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giovedì 21 luglio 2011

MAFIA SPIRITUALE S.p.A. parte 2°

ORGANIZZAZIONI SPIRITUALI, della serie: prendi i soldi ed evadi le tasse

Ora passiamo ad un altro aspetto della mafia spirituale, quella dei corsi e dei seminari che vanno tanto di moda e che fanno girare tanti soldi e confermano tanto potere. Ma anche poca chiarezza sociale.
Cito questa frase del Conte di Saint Germain dal suo IO SONO: "..ti sei sottoposto a tutte le discipline hai dato tutto il tuo ardore, tutta la tua devozione.....credendo di aiutare il mio lavoro, invece tutto ciò ti era carpito e veniva adoperato per rafforzare il potere personale e il prestigio di tali istruttori....."

Il lavoro necessario al riconoscimento della propria natura di essere spirituale verte su tre punti, paragonabili ai tre piedi indispensabili di uno sgabello treppiede. Questi sono: - lavoro per riabilitare il corpo - lavoro per riabilitare la mente  - lavoro per riabilitare la consapevolezza di se in quanto spirito come si vede non è assolutamente considerato l’aspetto del lavoro emozionale; ma questo è il punto sul quale vertono la maggior parte delle Scuole Spirituali. Ho spesse volte affermato che agire sulle emozioni è esattamente come cercare di asciugare in modo definitivo un pavimento sul quale scorre acqua da una fontana che perde piuttosto che chiudere quel rubinetto.

Nel caso delle nostre emozioni, il rubinetto è l’aspetto mentale, cioè il nostro punto di vista; anzi per un principio fisico detto di indeterminazione, risulta impossibile risolvere le cose per mezzo di un approccio emozionale o energetico per cui ogni volta che se ne vede qualcosa, ne sfugge un altro aspetto; il principio di indeterminazione, essendo una caratteristica di energia-massa, invece, non ha alcuna influenza sul mondo del pensiero, per questo intervenire sul pensiero è utile e definitivo, al contrario dell'approccio emozionale che è spesso inutile e dannoso.

Lavorare solo sull’aspetto corpo non porta alla realizzazione di se stessi in quanto spirito e ciò vale anche facendo convergere tutti gli sforzi sul solo aspetto mentale o quello spirituale. Ma cosa si intende per i tre aspetti? Circa il corpo ne abbiamo già parlato e ci si riferisce alla cura del corpo in quanto Tempio di Dio: fornirgli cibi alcalinizzanti, tenerlo pulito ed in forma, stare lontano da fonti di inquinamento ambientali quali elettrosmog (ripetitori, cellulari, microonde, ecc) ed agenti che abbiamo dentro casa (formalina, profumi, collanti, vernici, detergenti e detersivi, benzine, gas, kerosene ecc), alcool o sigarette. E' proprio perché la questione dell'alimentazione è un aspetto determinante nel lavoro della realizzazione del sé, abbiamo più volte segnalati i seguenti testi che con una cinquantina di euro si acquistano e sono pronti per essere usati per un'igiene alimentare quotidiana, apportando benefici spesso immediati. Infatti le forme-pensiero che stazionano nel corpo eterico (quello appena intorno al corpo fisico), si agganciano per forza sulle sostanze estranee presenti nel corpo e fanno da filtro ai messaggi del nostro essere divino. Vedere  le linee basi degli argomenti trattati da questi testi:
La dieta senza muco, Il ph e la dieta orto molecolare, La salute attraverso l’eliminazione delle scorie.

Quando parliamo di aspetto mentale, beh, lì siamo moooolto nei guai: si tratta di metodi capaci di farci osservare i nostri punti di vista alterati sulla vita al fine di farli sparire. Una cosa del genere -il sistema- può essere fornita e comunicata solo da chi è già andato dall’altra parte.

Se qualcuno volesse evadere da una prigione, certamente non chiederebbe consiglio a chi non sa come farlo, né tanto meno ai suoi carcerieri; bensì dovrebbe chiederlo a qualcuno che “sa come farlo”. Ma quanti di coloro che si dichiarano maestri lo sono per davvero? Chi di loro vive dall'altra parte? Chi conosce davvero dio? Chi sa cos’è AMORE?
Conosco abbastanza persone e maestri per poter dichiarare che la divinità è solo qualcosa che hanno letto sui libri, anche di cattivo genere. Parlo in maniera così forte poiché è proprio il punto di vista alterato che abbiamo sulla vita il motivo per cui siamo in trappola e lavorare con pseudo-maestri che non sono stati dall’altra parte e che non hanno il collegamento con il divino, è assolutamente pericoloso, pena milioni di anni in più sprecati per realizzare il Sé. Passiamo al terzo punto: l’aspetto della riabilitazione della propria consapevolezza in quanto spirito. In questo campo esiste un confine che è determinato dallo stato dell’individuo. Quando l’essere è in buone condizioni (intendo che ha una condizione mentale abbastanza soddisfacente), allora anche alcuni tipi di yoga in cui si usa la respirazione possono funzionare (tipi di yoga spesso non ricadenti in quelli che si conoscono normalmente); lo yoga che si basa sulla respirazione funziona grazie a tre parti anatomiche che risultano essere l'espressione biologica perfetta della natura. Sono delle parti grandi quanto una lenticchia o poco più che si trovano all’altezza del coccige, del torace e della carotide; sono chiamati chemocettori. Queste parti in definitiva sono dei recettori capaci di registrare i cambiamenti della composizione chimica dell’ambiente e di informarne il Sistema Nervoso. Per quanto riguarda lo yoga, i chemocettori sono sensibili alle variazioni della concentrazione di ossigeno (per concentrazione bassa = ipossia) e di anidride carbonica (per concentrazione alta = ipercapnia). Un aspetto che conferma la relazione della respirazione con i chemocettori è il fatto che spesso gli impiccati muoiono in erezione, effetto proprio della riduzione di ossigeno per soffocamento visto che proprio dal chemocettore coccigeo parte il nervo erigendo, quello che sopravvede all’erezione. E' nota a tutti la carenza/difficoltà respiratoria durante l'atto sessuale...

Quando un individuo è già stato messo in una ottima condizione mentale, quello del secondo punto, allora e solo allora l'individuo può essere messo su questo terzo punto a livello di yoga. Fare diversamente farà ottenere solo delle sgradevoli sensazioni di insuccesso allo Studente. Resta inteso che lo yoga (di cui io non ne ho mai fatto uso) è solo propedeutico al vero ed unico obiettivo: recuperare la capacità di pensare in maniera chiara a fini creativi, cioè manifestare il proprio essere. Resta inteso, come spiegato nell'altro servizio IL PERICOLO DELLE TECNICHE SPIRITUALI, che sono assolutamente contrario a qualsiasi tecnica che tenta di sollevare la kundalini.

