002).

Neuroplasticità
L’esperienza può determinare dei cambiamenti strutturali nel cervello. Spesso questi cambiamenti hanno luogo al livello della macroarchitettura finemente sintonizzata del cervello, per esempio, quando facciamo nuove associazioni mnestiche. È molto difficile cogliere effettivamente questi cambiamenti strutturali, a meno che essi non siano molto significativi.

… le scariche ripetute dei neuroni di aree specifiche del cervello determinano un aumento significativo della densità sinaptica delle regioni attivate dalle pratiche mindful.
La consapevolezza mindful  è una forma di esperienza che sembra promuovere la plasticità neurale.
Quando focalizziamo la nostra attenzione in modi specifici, stiamo attivando i circuiti del cervello, e questa attivazione può rafforzare le connessioni sinaitiche delle aree coinvolte. Considerando l’idea che la mindfulness, in quanto forma di relazione con se stessi, possa coinvolgere non solo i circuiti dell’attenzione, ma anche quelli della socialità, possiamo indagare anche nuove dimensioni della controparte cerebrale della consapevolezza mindful.
I cambiamenti neuro plastici non solo rivelano alterazioni strutturali, ma sono anche accompagnati da cambiamenti nella funzione cerebrale nell’esperienza mentale (come un maggiore equilibrio di sentimenti ed emozioni) e negli stati corporei (come la risposta allo stress e la funzione immunitaria).

Il modo in cui facciamo attenzione stimolerà le scariche neuronali di aree specifiche che vengono attivate e mutano le loro connessioni nei circuiti integrati del cervello.

IL CERVELLO NEL PALMO DELLA NOSTRA MANO
Se prendete la vostra mano, mettete il pollice nel mezzo e lo ricoprite con le altre dita, allora avrete un modello del cervello facilmente accessibile e piuttosto accurato. Questo modello della mano è orientato in modo tale che il polso rappresenta il midollo spinale che si trova nelle nostre schiene, il volto della persona è collocato davanti alle unghie delle dita e la parte più alta della mano è la parte superiore della testa.
Il tronco encefalico è il palmo della mano, le aree limbiche sono il vostro pollice (idealmente, dovreste avere un pollice destro e uno sinistro in ogni mano), e la corteccia è rappresentata dalle vostra dita curvate.

Il tronco encefalico esegue processi di base importanti, come la
  • regolazione del battito cardiaco e della frequenza del respiro, gli stati di veglia e sonno, e gli aspetti della risposta di attacco-fuga (fight-flight-freeze).
Ben sviluppato sin dalla nascita, il tronco cerebrale è l’area evolutivamente più antica del cervello e a volte è chiamato cervello rettilineo.

La regione limbica si è evoluta quando i rettili si sono sviluppati in mammiferi.
Le zone limbiche sono impegnate
  •  nell’attaccamento (legami che si sviluppano con i nostri caregiver), nella memoria (specialmente nell’elaborazione degli eventi in memoria episodica e autobiografica), nella comprensione del significato, nella creazione degli affetti, delle sensazioni interne e delle emozioni.
Le regioni limbiche contengono anche il principale regolatore degli ormoni, l’ipotalamo, che esercita influenze dirette sul corpo vero e proprio.
La connessione endocrina, insieme all’influenza che il cervello esercita sul sistema immunitario e sui nostri stati corporei per mezzo del sistema nervoso autonomo, come le sue divisioni freno/acceleratore (branche del sistema parasimpatico e simpatico) è il nesso diretto tra cervello e corpo.
Le zone limbiche e il tronco encefalico, le due aree subcorticali, si combinano per influenzare le nostre pulsioni motivazioni e l’attivazione dei nostri bisogni di base di sopravvivenza, affiliazione e significato. 

La corteccia è la parte più esterna del cervello, ed è particolarmente sviluppata nei mammiferi. Essa ci permette di mediare i processi più complessi, come la percezione, la pianificazione e l’attenzione. Suddivisa in molti lobi che svolgono funzioni diverse, ci sono tanti modi per descriverne le capacità complesse di questa regione, che non è molto sviluppata alla nascita e perciò è particolarmente aperta all’influenza plasmatrice dell’esperienza.

