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domenica 27 gennaio 2019

Il ricordo di sé – Robert Earl Burton

Essere presenti

Non c’è miracolo più grande dell’essere presenti. Tutto ha origine da questo e in virtù di questo niente ha mai fine.
Cosa significa il termine ricordo di sé? Significa che il vostro sé addormentato si sta ricordando di essere sveglio. La fine è un’illusione perché il presente è eterno. Essere presenti dove si è, questa è la semplice storia della propria vita.
Ogni piccolo momento, privo di apparente importanza, è la nostra vita; semplicemente essere seduti cercando di essere presenti.
È difficile essere presenti, eppure nella nostra vita tutto permane incerto tranne il presente. Guardiamo al futuro pensando di poterci trovare più di quanto sia qui. Insegnando il futuro elusivo o indugiando nel passato, l’uomo finisce per aggirare il presente. Quello che dovremmo desiderare è il presente, ma quello che la macchina vuole è tutto tranne il presente. Dobbiamo continuare, incessantemente, a rinnovare il presente; abbiamo dedicato le nostre vite a questo scopo.
Non potete essere presenti alla vostra destinazione se non lo siete en route.
Quando ho degli “Io” che vorrebbero essere da un’altra parte, ho imparato a convertirli immediatamente nell'essere presente, perché la macchina non è mai soddisfatta di dove si trova. In un certo senso è una fortuna che gli “io” si ripetano e siano chiaramente così privi di spessore. Gli “Io” rendono ovvia la sostanza della vita, poiché le cose più assurde cercheranno di portarci via dal presente. Più assurde sono meglio è, perché allora ci rendiamo conto che non vale la pena di perseguirle.
La macchina non può essere presente, così va in cerca di alternative; questo è il suo destino. Benché la macchina sia di solito insoddisfatta del presente, questo giorno è importante quanto qualsiasi altro giorno da qui a trentanni; almeno oggi è certo.
Durante il concerto mi è venuto in mente un “Io” interessante: “Che cosa vuoi?”, diceva. E la risposta è stata: “Solo essere presente, nient’altro”. Nulla è paragonabile al ricordo di sé e nulla esiste veramente senza di esso. A volte, grazie al ricordo di sé, tutto quello che cade sotto i nostri occhi si trasforma in poesia facendo eco al paradiso: i fiori, la luce che cade sull'erba. Pensate solamente a quante sottili sfumature di verde esistono in natura.
Le nostre cene sono come essere su una nave in mezzo al mare; non c’è altro posto dove andare e quietamente ci insediamo nel presente.
Uno degli aspetti più piacevoli del cenare insieme è l’essere qui, non sentire la macchina che è insoddisfatta del momento, non avere il desiderio di trovarsi da qualche altra parte. I quattro centri inferiori sono più ben disposti adesso, in presenza di qualcosa di più elevato. La consapevolezza ha gradi e la nostra, adesso, è forse più elevata di quanto non lo sia stata in qualunque altro momento della giornata. Stiamo ancora cercando di essere presenti e questo momento non si ripresenterà mai più.
Non ne abbiamo ancora parlato stasera, ma il ricordo di sé si profila costantemente dietro ogni nostra azione. Quando si cerca di essere presenti non importa se si sta parlando delle Elegie duinesi di Rilke o della sedia a rotelle di uno studente, perché il ricordo di sé permei le proprie azioni. Questa è la ragione per cui la Quarta Via è messa in pratica principalmente nella vita ordinaria.
Lavoriamo solo ogni giorno per essere presenti e nessuno di voi dovrebbe prendere alla leggera gli sforzi compiuti alla fine di un giorno.
Tutti abbiamo fatto quello che potevamo per il nostro sé, la scuola è l’Influenza C. Non possiamo cambiare gli eventi, ma possiamo cambiare noi stessi. Mettete a fuoco senza bisogno di parole; non identificatevi con gli eventi, trasformateli e siate presenti.
Tutto, tranne il proprio sé, è relativo e soggettivo. Quando si è presenti si è oggettivi, nel senso che l’unico obiettivo che si ha è il proprio sé.
È importante essere diligenti nel cercare di essere presenti, ma senza forzare troppo perché potreste diventare un ostacolo per voi stessi. Fate tutto ciò che potete per essere presenti, ma senza eccessiva tensione perché anche questo mette a repentaglio il ricordo di sé.

Fonte: Il ricordo di Sé di Robert Earl Burton