Passando però allo stato in cui ci troviamo, gli individui sono in un grosso guaio in quanto a condizione spirituale e per tal motivo si rende inevitabile prima un lungo processo di pulizia del corpo per liberare l’individuo dalle tossine, sostanze sulle quali sono ancorate le forme pensiero che disturbano la mente dell'individuo nella percezione del proprio essere. Quando per mezzo della purificazione del corpo i processi neurotossici si saranno annullati in buona parte, si passerà all'aspetto dell’istruzione mentale continuando il processo sul corpo e poi passando alla parte spirituale, tutto in sinergia. Per parte spirituale intendo riabilitare l’abilità di pensare, quindi il pensare in maniera creativa, cosa di cui ci siamo più volte già occupati in passato; voglio ricordare che il pensare non è una tecnica, bensì un’abilità intrinseca dello spirito. Quindi tutto ciò che non rientra nel campo del recupero del pensare in modo consapevole, è un imbroglio se viene spacciato come tecnica spirituale. È impossibile!!! Quindi occhio… Per essere più chiari voglio svelare una cosa; ma rimanga tra noi: immaginate lo scopo ed il funzionamento di uno scambio ferroviario? Deviare da un percorso.

Ebbene, nelle Antiche Scuole di Saggezza c'era un metodo straordinario per la selezione: tutti i nuovi iscritti venivano fatti passare per le tecniche, cioè si veniva istruiti su metodi il cui unico scopo era quello di... portare fuori strada: depistaggio.
Ehm, mi spiego meglio: poiché l'essere per sua natura riconosce la verità, lo scopo delle Scuole era di avere Studenti che sarebbero stati davvero tali solo se per loro integrità avessero protestato verso la falsità di ciò che stavano facendo; in definitiva avrebbero criticato ciò che era stato assegnato loro di fare, poiché il loro essere non lo sentiva vero. Questo era un indicatore di onestà ed integrità. Solo a questo punto gli Studenti protestanti venivano chiamati in una stanza a parte ed istruiti sul serio; questo era possibile solo perché lo Studente era onesto nel controbattere il Maestro e la Scuola: ma era proprio questo l'obiettivo della Scuola: depistare per ricevere proteste da parte degli Studenti meritevoli. Viene da se che le persone che per anni stanno lì a fare queste insulse tecniche (specie di tipo yoga), si montano sul loro ego spirituale e sono anche coloro che fonderanno delle Scuole e quindi queste false tecniche si diffonderanno sempre più. Le Antiche Filosofie Orientali erano le cose più preziose che l'umanità possedeva per il proprio avanzamento spirituale, ma oggi (e lo dico con tutta l'umiltà possibile) la quasi totalità della spiritualità Orientale è divenuta fasulla e pericolosa poiché è stata falsata e modificata da criminali che volevano il controllo sugli altri; d'altronde vista tutta questa spiritualità che c'è in Oriente, esso stesso dovrebbe essere un paradiso qui sulla terra, cosa che invece non è affatto, anzi, girare l'Oriente sgomenta per la condizione in cui si trova. Come al solito, se si parte da un presupposto sbagliato, la conclusione non potrà che essere un disastro. L'India, il paese più spirituale che dovrebbe esistere, il cosiddetto ombelico del mondo, è qualcosa di allucinante: io ci sono stato e quella certamente non è la patria della spiritualità. Ma torniamo a noi; per ricapitolare: tre sono i passi da seguire, prima corpo, poi mente, poi spirito. L’aspetto mentale è quello più complesso poiché può essere dato solo da uno ierofante (un vero maestro).

L’aspetto spirituale non deve essere dato prima che il corpo sia in qualche modo pulito e la persona sia stata parzialmente chiarita sotto l’aspetto mentale.

Fare diversamente significa sprecare parte di questa vita ed illudere le persone. Conferma di ciò che dico è che migliaia e milioni di Studenti, dopo 30 o 40 anni di frequentazione di Scuole spirituali, non si sono mossi di un millimetro nello stagno in cui erano; la propria vita non è cambiata di un millimetro. Ad inizio anno inviai questo augurio:
"non fidatevi mai di nessuno, sperimentate se lo desiderate, allontanate se non lo ritenete vero, pensate con la vostra testa".

In risposta, Franco B., un Amico di Cesena, mi scrisse: ... in pratica "essere", agire, pensare consapevolmente, non dare mai niente per scontato, essere aperti ad ogni cambiamento. Non servono rituali, simboli o altro.

Posso assicurare che l'uomo deve tornare alle origini; su questo piano si viene solo come osservatori: tutti siamo dei, ma purtroppo in tanti si immedesimano nel gioco e non si rendono più conto di cosa fanno.
Tanti non rispettano gli equilibri della nostra terra, altri ancora vivono per dominare gli altri.
La vita è amore, ci permette di essere ciò che vogliamo. Ma noi siano creatori e quindi responsabili di ogni cosa.

L’accento qui è che ciò che è definita conoscenza spirituale deve essere sperimentabile; se non è sperimentabile e non produce “effetti speciali”, ma si presta solo a vivaci discussioni fra eruditi dall'aspetto malaticcio e triste, è solo ciarpame intellettuale. Le cose devono essere usate, se non si possono mettere in pratica, non servono.

PROGETTO PER L’IMMORTALITA’ non è una scuola nel senso classico e quello che posso dire che dopo poche ore di comprensione, le persone hanno davvero cambiato la propria vita più di quanto non avessero fatto nei trent’anni precedenti. Essere accettati a fare un Corso è una impresa quasi impossibile, ma chi vi è passato ha dichiarato essere l'esperienza più potente ed efficace che si sia mai frequentata.
Credo che ora le parole di Saint Germain possano essere meglio comprese:
"..ti sei sottoposto a tutte le discipline hai dato tutto il tuo ardore, tutta la tua devozione.....credendo di aiutare il mio lavoro, invece tutto ciò ti era carpito e veniva adoperato per rafforzare il potere personale e il prestigio di tali istruttori....."

Ma è anche importante che esistono delle realtà che davvero sono in grado di dare una mano agli individui per la liberazione spirituale, ci mancherebbe altro, solo che non sono quelle scuole che normalmente si crede che siano.

Passiamo ora all’onestà d’animo degli istruttori e più propriamente all’aspetto fiscale. Su questa cosa sarei dell’idea che se la Guardia di Finanza facesse un’indagine come è stata fatta sulla holding virtuale MAFIA S.p.A. (come è stata chiamata), verrebbe certamente fuori che il giro d’affari a nero del settore spirituale (togliendo chiaramente il settore dei maghi e della cartomanzia) sarebbe più alto di quello della mafia il quale è stato valutato intorno ai 90 miliardi di euro, quasi due volte il fatturato della Fiat. È una stima del rapporto “Sos impresa” di Confesercenti sulla Mafia, pari al 7% del PIL della nazione Italia.

Affermo chiaramente: in gruppi o conferenze ho avuto modo di fare la conoscenza al volo di migliaia di persone ed una domanda che quasi sempre faccio è quella relativa al fatto se quando hanno ricevuto Corsi o Seminari è stata loro rilasciata regolare ricevuta fiscale dopo il pagamento. La risposta è stata regolarmente NO!