La corteccia è un’area a sei strati composta da materia grigia e materia bianca. Questi strati sono composti da insiemi di colonne cerebrali organizzate in senso verticale con diversi gruppi di colonne che spesso processano una particolare modalità di attività, come la vista e l’udito. Queste colonne verticali sono connesse reciprocamente con degli interneuroni distribuiti in senso orizzontale che permettono un dialogo reciproco tra le diverse aree, cioè un’integrazione delle diverse modalità (vista, udito) in un insieme “trans modale” di scariche neurali. È questa connessione di aree separate che crea la significativa complessità che è la principale capacità della nostra corteccia cerebrale.

In generale, la parte posteriore della nostra corteccia – dalla seconda nocca all’indietro, se utilizziamo il modello della mano – elabora le percezioni che provengono dal mondo esterno, eccezion fatta per l’olfatto e per la consapevolezza delle posizioni degli arti. Queste regioni posteriori permettono agli esseri umani di farsi un’idea del mondo esterno sotto forma di percezioni.

La parte anteriore del cervello è responsabile dei processi motori, attentivi e cognitivi. I lobi frontali si sono evoluti quando siamo diventati primati. Gli studi suggeriscono che, nei mammiferi, più è alto il livello della vita sociale, più complessa ed estesa è l’architettura della corteccia frontale. L’area frontale – quella che va dalla seconda all’ultima nocca prima delle unghie, sempre utilizzando il modello della mano – è una regione in cui la prima zona si occupa delle azioni motorie, mentre quella successiva, procedendo in avanti, media la pianificazione dei movimenti – la corteccia premotoria. questa area premotoria è stata la prima regione in cui sono stati scoperti i neuroni a specchio, che ci permettono di interiorizzare le intenzioni e le emozioni delle altre persone e di creare in noi stessi questi stati come parte del più ampio “circuito della risonanza”.

Subito prima di queste aree motorie e premotorie c’è la corteccia prefrontale. Maggiormente sviluppata negli esseri umani, questa regione prefrontale media molte delle funzioni che consideriamo tipiche della nostra specie.
Le regioni prefrontali possono essere divise in vari modi che mediano funzioni diverse. Per adesso, le divideremo solo in due aree: le regioni prefrontali mediali e laterali.
Le aree della corteccia prefrontale in genere lavorano in modo sinergico, e pensare alla loro funzione come a un sistema può essere piuttosto utile.

L’area laterale della regione prefrontale, la corteccia dorso laterale, è importante nella meditazione della memoria di lavoro, la lavagna delle mente in cui scriviamo le cose che in un certo momento riteniamo più rilevanti. Quest’area laterale si occupa di importanti funzioni esecutive che permettono l’auto-regolazione dei nostri comportamenti e aiutano a influenzare il flusso della nostra attenzione momenti per momento.
L’area mediale – dalle unghie di medio e anulare alle nocche delle stesse dita – include varie regioni interconnesse che mediano le nove funzioni prefrontali.

Si tratta della corteccia orbito frontale (OFC), della corteccia del cingolato anteriore (ACC) e della corteccia prefrontale ventrolaterale (v1PFC) e mediale (mPFC). 

