L’attrito
L’immaginazione
e l’identificazione sono due consueti avversari del ricordo di sé. Ci tormenteranno
per tutta la vita e si impadroniranno dello spazio che dovrebbe essere
riservato al proprio sé.
Per svegliarsi
si deve produrre tensione nella macchina, ma la maggioranza della gente dorme e
non produce abbastanza tensione da trasformare e quindi da potersi risvegliare.
Quando l’attrito
diventa estremo possiamo soccombere o diventare indifferenti.
Quando l’attrito
è intenso possiamo dimenticarci che si tratta di un dramma; quando cessa, ci
rendiamo conto che lo shock aveva lo scopo di fare luce sull’identificazione e
sviluppare i centri superiori. Non c’è modo di evitare la sofferenza, con o
senza scuola. C’è stato dato un cuore che può sopportare molta sofferenza.
Qualche volta
è impossibile prendere le distanze dalla negatività che stiamo provando. Il controllo,
però, comincia dall’osservazione. Come suggerì Rodney Collin, quando si è
identificati e sotto grande stress, bisognerebbe cercare di ricordare che si ha
a disposizione un’alternativa più alta: il ricordo di sé. Quando un uomo numero
quattro trasforma la sofferenza, è come se stesse facendo il lavoro di un uomo
numero cinque non ancora completo.
Come si può attrarre su di sé l’attrito
necessario per essere più svegli?
Introducete
nella vostra vita della sofferenza volontaria che non sia appariscente. Le pressioni
artificiali aiutano a ricordare sé stessi. Trovate dei modi per fare più
sforzi: non sprecate tempo.
La propria
moralità meccanica pensa che l’attrito sia una punizione, ma l’Influenza C
elargisce la sofferenza non per punire, bensì per dare l’opportunità di
trasformarla in un corpo astrale e in un’anima. Lo scopo non è quello di
soffrire; tutti soffrono. Lo scopo è trasformare la sofferenza in un corpo
astrale.
Se ricordiamo
noi stessi mentre proviamo attrito, assimileremo la sofferenza.
Opporre resistenza
all’attrito è meccanico, trasformarlo è divino.
Il solo
sopportare l’attrito indica che si è raggiunto il livello di maggiordomo.
Fonte: Il ricordo di Sé - Robert Earl Burton