Ma non tutte le speranze sono perse: solo qualche settimana fa, dopo anni, ho sentito di una persona alla quale contestualmente al pagamento le è stata consegnata la ricevuta fiscale con la motivazione, sacrosanta, che se parliamo di spiritualità la prima cosa da fare è metterci a posto con la legge: l’etica prevede il rispetto della legge. Forse fu proprio questa che vediamo la moneta dalla quale nacque la frase di Gesù: "Date a Cesare quel che è di Cesare". Proprio i due termini, etica e morale, sono stati spesso oggetto di confusione; addirittura sui vocabolari sembra esserci una omonimia di significato, ma andando a fondo sull’etimologia (non lo facciamo ora) si scopre che l’etica è un orientamento auto-determinato, la morale un orientamento altrui-determinato. Potremmo definire l’etica come la legge che il tuo dio ti da per farti crescere insieme agli altri, mentre potremmo definire la morale come l’insieme di leggi che la società si è data al fine di proteggere gli altri da te. Un aspetto determinante del vivere in gruppo è certamente l’aspetto fiscale, ma spesso ho sentito Studenti o insegnanti dire che “Io sono superiore alla legge per cui posso fare questa cosa anche se la legge me lo vieta”. Bene, non abbiamo capito nulla!!!

Essere superiori alla legge significa essere in grado di divenire più grandi degli ostacoli e quindi fare appello alla propria divinità e non certamente fare uso della furbizia.
Se si sa come fare è possibile raggiungere qualsiasi cosa; io so che questo è vero e che funziona poiché lo faccio coscientemente tutti i giorni. Un altro aspetto terrificante del settore spirituale extra-religioso è l’aspetto del potere. C'è un altro aspetto molto importante che comincerò a spiegare al termine di questo aneddoto.
C'è un discepolo di una Scuola spirituale che trafelato corre nella stanza del suo Maestro; affannato e quasi senza voce il discepolo dice al Maestro: "Signore da stamani mi stanno accadendo cose incredibili: riesco a leggere nel pensiero, a vedere il futuro, a sollevare gli oggetti col pensiero; sono felice, mi sento dio." Il Maestro semplicemente disse: "Non preoccuparti, passerà!"

Un aspetto che monta molto l'ego spirituale è la volontà di aiutare gli altri, ciò che io definisco la peggiore rappresentazione del potere.

Questo mondo non ha bisogno di esser salvato, ma solo di essere lasciato in pace e se crediamo che qualcuno ha bisogno di aiuto, stiamo pur certi che anche noi un giorno avremo bisogno di aiuto.  L’unico modo per essere dio è pensare come lui: un dio vede chiunque altro come un essere onnipotente per cui nessuno ha bisogno di aiuto; semplicemente si gioca insieme per andare oltre una condizione di manifestazione che una mente umana vede come difficoltà. Per capire come funziona la nostra influenza sulla realtà, potremmo immaginare quattro flussi, propri dell'osservatore:  1 - osservare ciò che faccio a me stesso  2 - osservare ciò che faccio agli altri  3 - osservare ciò che gli altri fanno a me  4 - osservare all'esterno ciò che qualcuno fa a qualcun altro.
La cosa interessante è che, seppur abbiamo differenziato questi quattro flussi, in realtà è possibile farlo solo a livello dialettico; a livello operativo è impossibile differenziarli poiché sono tutta la manifestazione della vita e se si va oltre, si vede che questa è tutto ciò che può accadere nella realtà, a livello di interazione.Quando si parla dei QUATTRO FLUSSI significa che rispondono TUTTI ad una ed una sola cosa: il nostro punto di vista. Infatti sono il modo in cui il nostro modo di essere e di vedere si diffonde nella realtà: appunto il nostro punto di vista. Per spiegare meglio possiamo fare l'esempio classico che quando mi sento triste e stanco, tutto il mondo è triste e stanco, così che quando sono felice vedo che tutto intorno a me è intriso di felicità.

Immaginiamo ora che dio sia l’entità classica con la barba bianca. Se egli vedesse che alcuni uomini hanno bisogno di aiuto, in conseguenza del flusso 4 questo vecchietto dalla barba bianca cadrebbe automaticamente ed immediatamente nella condizione di essere umano poiché diverrebbe la cosa osservata e quindi, per ovvia conseguenza, avrebbe anche lui bisogno di aiuto in quanto il flusso 3 si adeguerebbe al flusso 4. Il risultato è che "dio" diverrebbe di nuovo umano!!!Un dio vede gli altri come Dei già ora e li vede giocare il gioco della vita; questa cosa comprende anche il concetto di libertà per cui tutto è concesso agli altri dal proprio fronte emozionale e quindi non c’è giudizio. In conseguenza di ciò, l’amore diviene incondizionato. La risultante di questa formula è che solo se un Essere vede gli altri già arrivati, può amare in modo incondizionato ed essere lui stesso dio.Il servizio agli altri (deciso in maniera autodeterminata) è una delle più sublimi espressioni dell'essere umano, ma esso è un problema sociale prima che un fatto religioso e non può essere fatto in comunità, ashram o fesserie del genere: il servizio agli altri è la normale conseguenza del fare per conseguenza del vero sentire.In assenza di ciò che ho detto, l'atto del servizio e dell'aiutare rimangono mezzi per esercitare il potere sugli altri. Coscientemente o meno, chiunque non sia evaso dalla matrix di questo mondo illusorio ed abbia per davvero aperto il suo cuore al proprio dio, sta esercitando potere sugli altri
Basta vedere la parola in neretto della già citata frase del mo amico Conte: "..ti sei sottoposto a tutte le discipline hai dato tutto il tuo ardore, tutta la tua devozione.....credendo di aiutare il mio lavoro, invece tutto ciò ti era carpito e veniva adoperato per rafforzare il potere personale e il prestigio di tali istruttori....."
Ritornando a Cesare, sarebbe bene che la Guardia di Finanza facesse delle profonde indagini per scoprire se queste Scuole e questi Maestri rispettano la legge, poiché se non la rispettano, si può star certi che con le Forze della Luce questi non hanno molto a che vedere.

Pranoterapia, Reiky, fiori di Bach non hanno nulla a che vedere con la spiritualità intesi come strumenti per la riabilitazione dello spirito; tutt’al più sono strumenti di medicina olistica per la cura del fisico: non pubblicizziamoli diversamente, per piacere.

Il terzo e probabilmente ultimo capitolo di questa argomentazione, sarà dedicato alla distanza che esiste tra religione e società, aspetti che fin quando non saranno integrati, non potranno portare alla creazione di un mondo etico basato sulla teologia, cioè sulle regoli interiori, quelle del divino (teo): un mondo etico. Questa è la mia opinione a seguito di centinaia di riscontri che ho avuto modo di avere.