Questa linea intermedia ventrale e queste strutture mediali ricevono degli input diretti da tutto il cervello e dal corpo, con particolari contributi della corteccia dell’insula (IC). L’insula è il condotto per mezzo del quale le informazioni vengono trasferite da e verso la parte più esterna della corteccia, la parte più interna del sistema limbico (l’amigdala, l’ippocampo e l’ipotalamo) e le aree del corpo (per mezzo del tronco cerebrale e del midollo spinale). Sembra che le aree prefrontali mediali utilizzino i dati dell’insula sulle nostre emozioni e sullo stato del nostro corpo per creare delle rappresentazioni delle mani altrui.
Le aree prefrontali mediali sono essenziali per la comunicazione sociale e per l’auto-osservazione. Questa regione è un fulcro importante del circuito sociale del cervello.
Notate come la ragione prefrontale mediale connetta i processi del corpo, del tronco encefalico, della corteccia e i processi sociali in un’unità funzionale. Se distendete le vostre dita e poi le piegate di nuovo, potrete notare che in realtà le aree prefrontali mediali (rappresentate dalla parte terminale del medio e dell’anulare) toccano, dal punto di vista anatomico, tutto il cervello, e questa è la natura dell’integrazione neurale: connessioni sinaitiche estese in tutto il corpo che ci mettono in relazione anche con le altre persone.
L’integrazione neurale, la coordinazione e l’equilibrio del cervello grazie a cui le diverse aree sono connesse tra loro per formare un tutto funzionale, sembra essere promossa dalla sintonizzazione delle relazioni di attaccamento sicuro. Pare che la mindful promuova questa integrazione neurale per mezzo di una forma di sintonizzazione intrapersonale. La consapevolezza dell’esperienza che facciamo momento per momento ci dà la possibilità di sentire e accettare direttamente la nostra esperienza mentale.

Integrazione neurale, mindfulness e auto-regolazione
L’integrazione neurale è la relazione che si stabilisce tra regioni neurali, anatomicamente o funzionalmente differenziate, in un’interconnessione di aree più ampiamente distribuite del cervello e del corpo. Queste interconnessioni a livello strutturale, prendono la forma di connessioni sinaitiche e creano una forma di coordinazione ed equilibrio a livello funzionale. 
La cultura è il modo in cui si trasmettono i significati tra gli individui e tra le generazioni. Il modo in cui questo flusso di energia e informazioni modifica i suoi pattern nel corso del tempo è ciò che deriva dall’evoluzione culturale. La realtà dei mutamenti della nostra specie non è dovuta a un’evoluzione geneticamente determinata del nostro cervello, ma all’evoluzione mentale del modo con cui trasmettiamo collettivamente energia e informazioni nel corso delle generazioni. Questa è l’evoluzione della mente, non del cervello. Un punto di vista sostiene che la mente (il flusso di energia e informazioni) per esistere ha bisogno di utilizzare l’attività del cervello per i propri scopi. In questo senso, la mente usa il cervello per creare se stessa.
Una delle sfide maggiori alla nostra capacità di prestare attenzione al momento presente sono i pattern di attivazione cerebrali dall’alto verso il basso (ricordi, credenze, emozioni) che ci bombardano con scariche neurali e chiacchiere mentali e ci allontanano dalla possibilità di essere nel momento.

Primo passo della mindfull indirizzare e sostenere la nostra attenzione (attraverso il respiro).
Sembra che sperimentando le sensazioni riusciamo a fare semplicemente esperienza senza l’interferenza del pensiero.
Non importa da quanto una pratica, l’esperienza di “perdersi fra le nuvole c’è sempre”. Questo è semplicemente il modo in cui funziona la mente. Costruire la consapevolezza ci aiuta a vedere il pensiero come qualcosa che emerge e poi svanisce. Il pensiero perde il suo potere di sequestrarti e farti prigioniero.


Fonte: Mindfulness e CervelloDaniel J. Siegel




[1] ACT (Acceptance and Commitment Therapy) è una terapia cognitivo-comportamentale che incoraggia il paziente ad accettare, invece di controllare, le sensazioni spiacevoli. Le principali componenti dell’ACT sono: riconoscere la poca utilità degli sforzi fatti per sentirsi meglio (imparare a “lasciare andare”); considerare che i nostri pensieri sono solo pensieri, non sono ciò che interpretiamo siano; accettazione/permettere all’esperienza di essere ciò che è mentre si sta determinando; contestualizzare se stessi, nel senso di identificarsi con colui che osserva i pensieri e infine riconoscere il valore di ciò che dà significato alla vita.
[2] Si riferisce al modo in cui i ricordi, le credenze e le emozioni plasmano le nostre sensazioni dirette.