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sabato 20 dicembre 2014

TIME LINE

Cancelliamo, distorciamo e generalizziamo l’informazione che ci giunge attraverso i sensi, utilizzando determinati filtri interni di elaborazione. Questi filtri sono i metaprogrammi, i valori, le credenze, gli atteggiamenti, le decisioni e i ricordi.

Vediamo i nostri filtri:
1 Metaprogrammi: filtri interni, agiscono a livello inconscio e sono privi di contenuto, ma filtrano la nostra esperienza. Sono filtri di cancellazione e distorsione che aggiungono o sottraggono elementi alle nostre generalizzazioni. Sono modi in cui manteniamo la nostra identità, preservando o distruggendo le generalizzazioni che via via facciamo.
Conoscere i metaprogrammi aiuta a prevedere precisamente gli stati emotivi interni, e si possono usare per anticipare il comportamento e le azioni altrui. I metaprogrammi non inseriscono schemi rigidi ne stabiliscono cosa è giusto e cosa è sbagliato, sono solo modi in cui le persone elaborano l’informazione.
Sono dei programmi interni di filtri che usiamo inconsciamente per decidere a cosa prestare attenzione, sono il modo in cui elaboriamo, conserviamo o distruggiamo le generalizzazioni nel corso del tempo; sono il modo in cui costruiamo le generalizzazioni, diamo loro una coerenza e la manteniamo nel tempo. Determinano la qualità della nostra esperienza.

2 Valori: operano a livello inconscio, e sono il primo livello in cui i filtri hanno un proprio contenuto: sono un filtro di valutazione. In base ai valori decidiamo se le nostre azioni sono buone o cattive, giuste o sbagliate. Ognuno di noi ha modelli diversificati del mondo (una propria rappresentazione interna di come è il mondo), e i nostri valori sono in correlazione con tali modelli.
Sono quelle cose (o nozioni) per le quali siamo disposti a utilizzare risorse, o per avere le quali cerchiamo di ottenere risorse. I valori governano tutti i comportamenti umani.
I nostri valori sono spesso il risultato di un modellamento inconscio da parte delle persone che ci circondano. Adottiamo sistemi di credenze e valori per adattarci.

3 Credenze: convinzioni o accettazioni che certe cose sono vere e reali. Sono anche generalizzazioni sullo stato del mondo. Bandler sostiene che “le credenze sono quelle cose a cui non possiamo sottrarci”. Sono interruttori che attivano e disattivano la nostra capacità di agire nel mondo, perché se non credete nelle vostre possibilità di fare qualcosa, non scoprirete mai se potete farlo. Le credenze sono agganciate, o collegate, ai valori. Esse sono a un livello più conscio rispetto ai valori, sono affermazioni che si basano sulle nostre rappresentazioni interne: su come crediamo che sia il mondo.
Le credenze-nucleo e i valori-nucleo hanno a che fare con la nostra identità, e si creano spesso inconsciamente in un modo molto semplice prima degli otto anni, osservando i nostri genitori interagire. Queste credenze e valori sono i più pervasivi.

Le incongruenze sono in genere il risultato di conflitti di valori all’interno di una persona. Una persona che ha al suo interno dei conflitti di valori, mostrerà o un’incongruenza simultanea (es. annuire e di “no”), o un’incongruenza sequenziale (es. “voglio fare questo, ma …”). Se i valori non sono in linea con i cambiamenti che avete fatto in terapia, i cambiamenti regrediranno molto facilmente. La ristrutturazione con la compressione visiva e altri procedimenti sono perfetti per trattare conflitti di valori e credenze.

4 Atteggiamenti: costituiti dai valori e dalle credenze. Spesso è più difficile produrre cambiamenti a livello degli atteggiamenti piuttosto che a quello dei valori. Gli atteggiamenti si basano sui sistemi di credenze. Poggiano su grappoli di sistemi di credenze e valori relativi a un determinato argomento. Un atteggiamento è la somma totale delle nostre credenze e dei nostri valori riguardo a un determinato argomento.
Per modellare un comportamento oltre alle strategie dei procedimenti interni, agli stati interni o alle emozioni e alla psicologia, bisognerebbe considerare due tipi di valori:
  • i valori fonte di potere (es. portare a termine un impegno) e determinazione (es. libero arbitrio)
  • i valori e le credenze di come agisco in relazione agli altri (es. lealtà).

Se operiamo cambiamento solo a livello di strategie, di stato o fisiologia, quei cambiamenti avranno vita breve. Invece con la Time Line, la compressione visiva e i cambiamenti di valori, si produce un cambiamento più duraturo.

5 Ricordi: influenzano le percezioni di un individuo e la sua personalità, determinano ciò che siamo.

6 Decisioni: sono in relazione con i ricordi. Riguardano ciò che siamo, specialmente quelle a carattere limitativo, possono influenzare tutta la nostra vita. Possono generare credenze, valori, atteggiamenti e perfino stili di vita possono semplicemente influenzare le nostre percezioni nel corso del tempo.
Il problema di molte decisioni è che sono state prese o inconsciamente o a un’età precoce, e sono state poi dimenticate. Inoltre, possiamo decidere qualcosa in un determinato momento e poi non riconsiderare le nostre decisioni a mano a mano che cresciamo e che i nostri valori cambiano.
Decisioni e ricordi individuali possono trovarsi a livello più o meno conscio rispetto a certi valori, credenze e atteggiamenti.

L’informazione che viene trattenuta ogni volta che realizziamo un rappresentazione interna (immagini interne, suoni, dialogo, sentimenti) di qualche episodio, dunque, risulta dall’azione di questi sei filtri. È la nostra rappresentazione interna che ci porta a essere in un certo stato e genera una determinata fisiologia.
Questi filtri determinano le nostre azioni.
Ma la RI (rappresentazione interna) ossia la mappa non è il territorio.

Come disponiamo tutti questi pezzi nella mente?
  • Metaprogrammi (sono i più inconsci)
  • Valori-nucleo
  • Valori
  • Credenze
  • Atteggiamenti

I ricordi e le decisioni possono trovarsi in qualunque punto di questa scala che va dall’inconscio al conscio.
Osservando i propri valori li potremmo dissociare e divenirne più coscienti, divenendo più coscienti anche dei metaprogrammi.

Come cambiare i valori:
  •  Valutare la famiglia poiché il bambino imita i genitori. Come è stato il periodo dell’imprinting e del modellamento. Come erano i suoi genitori?
  • Valutare gli amici durante il periodo della socializzazione.
  •  Valutare la religione.
  • Valutare la scuola.
  • Valutare la geografia del luogo ove siete cresciuti (es. sud, nord, est …)
  • Valutare la prosperità economica
  • Valutare se ci sono stati eventi importanti (es. guerre …)
  •  Valutare i media, la musica … 

Fonte: TIME LINE. La ristrutturazione dell’esperienza temporale con la programmazione neurolinguistica - Tad James, Wyatt Woodsmall - Astrolabio editore