Sono qui per confondervi - Osho
fine seconda parte,  Arcangelo Miranda


© copyright 2008 Arcangelo Miranda – è consentita la pubblicazione con l’obbligo di inserire anche un link attivo

martedì 19 luglio 2011

MAFIA SPIRITUALE S.p.A. parte 1°

IMPRINTING EMOZIONALI E RELIGIONI, perché ci si sente schiavi di dio

Nel corso dei diversi milioni di anni di esistenza umana, gli individui sono stati soggetti a programmazioni emozionale a fini di controllo per mezzo di installazione di idee fisse contrarie alla sopravvivenza dell'individuo. Ma quando è avvenuto la prima volta?
Il primo episodio "su larga scala" che si può rilevare dalla bibbia ad esempio, è la questione della mela e di un tipo che si millanta dio che maledice Adamo ed Eva. Il Vecchio Testamento è costellato di questo genere di crimini contro l'umanità perpetrati da un "dio" geloso e cruento. Questi erano sistemi di controllo mentale per mezzo di programmi emozionali (imprinting), cioè di una procedura forzata con la quale si impresse nella loro mente la necessità di dipendere da qualcuno per il proprio futuro, in questo caso per un perdono. Lo scopo era chiaramente l’assoggettamento della volontà ed i risultati di questa operazione portarono alla sudditanza psicologica sotto tutti i punti di vista: era un concetto che da allora ha sempre risuonato nelle menti degli uomini quando il loro spirito si “permetteva” di voler in qualche modo espandersi e di protestare alle regole impiantate. Gli effetti di questa programmazione li vediamo nello scenario di tutti i giorni: idolatria, potere, schiavitù, sfruttamento, il fatto di essere convinti di dover ringraziare qualcuno, di pregare come se si fosse uno schiavo che ringrazia di briciole ricevute e cose del genere.Sulla continua stimolazione di questi meccanismi si basa il potere delle religioni e dei gruppi spirituali, cioè il fatto di fare offerte ad un salvatore e di cantare messe per riuscire ad andare in paradiso. Questo dovrebbe spiegare il fatto che qualunque individuo che abbia assunto un corpo umano provenendo da luoghi non diversi dalla terra, non può portare un messaggio di liberazione a meno che non sia stato egli stesso liberato da questi imprinting. È impossibile che sotto l’influenza di questi programmi, qualcuno sia in grado di dichiarare che non c’è alcun dio da adorare o salvatore da attendere o dio da ringraziare. Da questi imprinting sono nate Religioni & Company (mettendo nelle Company i gruppi ed i Maestri pseudo-spirituali), ma il fatto che ci sia bisogno di un salvatore è una condizione che è “logicamente” errata; molte religioni parlano di salvezza, specie quelle cristiane, testimoni di Geova in testa; ma salvare da cosa? Questo è il punto: questo mondo non ha bisogno di essere salvato, ma solo di essere lasciato in pace. Se togliamo il concetto di “salvare qualcuno”, le religioni così come le conosciamo crollano. Abitando in provincia di Siena, la sera della vigilia di Natale volevo approfittare di ascoltare per la prima volta i famosi Canti Gregoriani dell’Abbazia benedettina di Monteoliveto Maggiore; a me l’arte sacra piace molto, la musica e l’architettura in particolar modo. Quindi, approfittando dell'evento dei Canti e del Presepe mobile dell’Abbazia, la sera della Vigilia di Natale ci sono andato. Faccio presente che in vita mia non ho mai assistito ad una messa e devo purtroppo dire che la messa della Vigilia che ho visto lì era qualcosa davvero da vomitare: che bisogno c’è di cantare in latino? Che bisogno c’è di fare una processione di frati di cui l’ultimo porta un pupazzo che sarebbe… Gesù da mettere in una culletta? Tra tutti i partecipanti non c’era una sola persona con il viso felice!!! Mi sono posto nuovamente la fatidica domanda: ma gli uomini sono impazziti a fare quelle cose? L’imprinting era in azione: sia da parte di chi esercitava il potere sia da parte di chi lo subiva con la speranza di guadagnarsi il paradiso. L'imprinting prevede l'accettazione della sofferenza: non ne puoi fare a meno. Comunque neanche questa volta sono riuscito ad assistere alla messa: sono andato via prima poiché era per davvero una cosa di pessimo gusto ed indegno da far ascoltare ad un essere umano. Qualcuno si chiede perché gli extraterrestri ci evitano: io rispondo perché siamo un popolo così primitivo che non vogliono avere rogne per cui si limitano a controllarci costantemente da quando abbiamo l’energia atomica, loro unico motivo di preoccupazione.

Come si fa ad avere controllo su di un altro? Ci sono vari modi, ma quello più usato è quello di avere un programma emozionale forte che possa far leva sui sensi di colpa. E' il senso di colpa e la relativa condanna la chiave di volta con cui si tengono le persone schiave: ricordi quando quel pseudo-dio (la razza aliena che controllava la terra) volle incastrare i primi uomini, cosa fece? Prima fece un accordo (di non mangiare di quell'albero), poi fece rompere l'accordo (il serpente della suggestione) e poi lo "maledì" (... col sudore della fronte ti guadagnerai il pane...).

Il ricordare continuamente l'inferno e le sue torture ed il fatto di proclamarsi intermediari con dio per aprire le porte del paradiso agli uomini, è un uso dello strumento del potere: i sensi di colpa. Vediamo la malignità di recitare la messa in latina cosa nasconde; in Oriente questa cosa ha assunto risvolti altrettanto drammatici con la questione del sanscrito, una lingua complicatissima creata ad hoc dalla religione con la scusa che era la lingua di dio, per cui il popolo, troppo poco colto per una lingua del genere, aveva bisogno dei bramini per poter far giungere le richieste a dio: che idiozia!!! Questi terrestri: che popolazione primitiva...A causa di ciò non sono stranito nel vedere che le persone ormai sono così incatenate ed insicure che hanno il problema irrisolvibile di che scarpe mettersi stamattina; figuriamoci come soffrono nel pensare ad affrontare la vita...

Ma il gioco del controllo mentale diviene ancor più sottile quando in modo subliminale le religioni ci costringono a fare il pieno mentale di letame: l'esempio classico è nell'uso del simbolo della croce, tanto per dirne uno. A chiunque si chieda se il simbolo della croce ricorda più gioia o dolore, la risposta sarà: la sofferenza di Gesù. Ebbene, che senso ha il fatto di portare questo oggetto addosso e di metterlo in mostra dappertutto con la scusa della cultura cristiana, se non quello di riempire di sofferenza, in modo inconscio, la popolazione?
Se abbiamo un implant, se ci danno il senso di colpa e se ci rinnovano continuamente quello stato per mezzo di oggetti che ce lo richiamano, ci stanno davvero rubando l'anima: basta con la schiavitù d'anima!
Il riconoscimento di se stessi in quanto spirito, passa attraverso SOLO due aspetti: il gioco e l'imparare. Lo spirito è spiritoso, per cui impara obbligatoriamente per mezzo del gioco e questo fa comprendere che le sofferenze ed il dolore non possono creare un effetto di aumento di consapevolezza nello spirito.
Qualsiasi atto di dolore promosso dalle religioni, non può avvicinare l'essere alla sua condizione divina, bensì lo allontana.

