G.
sedette in silenzio per tutta la lettura del pomeriggio, respirando a fatica
con un brutto colorito, e tuttavia non diede nessuna manifestazione esterna di
disagio. Dopo il capitolo, egli incominciò il discorso della sera senza
preamboli o domande dal gruppo.
Oggi ho
notato qualcuno di voi che lavorava in cucina che litigava come dei cani di
mezza età intorno ad una cagna in calore, su una qualche banalità o altra,
probabilmente anche voi vi siete dimenticati di che cosa si trattasse.
Molti anni fa avevo un altro
gruppo così che faceva litigare esteriori l’uno contro l’altro per faccende
senza senso. Non erano come voi, che avete un desiderio reale di diventare dei
candidati reali per il Lavoro. Erano occultisti e non sapevano nulla né
volevano sapere nulla con comprensione.
Sembrava
comprendessero l’idea di emozione negativa, valutandosi sempre fra loro di come
un giorno sarebbero stati in grado di vincere le emozioni negative in loro
stessi.
Allora
non capivo come comprendessero le emozioni negative: per loro era semplicemente
una regola in più, regola che io avevo creato dal niente e versavo nel vuoto.
Per un
periodo avemmo l’occasione di vivere insieme in una piccola casa in condizioni
molto difficili. Tutto il giorno e tutta la notte ognuno di noi lavorava
duramente per assorbire idee. Improvvisamente dopo varie settimane esplose un
litigio fra loro per una cosa da nulla, nulla in confronto alle condizioni di
vita in cui furono costretti a vivere dopo.
Compresi
allora che non ha importanza ciò che si diceva, all’inizio almeno essi
comprendevano le idee come fosse filosofia, non molto pratica, o in ogni caso
non relativa al sé superiore. Essi vedevano l’idea di emozioni negative come
psicologiche in senso ordinario.
Dopo
questo dissolsi il gruppo.
Vidi per
la prima volta che anche il più serio degli uomini ordinari è troppo schiavo
della debolezza personale, e fui costretto a riprendere in considerazione tutto
ciò che insegnavo ed a cambiare il mio sistema per fare posto a queste sue
debolezze.
L’”io”
reale non considera seriamente questa banalità della vita sulle quali l’uomo
ordinario combatte continuamente. Anche le grosse questioni non le prende
troppo seriamente, al contrario della personalità che si sente interessata solo
dalle banalità e si perde in piccolezze: associazioni, oggetti, condizioni di
vita e addirittura quale colore devo vestire oggi.
Si può
dire in questo senso che la personalità sia la somma complessiva dei riflessi
del centro istintivo-motore. Riflesso significa esattamente quello che dico.
Può rispondere solo quando è colpito dall’impatto di impressioni, e solo con
quelle risposte che si sono impiantate per la forza dell’abitudine
nell’organismo, generalmente in modo più o meno permanente.
Ecco
perché l’uomo ordinario non può fare; è una macchina reattiva non troppo
complicata che è forzata a rispondere sempre nello stesso modo in ogni
situazione contingente che assomigli a quelle situazioni in cui è stato
condizionato a rispondere quando era molto giovane. Per questa ragione il suo
“io” è senza aiuto e anche in caso di emergenza può continuare indisturbato nel
suo assopimento.
La
presenza, per l’uomo ordinario, non è necessaria. La macchina di per se può
fare per lui tutto quanto la vita richiede. Anche se ci prova con impegno, non
può interferire con la macchina; la macchina è troppo potente.
L’uomo
ordinario non ha emozioni reali. Ciò che egli chiama in se stesso “emozione” è
in realtà solo “il riflesso del centro motore” che si riverbera attraverso i
suoi organi e muscoli. La macchina ha solo emozioni inferiori, riflessi del
centro motore. Ciò che gli occultisti chiamano emozioni superiori è Charlotte
Russe (un dessert tipo bignè alla crema, molto dolce).
Nel
lavoro dobbiamo imparare al più presto, dopo che incorporiamo nella nostra vita
quotidiana la battaglia per generare la presenza di “io”, a sopportare le
manifestazioni spiacevoli di altri nei nostri confronti. Le manifestazioni
degli altri sono la causa principale del sorgere dei riflessi delle emozioni
inferiori nel nostro organismo.
Non
possiamo sopportare alcune manifestazioni degli altri perché sebbene queste
possano essere le stesse manifestazioni che esprimiamo noi, esse significano,
secondo il condizionamento che abbiamo ricevuto nella nostra infanzia, qualcosa
di completamente differente di quanto possano significare per altri. Quando
vediamo che il sig. Smith fa certi gesti ed impiega un certo tono, riteniamo
che con questo egli intenda esattamente quello che noi intenderemmo con quei
gesti e quel tono.
Le emozioni
negative che emergono in questo modo dall’errato giudizio di manifestazioni
altrui non sono emozioni vere. Sono il sorgere automatico di riverberi organici
causati dal semplice riflesso del centro istintivo-motore.
