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martedì 4 gennaio 2022

Diventare Invisibili – Francesco Narmenni

Cos’è veramente la giustizia?

Quasi tutti credono che la “Giustizia” sia un sistema creato per imporre un insieme di valori da rispettare, al fine di punire che si comporta male e difendere chi subisce un torto. In verità non è così.

Se esistesse una giustizia oggettiva, universalmente valida e vera, allora questa non cambierebbe a seconda del luogo o dei contesti. Ad esempio, sappiamo bene che ciò che è legale in alcune parti del mondo non lo è in altre, come il possesso di armi, la possibilità di vendere commerciare droghe, di abortire, inquinare l’ambiente e persino picchiare una donna.

… nelle Bahamas esiste una legge che consente al marito di stuprare la propria moglie se questa ha più di 14 anni e non è un reato perseguibile penalmente.

Dunque la giustizia non è mai universalmente oggettiva.

Chiamiamo cioè “giustizia” ciò che mantiene valide le regole che ci hanno inculcato fin dalla nascita, anche quelle prive di senso o che fanno del male a te e ai tuoi cari.

Ecco che si comprende immediatamente quel è il vero ruolo della giustizia: non esiste per portare il “bene” nel mondo, ma esclusivamente per mantenere l’ordine sociale. Ciò che conta veramente non è che le sentenze e le leggi siano buone ed eque, è sufficiente che esista una diffusa percezione di rigore e severità. Tutti devono aver paura e di agire fuori dagli schemi, nella consapevolezza che, se non si rispettano le regole, si verrà duramente puniti.

Si potrebbe pensare che le leggi ingiuste esistano solo in certi luoghi, ma non è così, ne abbiamo a bizzeffe anche in Italia. Lo sono ad esempio l’usucapione, ovvero la possibilità da parte di perfetti sconosciuti di appropriarsi di nostri beni anche in cattiva fede. L’assenza della legittima difesa, che è valida solo se il ladro entrato illegalmente in casa minaccia la nostra vite, non se è lì “solo” per rubare.  È ingiusto il fatto che molte sanzioni economiche siano indipendenti dal reddito, così i ricchi pagheranno cifre per loro irrisorie, mentre i poveri verranno messi in ginocchio anche da banali multe. Finisce che i ricchi fanno quello che gli pare e i poveri obbediscono. E poi cosa dire delle tasse sulla prima casa, il bollo auto, le accise sul carburante o l’iva sui prodotti di prima necessità? 

È quindi un dato di fatto che ogni singolo cittadino dall’oggi al domani può ritrovarsi a dover affrontare situazioni assurde da cui doversi difendere.

Compreso questo, sarebbe sciocco credere che approcciarsi al mondo della giustizia con una certa malizia sia solo sinonimo di cattiva fede. Qui si tratta di imparare a muoversi in una giungla pericolosissima, senza compiere passi falsi che possono risultare letali.


Fonte: Diventare Invisibili – Francesco Narmenni  – Edizioni Il Punto d'Incontro 



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