Ma di questo ne parleremo ancora nella terza puntata di questo servizio. Non sono un attaccabrighe anche se spesso mi trovo a dover discutere in maniera decisa così come sto facendo adesso. Il motivo sta nel fatto che l’essere umano è pervenuto ad un livello emozionale talmente basso che per far giungere la comunicazione che ci si propone di far arrivare, si deve far uso di una certa quantità di forza, o determinazione, nella comunicazione. Questo aspetto comunicativo lo possiamo trovare nella scena della distruzione del mercato del Tempio da parte di Gesù: a persone apatiche si deve parlare con forza; voglio ancora chiarire che parlare con forza (simulando l'ostilità) non significa “provare” quell’emozione, ma solo usarla per rendere efficace e funzionale la comunicazione. Relativamente a questo servizio voglio chiarire che il mio atteggiamento serve solo per farmi comprendere da chi si trova troppo effetto delle falsità di religioni e gruppi spirituali; questo genere di persone, probabilmente, non sono neanche iscritte a questo sito, ma poiché i miei servizi girano anche per vie diverse dalle newsletter, ecco il motivo del mio atteggiamento qui. 

Coloro che non sono in apatia, non verranno toccati da questo mio atteggiamento, anzi si congratuleranno e ne saranno lieti.

In ogni caso non sono venuto su questa terra per essere simpatico a qualcuno, ma solo per esprimere me stesso, in tutte le forme richieste dal mio essere. Anzi dirò di più, qualcosa che ho affrontato già nel servizio Minestra & Ministro; l’anno scorso una persona che ha seguito un mio insegnamento, desiderava che un suo gruppo di amici mi conoscesse per cui circa una trentina di persone vennero ad una mia presentazione. Il mio atteggiamento non solo scioccò le circa trenta persone che credevano di trovarsi davanti il solito spirituale anandico (che sta lì senza emotivamente spostarsi e che parla con voce depressa), bensì si son trovati davanti una persona davvero “antipatica”.


Ma io sono di questa idea: "se non si è forti, non è facile gestire l’energia" ed anche su questo si basa tutto il mio metodo di selezione: si trattava, infatti, di verificare la possibilità di fare una nuova Classe per un Corso della Scuola. 
Quando ho poco tempo e troppe persone da esaminare, vado sul pesante ed in questo modo i deboli cadono e si tolgono dai piedi. Chi veramente vuol farcela, non avrà il problema di passare attraverso il fuoco. Quelle trenta persone si son trovate davanti una persona completamente diversa da quella che gli era stata descritta da colui che qualche giorno prima assistette al mio insegnamento e che le portò da me. Queste persone ebbero la stessa perplessità della serie: Ma come, un Re che entra su di un asino a Gerusalemme? Io mi chiedo: se un asino malato e malandato bussasse alla porta con sulla groppa un tesoro di gran valore, non accettereste il tesoro perché l’animale è malato? Certamente no! Le persone forti non avranno mai problemi a riconoscere il vero insegnamento, mentre quelle deboli fuggiranno appena avvertiranno un po' di energia; mettete le persone a FARE ed avrete molti dati utili ad una selezione. poi avranno anche un sacco di critiche da fare... A seguito di quell'imprinting molte religioni parlano di salvezza, specie quella cristiana, testimoni di Geova in testa; ma salvare da cosa? Poiché l'imprinting non è contattabile per la grande carica che possiede, ecco che pur di dare una collocazione al senso di intrappolamento in esso contenuto e di conseguente voglia di libertà, si crea il concetto di salvezza; ma questo è errato, è un falso scopo ed una cosa impossibile, visto che nessuno può salvare nessuno. Questo è il punto centrale: se si parte da un riferimento sbagliato, la conclusione è certamente errata. Si parla troppo di “salvare”, ma questo è il punto: questo mondo non ha bisogno di essere salvato, ma solo di essere lasciato in pace 

Di cosa c’è veramente bisogno? C’è bisogno di spiegare alle persone che esse sono spiriti che hanno un corpo e che questo universo non è fatto di materia, ma di vibrazioni e che quindi questa esistenza è illusoria. Compreso questo ritorniamo a sentirci liberi per continuare ad esprimere noi stessi.  Per essere più chiari, facciamo un escursus nella Trilogia dell’Io Sono. Uno dei più grandi fisici quantistici, conosciuto anche come il filosofo della teoria quantistica, l’inglese David Bohm recentemente scomparso, affermava che questo universo è UNA COSCIENZA UNICA che dal nulla si manifesta e nel nulla ritorna; diede a questo fenomeno i nomi di ORDINE IMPLICATO e di ORDINE ESPLICATO, un processo di vibrazioni che appaiono e scompaiono. Alla base del suo pensiero c’era il fatto che tutto è interconnesso a tutto e TUTTO nasce da UNA SOLA COSA, una specie di respiro dentro e fuori rispetto a ciò che filosoficamente viene detto il Vuoto, Il Nulla o Dio. In definitiva la fisica quantistica afferma che tutto ciò che esiste, dalla sedia sulla quale sedete, a ciò che avete in mano, ai suoni, alle persone ecc. è dovuto ad un processo di proiezione mentale costruito dalla mente, la nostra “macchina dell’immaginazione”. Il mondo in cui viviamo è come un ologramma ed è, quindi, qualcosa di virtuale che si compone e si scompone miliardi di volte al secondo; quando muovete una mano in realtà non state muovendo nulla: state solo smaterializzando e rimaterializzando l’immagine di cui la vostra mano è composta e questo processo vi dà l’illusione del movimento. Con il potere che già ora gli individui si trovano potrebbero creare nuovi pianeti, ma il concetto di sudditanza e di aver bisogno di un salvatore per farcela, fan si che le cose continuino ad andare sempre allo stesso modo, che non si riesca a cambiare la realtà in modo dignitoso. Perché non potete creare un nuovo pianeta?  Poiché mai nessuno vi ha mai detto della bellezza e della maestosità del vostro essere, per cui, in quest’epoca di oscurantismo da Medio Evo siamo ancora totalmente immersi nell’ignoranza, un’ignoranza che risale a milioni di anni fa, il periodo degli imprinting. Per il concetto di illusione, ne consegue che gli oggetti che vediamo fuori di noi non vi si trovano affatto, ma poggiano su un NULLA che fa da base di espressione! La mente produce l'interazione tra spirito e materia ed inoltre proietta i risultati di tale interazione fuori di sé, quali immagini virtuali cioè quello che noi vediamo come REALTA’. Questa proiezione all'esterno da parte della mente crea l'illusione che il mondo che consideriamo reale esista davvero. Le vibrazioni, trasmesse attraverso gli organi di senso al cervello, arrivano alla nostra mente che le ricostruisce sotto forma di immagine che noi percepiamo e che riproiettiamo fuori di noi ed appunto tale proiezione produce l'impressione di un mondo "reale". Il fatto che crediamo che una cosa qui fuori esista per davvero, si fonda sul fatto che il mondo esterno fatto di atomi e di molecole “vibranti”, stimolando gli organi di senso (anch’essi illusori), sono elaborate dall'Osservatore (TU) che le proietta fuori di se come creazione in un circolo che sembra reale. Ma l’impressione del mondo come lo percepiamo, con gas, liquido, solido, persone ecc. è pura illusione. Per comprendere ancor meglio il concetto di ordine implicato e di ordine esplicato, possiamo considerare un oggetto messo di fronte ad uno specchio. Anche se invertita, comunque nello specchio si vede riflessa un’immagine esatta dell’oggetto che vi abbiamo posto di fronte. L'immagine riflessa che si trova “nello specchio” è nella posizione opposta rispetto a dove è posizionato l'oggetto reale; per mezzo di questa proiezione un oggetto può “essere” in un luogo in cui non esiste realmente, come le cose che “sembrano” essere nella televisione.Questo è il modo in cui funzionano gli universi: l’osservatore, che non ha consistenza o posizione poiché è uno spirito, può percepire se stesso per mezzo di una realtà riflessa, una realtà mentale nella quale si vede posizionato: illusione. È proprio così, la realtà è pura illusione! Continuamente proiettiamo, solidifichiamo, percepiamo, dissolviamo e risolidifichiamo le particelle per avere l’illusione del movimento.  Vi sarà certamente capitato di essere fermi in una stazione su di un treno e di guardare fuori dal finestrino; all’improvviso il treno di fianco al vostro comincia a muoversi e pensate che sia il vostro che è partito; guardate dal finestrino opposto dove c’è la stazione e vi accorgete che in realtà siete fermi!