Se solo
potessimo apprendere ad arrestare questi riverberi organici, a rendere atto
tranquillo all’interno, potremmo apprendere a sopportare facilmente le
manifestazioni spiacevoli e ad eliminare in noi la maggior parte della nostra
negatività e della nostra sofferenza meccanica.
Dobbiamo
apprendere a vivere senza emozioni negative. Non ne abbiamo bisogno per fare
nulla. L’uomo senza emozioni negative può essere tutto ciò che vuole, persino
un lavoratore per l’immortalità.
Sopportare
tutte le manifestazioni di tutti è troppo per incominciare; può essere lo
sforzo finale per un uomo reale senza virgolette.
Però
sopportare una sola manifestazione di una persona che adesso non potete
sopportare per tutta una giornata senza consentire un riverbero organico nel
sé, questo potremmo essere in grado di farlo.
Che cosa
pensate che significhi “riverbero organico”? Pensate a come quando qualcuno che
sia per voi una “fonte ambulante di vibrazioni negative” sentite all’interno
qualcosa o qualcos’altro che voi chiamate “risposta emotiva”. Magari il centro
della sensazione è lo stomaco, o il petto, o risuona nelle orecchie.
Sempre
con l’”idea di emozione”, percepirete alcune associazioni di sensazioni
organiche che si riverberano attraverso l’organismo e scompaiono solo
lentamente quando si sono miscelate come le vibrazioni generali della vita
organica sulla terra. Questi riverberi di sensazione causati da impressioni
esterne sono ciò che l’uomo chiama in sé “emozioni”. Egli confonde sentire con
percepire (in inglese “feeling” e
“sensing” N.d.T).
Poiché
gli shock di impressioni esterne hanno impatto sui suoi centri, l’uomo
ordinario consente loro di causare shock interni che si irradiano all’esterno
da ogni centro, diffondendosi e riverberando attraverso il suo intero sistema
organico comprese le ossa, il midollo, il sistema delle ghiandole linfatiche,
il tessuto muscolare, gli organi di ingestione e di eliminazione, il suo flusso
sanguigno, la parte superiore del cervello ed il sistema nervoso.
Se egli
cerca di ingerire cibo o di ragionare con se stesso durante questo riverbero
organico, il suo cibo avrà un sapore completamente assolutamente insolito per
lui e le sue relazioni ne soffriranno.
Tutte le
sue sensazioni ed impressioni cambiano continuamente in relazione ai riverberi
organici delle emozioni negative.
A questo
punto madame parlò con tranquillità: “Il riverbero organico abbassa anche la
resistenza del corpo alle energie elettriche”.
G. si
illuminò e sorrise: “È molto importante. Vorrei avessimo oggi alcuni
dispositivi che un tempo avevo per far vedere quanto questo sia vero. Il
sorgere di emozioni negative crea un cambiamento corrispondente nella
conduttività del corpo. Quando la resistenza si abbassa, può passare più forza
elettrica. Il riverbero organico, che dipende dalla forza elettrica per la
continuazione può in questo modo salire in spirale verso l’atto ad un crescendo
in “momentum di procedimento automatico” (una forza che si convoglia in un
effetto di crescita continua)”.
Madame:
“Il punto è comprendere questo in modo realistico, non mistico o in qualche
modo “filosofeggiare elevato”. Quando siamo portati via da noi stessi da questi
riverberi organici di emozioni negative, al punto che non abbiamo più la
possibilità di avere autorità sulle nostre manifestazioni, siamo schiavi del
centro istintivo-motore, vero?”.
Vero –
disse G. – Madame ha descritto quello che potrebbe essere chiamato “un orgasmo
del centro motore”, un crescendo di energia negativa che si nutre di se stessa.
Possiamo contenere questo in una “pentola a pressione” per fare un’esplosione controllata,
una fusione alchemica. In questo modo possiamo imparare ad avere un orgasmo
dell’emozione, ma non l’eiaculazione dell’espressione della negatività.
Madame aggiunge:
“Possiamo imparare ad impiegare la nostra emozione in questo modo, contenendo
le forze del riverbero organico delle emozioni negative attraverso la nostra
macchina quando questo diminuisce di forza conformemente alle leggi relative
all’ottava (tracciò un enneagramma nell’aria). È una riflessione interna di
forze superiori, una “macchina organica di moto perpetuo” di energie al nostro
interno.
Abbiamo tutti
dei riverberi e possiamo imparare a separare l’emozione negativa dall’espressione
delle manifestazioni, gli shock dalle impressioni, ed anche il lavoro mentale
del pensiero associativo.
G. sospirò profondamente. “Siete
stati per troppo tempo schiavi di ogni disturbo, come l’acqua la cui superficie
vibri dopo che gli è caduto dentro un sassolino. Naturalmente sempre ed in ogni
cosa vorreste che le vostre acque rimanessero calme ed indisturbate. Quando le
impressioni hanno un impatto sul centro istintivo-motore, è come un sassolino
che cade nell’acqua, crea delle increspature che si irradiano all’esterno dal
centro dell’impatto.
