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mercoledì 6 gennaio 2021

Homo Luminous – Kiara Windrider

Il solo motivo per cui siamo qui, è essere qui. Possiamo chiamarlo in molti modi: illuminazione, risveglio, o semplicemente presenza. Prima di arrivare s questo pianeta siamo in grado di sperimentarlo in maniera diretta: tuttavia, una volta nati ed entrati nella densità che impregna la nostra matrice collettiva umana, i nomi e le forme iniziano a sostituire l’esperienza spontanea dell’Uno. Il nostro viaggio inizia con una certa consapevolezza su chi siamo e la realizzazione che quella è la stessa consapevolezza primordiale che permea l’intero universo. È qualcosa che già siamo, per questo non è necessario cercarlo fuori di noi ora è il momento di realizzarlo e non soltanto a livello personale, ma anche collettivo. Poiché il risveglio collettivo è il motivo per il quale siamo qui. Questa realizzazione da alcuni è stata chiamata “illuminazione” e diverse tradizioni spirituali insegnano a credere che sia un traguardo difficile da raggiungere: cioè l’esperienza ultima a cui giungere solo dopo molti sforzi e molte pratiche. In questo libro vorrei invece dimostrare che l’illuminazione non è difficile tanto quanto ci hanno portato a credere, poiché il percorso da fare è la creazione dei ponti fra i vari aspetti della coscienza umana. L’attuale razza umana è condizionata da sistemi di credenza che creano un interrotto senso di separazione. Ci sentiamo separati gli uni dagli altri, separati dal flusso naturale della vita e anche dalla verità riguardo il nostro essere. 

È un senso di separazione sperimentato come dualità di coscienza, con la percezione di essere un’insignificante particella di un universo vasto e misterioso, in balia di eventi cosmici completamente fuori dal controllo. Ed è proprio da questo sentimento di separazione dal mondo circostante che nasce la sofferenza. Vorremmo controllare il nostro destino, ma non riusciamo. C sentiamo impotenti di fronte ai burrascosi eventi planetari. La nostra incapacità di fidarci del flusso della vita ci fa precipitare nella disperazione e nella paura. Crediamo che per conseguire qualcosa dobbiamo forzare le cose; che per contare qualcosa dobbiamo competere con il mondo o che per essere mati dobbiamo dimostrare di essere meritevoli.

Le nostre vite sono strutturate sulla lotta, confinate dentro i nostri stessi limiti. Per quanto ci piacerebbe, non riusciamo facilmente ad immaginare un mondo caratterizzato dalla gioia e dall’armonia, nel quale dare e ricevere siano parte di un flusso spontaneo che inevitabilmente cerchi il massimo bene per ognuno di noi. E se il mondo che stiamo sperimentando non dovesse essere così? E se l’esperienza della dualità non fosse fine a se stessa, ma piuttosto un mezzo a noi utile per percepire la realtà? E se dopo aver appreso a percepire la realtà grazie alla separazione, fossimo in grado di disimparare la dualità per iniziare a modellare il mondo in modo diverso?

Alcune tradizioni spirituali insegnano che la natura della materia è densa e stagnante. Poiché siamo spiriti di luce, si suppone che l’Incarnazione in corpi materiali in qualche modo ci separi dalla verità spirituale del nostro essere.

Dimenticando di non esserci mai separati, ci riduciamo a camminare su questa Madre Terra sul filo del rasoio, soggiogati da una ruota del karma alla quale cerchiamo di sfuggire lungo il nostro viaggio di ritorno allo spirito!

Nella tradizione Inca, così come in molte altre culture sciamaniche, viene insegnato che questo mondo è soltanto uno dei tre mendi, ognuno caratterizzato dalle proprie regole ed esperienze. Questo mondo percepito attraverso gli occhi della dualità, attraverso le lenti dei condizionamenti subconsci e l’eccessivo affidamento alla mente razionale ed ai sensi fisici, è chiamato Mondo di Mezzo. Tuttavia non è l’unico mondo sperimentabile con i nostri corpi fisici. Esistono infatti i mondi sperimentabili esistenti al di fuori della portata della mente razionale. Gli sciamani li chiamano Mondo di Sopra e Mondo di Sotto.

Questi mondi non sono meno reali del Mondo di Mezzo, ma per sperimentarli è necessario imparare ad utilizzare delle strutture mentali diverse. In definitiva, si tratta di vivere multidimensionalmente, imparando a sperimentare la realtà attraverso una consapevolezza simultanea di tutti gli aspetti della mente. A mano a mano che impariamo a percepire la realtà in modo differente, essa cambia, plasmandoci in base alla nostra percezione. Alla fine impariamo che il mondo che siamo sempre stati condizionati a credere reale, è un’illusione. Imparando a vedere le cose in modo diverso, scopriamo di avere il potere di cambiare il mondo in modi inimmaginabili.


 Fonte: Homo Luminous – Kiara Windrider


https://www.macrolibrarsi.it/libri/__homo-luminous-libro.php?pn=2028