Anche se vi accade mille volte, ne rimanete sempre perplessi: vi siete mai chiesti perché? Vi lascia perplessi poiché, nel profondo di voi, sapete che questa realtà funziona alla stessa maniera: continuamente voi “usate” questo sistema per “credere di muovervi” e per avere l’illusione del tempo, ma di fatto non vi state muovendo per niente: è la realtà fuori di voi che state creando e dissolvendo, esplicando ed implicando, per avere la sensazione di muoversi. Solo che, quando l’illusione del movimento vi prende di sorpresa, vi fa sentire … fregati come sul treno. Tutto è immagini percepite tramite la vista spirituale che ci dà l'idea di movimento. In qualità di Esseri spirituali non abbiamo una posizione nello spazio, né ci muoviamo, ma ne creiamo l'apparenza tramite la proiezione d’immagini, senza esserne più consapevoli, credendo di essere quel corpo (un'immagine, se pur molto complessa), che apparentemente si muove in uno spazio (altre immagini). 
Questa identificazione con il corpo, il fatto di credere di essere il corpo stesso, è così una certezza certa in noi che, insieme alla credenza dell'esistenza illusoria del mondo, costituisce di fatto la nostra prigione senza sbarre e carcerieri. Ora si può cominciare a capire la frase contenuta nell’IO SONO quando è affermato: La prova di questo è che tu credi di vivere in un mondo materiale.
Lo scopo delle religioni dovrebbe essere quello di liberare l’essere da questa trappola; purtroppo esse stesse sono divenute strumenti di potere per cui dobbiamo sbrigarcela da soli.

E dal concetto di trappola dell’insegnamento non se la scampano neanche quasi tutte le Scuole che si definiscono spirituali che lasciano dopo trent’anni le persone sempre nello stesso stagno, mentre loro evadono le tasse non dichiarando gli incassi e con i proventi si costruiscono case.
Perché questa schiavitù delle scuole spirituali deve durare una vita? D’altronde l’insegnamento di Gesù che è una pietra miliare della spiritualità, durò solo 3 anni e mezzo insieme al fatto, come ho detto già prima che, per quanto mi riguarda, una Scuola dello spirito deve portare risultati immediati e sperimentabili al di là delle belle emozionali parole che professa. Questa conoscenza deve essere usata e deve servire ad aggiustare la vita subito!!! L’accento qui è che questo genere di conoscenza deve essere sperimentabile; se non è sperimentabile e non produce “effetti speciali”, ma si presta solo a vivaci discussioni fra eruditi dall'aspetto malaticcio e triste, è solo ciarpame intellettuale. 

Sono qui per confondervi - Osho

fine prima parte, Arcangelo Miranda

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domenica 17 luglio 2011

IO - Arcangelo Miranda

Cos'è IO?
Cosa si nasconde dietro la natura delle cose?
Per capire cos'è IO bisogna cominciare a vedere cosa non è IO.

Leggiamo innanzitutto questa famosa citazione di Alan Wilson Watts (1915-1973):

Non cercate di liberarvi dalla sensazione dell'io: consideratela, finché dura, un aspetto o un gioco dell'intero processo, come una nuvola o un'onda, il sentir caldo o [...] freddo e come qualsiasi cosa che accade da sola.
Il cercare di liberarvene finirebbe col [...] rafforzare la realtà di quella sensazione.
Liberarsi dal proprio io è l'ultima possibilità che rimane all'invincibile egoismo.
Quando la sensazione di essere separati è vissuta come tutte le altre, svanisce dimostrandosi il miraggio che è in realtà.
Quando gli "esercizi spirituali" sono praticati con lo scopo di raggiungere [...] il risveglio spirituale, rafforzano l'illusione che l'io possa essere strappato e gettato da qualche parte.

Ora voglio spiegare meglio questa cosa e comincio col dire cosa NON è "IO".
IO non è la tua mente o il tuo corpo o la tua anima.
IO non è ciò che sei stato o ciò che speri di essere. IO non è saggezza, potenza, amore, odio, gentilezza o rancore, pur essendo la fonte di tutte le cose.
Ma poiché è impossibile giungere ad una causa senza individuare un effetto, è possibile avvicinarsi ad essa per mezzo della contemplazione di quelle caratteristiche del mondo fenomenico che sono proprio SAGGEZZA-POTENZA-AMORE.
Il nirvana, spesso erroneamente identificato come uno stato di inattività creativa dell'essere, è in realtà uno stato di inattività della mente rispetto a pensieri non autodeterminati, ma non è affatto una inattività nel creare: è una inattività degli automatismi della mente e dai filtri di false credenze. Si è liberi dal creare senza essere soggetti ad aberrazioni ed emozioni, per cui si riacquista la totale abilità di "essere" senza idee basate su credenze e pensieri non autodeterminati (pensieri non autodeterminati = un falso modo di essere).

IO non è qualcosa di definibile oltre questa parola che ognuno può provare dentro di sé e che non si può spiegare: TU. IO è definibile solo per assenza di definizioni: quando hai tolto tutto ciò che puoi definire viene a galla la verità. Qualsiasi definizione avviene nella mente, ma l'IO, il grande Essere, è fuori dalla mente e come tale non può essere definito da parametri o parole "mentali". Eppure tu sei quella cosa, poiché quella cosa, l'IO, è presente dappertutto. Quando ci svegliamo al mattino noi siamo IO, ma dopo un decimo di secondo la mente parte e comincia ad identificarsi e dice IO SONO; ancora dopo un altro milionesimo di secondo ecco che il guaio è fatto: la frase diviene IO SONO SEMPRONIO ed ecco che da ciò che in origine era vero, IO, diviene una identificazione. Hai mai pensato di percepirti per solo ciò che realmente sei, cioè IO? Sii calmo; E sappi: IO sono ciò che percepisco, cioè Dio. Questa è la via impersonale per entrare nella coscienza cristica.