Pensate all’organismo come
ad una pozza quieta, ed al sassolino come allo shock di impressione. In questo caso le increspature rappresentano “il
riverbero organico dell’emozione negativa”. Alcuni tipi di sassolini creano uno
shock maggiore, altri non tutta
quella commozione. Ogni uomo ha il suo proprio repertorio di risposte a certi
tipi di shock.
Gli shock sono il risultato di impressioni che vengono a noi dalla
percezione di manifestazioni di altri, come pure per effetto di impressioni in
generale.
Madame parlò di nuovo. Nell’esempio
del sassolino che cade nell’acqua, dovremmo renderci conto che i riverberi non
avvengono solo sulla superficie, ma anche sotto di essa. Sebbene non possiamo
osservare i riverberi che avvengono sotto il livello dell’acqua in modo
ordinario, possiamo arrivare a comprendere che sono molto potenti e che hanno
una grande influenza sul nostro stato interiore.
Ciò che lei dice è vero –
disse G. – L’uomo è un universo in sé. Ha tutto in se stesso, persino ciò di cui
non ha bisogno per vivere. Ma abbiamo già parlato a lungo delle emozioni
negative e la questione permane. Come possiamo arrestare il riverbero organico
delle emozioni negative così da essere in grado di sopportare manifestazioni
spiacevoli di altri in relazione a noi?
B. disse: “Potremmo evitare
completamente i sassolini”.
Questa è la via del monaco –
disse G. – Egli si segrega, e vuole solo impressioni provenienti da un’influenza
più elevata. Ciò non vi è d’aiuto. Non possiamo impedire ad un sassolino di
cadere se viviamo nella vita ordinaria. Non abbiamo autorità sul sassolino, né
vogliamo averne. Su che cosa possiamo avere autorità”
Mi pare – disse S. – che la
sola cosa su cui possiamo avere autorità sia l’acqua, ovvero il nostro proprio
organismo.
Ah! – disse G. sorridendo –
Per arrestare il riverbero organico dobbiamo assumere autorità sull’organismo
in un modo speciale. Dobbiamo apprendere ad aprire l’acqua davanti al sassolino
così che il sassolino non generi nessuna impressione se l’acqua non offre
resistenza, il sassolino non può generare riverbero.
Non offrire resistenza
significa sopportare manifestazioni spiacevoli. Dobbiamo imparare a “dividere
il Mar Rosso”, e come Mosè abbiamo bisogno di un aiuto di tipo speciale e di un
bastone di forza.
Capisco che cosa Voi
intendiate per il Mar Rosso – disse Madame – quelle influenze Marziane in noi
che dobbiamo imparare a dividere consentendoci di passare attraverso di esse
senza perderci in esse. Non vi è però null’altro che possiamo offrire per la
nostra battaglia con le emozioni negative, qualche cosa di più solido che
possiamo impiegare adesso?
Vi è una tecnica
supplementare – concordò G. – Possiamo vedere che coloro che stanno interno a
noi non sono responsabili delle loro manifestazioni delle loro manifestazioni,
che non hanno autorità su loro stessi e sono schiavi dell’organismo, con i
centri istintivo-motore che agiscono da padrone.
Possiamo imparare ad avere
pietà degli altri senza arroganza in noi. Possiamo vedere l’uomo ordinario come
una vittima di ogni singola influenza della vita. Guardando a lui con genuina
pietà possiamo fare per noi qualcosa che darà profitto in futuro. Guardare a
lui con pietà ma mai con superiorità. Lui non è meno di voi. È vero, almeno in
un senso, che lui è più furbo di voi. Non si inimica la natura in una battaglia
per un obiettivo quasi disperato.
Se comprendiamo attraverso l’esperienza
che tutte le emozioni ordinarie sono il riverbero organico riflesso dal centro
istintivo-motore, possiamo imparare ad assumere autorità suoi nostri stati
interiori, comprendendo che ciò che l’uomo ordinario chiama “emozione” è
soltanto un brontolio del suo stomaco.
L’uomo ordinario è schiavo
dei riverberi organici, il suo destino è determinato dal suo organismo. Si può
dire che sia sotto l’incantesimo della vita organica sulla terra.
Può bere “un goccio” o
assumere una droga per sfuggire temporaneamente dalla sua prigione di identificazione
ma nulla di ciò che egli sappia fare in modo ordinario lo libererà per lungo
tempo.
Vi sono tre linee di lavoro
sulle emozioni negative; parleremo successivamente di queste. A volte concentriamo
tutti i nostri esercizi in una grande rete per prendere il pesce grosso. Non siamo
interessati al pesciolino che si usa da esca. Per adesso mi riposo. E voi … Perché
siete seduti?
Questo era il segnale che la
riunione era finita.
Tratto da: RE NUDO Numero 49 – anno VI, aprile 2001
Traduzione di Marco Maria Bonello: ibjbon@tin.it
Secret Talks with Mr. G. di E.J. Gold