Quando sei in quello stato, ti senti distaccato da ciò che tu non sei, dai tuoi fardelli, dai tuoi gravami, dal tuo passato, dal tuo futuro, dalle tue speranze, dalle tue conquiste e da tutto ciò che ti definisce e ti fa sentire di definirti in qualunque modo, anche buono o cattivo che sia.

Io è IO SONO IO che è essere coscientemente dio, essere pienamente coscienti di sé.

Nella mia Trilogia dell'Io Sono, nel primo capitolo dell'IO SONO di Saint-Germain, si legge:

A te che leggi, io parlo. ... A te, senza guida, io sono venuto... Sei pronto a ricevere il mio «cibo»? Se lo sei, calma la tua mente umana e segui rigorosamente la mia parola.

IO! Ma chi sono IO che parlo con tanto potere e autorità?

Ascoltami: IO SONO TE; quella parte di te che è e che sa tutte le cose, che sempre le ha sapute e che sempre fu.

IO SONO TE, il tuo Sé Divino; quella parte di te che dice IO SONO ed è IO SONO. Io sono quella parte più alta di te stesso, che vibra dentro di te, anche ora mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore, dovunque lo trovi.

Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; IO, il tuo Sé Divino.

IO non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l'intelletto: essi sono soltanto l'espressione del tuo essere, come tu sei l'espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità. Pesa e studia attentamente queste parole. La tua mente, d'ora in avanti, deve essere la tua serva e l'intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell'anima tua. Ma sii preparato al fatto che la tua “personalità” dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.

IO sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente guidato attraverso il deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e tendere ad Esso.

Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è giunto il momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Allora segui questa parola che è l'Arca del mio patto e passerai a piedi asciutti.

In quest'ottica deve essere letta la frase di Watts. L'io personale deve via via essere soppiantato a favore dell'IO impersonale; è un processo doloroso, ma ne vale la pena. Ma certamente, alla fine, non è che non rimane più nulla di te, non scompare "io", tu non scompari per sempre; chi ha visto il film Al di là dei sogni, ricorderà la frase che diceva: "Per il solo fatto che senti di esistere, esisti". E' proprio così; cancella questa paura che ci hanno instillato.

Non può esistere la morte dell'EGO in quanto "se stesso" poiché ciò significherebbe la scomparsa della sensazione di esistere; questo è un concetto falso che provoca un'enorme confusione a un essere che, in quanto spirito, è immortale. La morte dell'ego in quanto "io mi sento di esistere" è una contraddizione in termini e proprio su questo paradosso si basa l'affannosa esistenza di un essere: tutti gli esseri, per loro natura immortali in quanto spirito, combattono per sopravvivere; questa è stata una regola per il creare il gioco della vita, ma non è una caratteristica dell'essere quella di morire, semplicemente ci è andato in accordo e crede di morire, per cui abbiamo il mondo ed i comportamenti strani che vediamo sotto i nostri occhi. False pubblicità sulla morte dell'io confondono l'essere. L'io diviene IO, l'io diviene super-io, ma nessuno perde il sentire di esistere. Inoltre, qualsiasi esercizio mirante ad uccidere l'ego, come dice Watts, non può fare altro che rafforzarlo. Essere se stessi significa essere IO facendo automaticamente scomparire la coscienza "io".
Se fai credere a un essere che dovrà morire, avrà anche difficoltà a dover raggiungere il nirvana, visto che il nirvana viene spacciato come inattività definitiva; bloccare uno spirito, che è un creatore, nella sua creazione, significa ucciderlo: chi va in pensione può capire bene cosa significa non aver più nulla di utile da fare per sentirsi di esistere. Rientrare in possesso dell'uso del pensiero può portare alla morte dell'EGO ALTERATO. Quando si parla di EGO questo termine si usa come gergo, ma nel suo uso comune, quando si parla di EGO ci si riferisce all'ego alterato, ma ho conosciuto molte persone che stanno cercando di uccidere l'ego (in quanto IO): follia pura... Questa morte dell'ego alterato a favore dell'EGO è il passo determinante per il riconoscimento di Sé in quanto spirito immortale, quindi di Essere Infinito; è l'inizio della ridefinizione del proprio Sé.C'è ancora da spiegare che si può morire non morendo? Allora, a questo punto, cos'è IO? Semplicemente "è" e quando per voi non sarà più definibile, ma solo percettibile, avrete scoperto il massimo (in quel momento) della vostra vera natura che è Vita Impersonale ed è semplicemente IO SONO CIO' CHE IO E'. Questo è ciò che c'è dietro la natura delle cose. L'IO non è una cosa: è il creatore delle cose. Esso è definibile solo per mancanza di definizioni; potremmo dire, come dice la Bhagavad-gita (II-23) che le armi non possono ferirlo, né il fuoco bruciarlo; l'acqua non può bagnarlo, né il vento disseccarlo. Vogliamo fare esperienza dell'IO? In realtà esso è sempre stato dentro di te poiché è TE. Al mattino, quando ti svegli, c'è un istante in cui sei IO; poi, un istante dopo, aggiungi un SONO e poi il tuo nome ed ecco che ti trovi a essere ciò che pensi di essere che può essere (e lo è sempre) differente da ciò che veramente sei. Quell'IO del mattino appena sveglio e che dura una minima frazione di secondo, ecco quello sei TU; questo è il motivo per cui i passaggi (l'alba, il tramonto, gli equinozi ecc.) sono momenti esoterici, seppur è bene non far affidamento ad essi per non entrare nella trappola dell'evento: per un essere tutti i momenti sono buoni. Mettiti seduto, chiudi i tuoi occhi e fai un profondo respiro; poi "dimentica" di essere un corpo e di possedere una mente; allontana il fatto che tu sia uomo o donna. Non pensare al fatto che tu abbia un passato o un futuro in cui fare qualcosa. Cancella dalla tua testa e dalla tua memoria il fatto che tu abbia una casa, dei parenti, un ruolo o qualsiasi altro ruolo: cosa rimane? TU!!! Quel "IO" è la coscienza universale di tutte le cose ed essendo onnipotente ed onnipresente, può assumere istantaneamente qualsiasi ruolo e se tu non ti rendi conto di quanto sei potente, rimani IDENTIFICATO con la proiezione che hai creato: tu sei esattamente ciò che pensi di essere. Circa l'ultima frase della citazione di Watts, quella sugli esercizi spirituali, non esistono esercizi per lo spirito: uno spirito deve già vedersi arrivato e credere di dover migliorare è sinonimo di miglioramento, per cui uno spirito che crede di dover migliorare sente di essere ORA qualcosa di poco valore per dover DIVENIRE qualcosa di maggior valore. A riguardo Krishnamurti diceva: "Finché immagino "come dovrei essere", continuerò ad essere quello che sono ora." Ma la vita non è un divenire, è essere e uno spirito può recuperare la propria condizione originaria vedendosi già arrivato; erroneamente si crede esista il divenire, ma in realtà esiste solo l'essere. E' per questo motivo che non esistono esercizi spirituali; non esistono esercizi che possano lavorare sullo spirito (nulla lavora sullo spirito se non il manifestare se stessi nella vita) e se gli esercizi lavorano sull'io personale, allora ogni cosa su cui ci mettiamo attenzione, cresce sempre più ed in realtà la rafforziamo. Il processo di pensiero che abbiamo prima descritto NON è un esercizio, è il vero modo in cui funziona il pensiero e l'allenarsi a farlo significa recuperare ciò che dovrebbe essere normale in te. Le pratiche spirituali non sono mai servite a nulla, ma anzi sono stati strumenti per intrappolare meglio l'essere da parte di furbi individui di potere; il fatto che la maggioranza di coloro che leggono questa mia opinione non ci credano, non annulla il fatto che invece funzioni proprio così. La maggiore reazione a questa mia affermazione l'hanno sempre i maestri, specie coloro che non sono in malafede, ma che insegnano queste tecniche. A loro mi rivolgo poiché hanno sensibilità e sono diversi dalle persone volutamente di potere, ma non sanno che queste tecniche spirituali sono trappole ben camuffate. Non sanno che sono trappole, ma a volte sentono che "qualcosa" non va, non potendo immaginare a pensare che invece sono totalmente fasulle. Se queste mie parole recano "offesa", ricordiamo che cuore puro non può subire offesa per cui troviamo soluzione all'uso di queste tecniche. ps: chiunque abbia già letto questo servizio ha affermato che non è di facilissima comprensione, ma che leggendolo una seconda volta si comincia a percepire il suo vero significato. 


Fonte: Il vangelo del Re - Arcangelo Miranda

https://www.macrolibrarsi.it/libri/__vangelo-del-re-libro.php?pn=2028





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mercoledì 13 luglio 2011

Perchè?

Per riappropriarsi del proprio corpo
Per prendere coscienza del proprio valore
Per eliminare le tensioni negative e lo stress
Per guardare il mondo con occhi diversi e positivi
Per vivere una vita ricca di senso e in pienezza
Per guardare il passato, il presente e il futuro con sguardo sereno ed ottimista
Per avere a portata di mano il proprio talento e creatività
Per l'eccellenza nel lavoro e nelle relazioni
Per vivere liberi

                                                 per non sopravvivere ma per VIVERE

La Sofrologia Caycediana®  dà ad ogni persona strumenti formidabili per conquistare una vita serena e positiva sfruttando appieno i propri talenti e capacità. E'  scienza della salute e disciplina scientifica che utilizza una metodologia originale  ed un insieme di tecniche dirette a mobilitare positivamente le capacità e le risorse  presenti in ogni essere umano per rinforzarne le strutture sane.


Neuroplasticità: il cervello si riprogramma. Il training sofrologico riprogramma le funzioni cerebrali determinando una reazione di adattamento in positivo all'ambiente circostante. Cambia il modo di essere e stare nel mondo, di percepire il mondo e vengono mobilitate le capacità e le risorse di ciascuno dinammizzandole verso il positivo. Largamente utilizzata in campo clinico e terapeutico ha anche un ramo sociale, preventivo, pedagogico e sportivo (Gestione dello Stress, Area Aziende Settore HR, Metodo VES, Sofrosport etc.).


La sofrologia considera l’uomo un’unità CORPO-MENTE inscindibile. Lavorando sul corpo in maniera peculiare si raggiungono risultati duraturi nel tempo perché cambia il modo di pensare e di vedere la realtà.  Chi pratica sofrologia si rende presto conto che: “le cose possono essere diverse e possono cambiare”.
Migliorano le difese immunitarie, si reagisce positivamente davanti allo stress, si impara a volersi bene, ad avere un buon rapporto col proprio corpo, cresce l’autostima, si prendono buone decisioni per sé stessi, si vince la solitudine e migliorano tutte le sfere della vita.

La sofrologia potenzia la coscienza e la libertà dell’individuo.
Sviluppa l’ottimismo, il pensare positivo, l’intuizione, la creatività, le capacità personali, l’autostima, il benessere psicofisico, rinforza il sistema immunitario.

NON E' IPNOSI e non utilizza l'ipnosi
NON E' PSICANALISI e non utilizza metodiche psicanalitiche
NON E' UN METODO DI RILASSAMENTO O DI MEDITAZIONE



La sofrologia, una rivoluzione in psicologia, pedagogia, medicina?
La sofrologia studia le modificazioni degli stati e dei livelli di coscienza, è un processo che determina la modificazione di tali livelli, allo scopo di conseguire la produzione di quegli stati speciali che vanno sotto il nome di stati sofronici.

Caycedo ha proposto come base di partenza uno studio nuovo della coscienza, un’ipotesi di lavoro che suddivide la coscienza in stati e livelli.
Gli stati designano gli aspetti qualitativi della coscienza, i livelli, i suoi aspetti quantitativi.
Troviamo nell’ipotesi di Caycedo
  • tre stati: ordinario, patologico e sofronico
  • tre livelli: veglia, sonno e tra l’uno e l’altro un livello sofroliminale di confine, che ciascuno di noi attraversa al momento di addormentarsi o al risveglio.
Sul piano esistenziale, l’essere umano ha tre possibilità fondamentali:
  1. restare tutta la vita nello stato di coscienza ordinaria
  2. evolvere pericolosamente sfociando in maniera transitoria o definitiva nello stato di coscienza patologica
  3. conquistare progressivamente la coscienza sofronica, per restarvi anche in questo caso definitivamente o temporaneamente.
G.R. Rager scrive che la sofrologia è contemporaneamente una scienza, una filosofia, una terapia e un’arte. L’armonizzazione della persona umana è un concetto filosofico e non solo terapeutico, la cui massima espressione è nell’opera d’arte.
Il training sofrologico risponde al famoso “Conosci te stesso” tracciato sul frontone di Delfi: i suoi risultati sono infatti un’autodeterminazione che porta il soggetto a farsi carico di se stesso in maniera armonica e completa.

La sfronizzazione è un processo che tende a modificare il livello di coscienza nel quadro dei principi e delle finalità della sofrologia. Il processo può essere autoprodotto quando il soggetto lo dirige in proprio, o etero prodotto quando è diretto dal sofrologo.
La sofronizzazione quando è diretta dal sofrologo, avviene per mezzo del terpnos logos. Questo termine perso in prestito dal greco classico designa quel tipo di verbalizzazione persuasiva con voce dolce, monotona e armoniosa, con la quale il sofrologo dirige il processo durante le sedute.
Il terpnos logos esige l’accettazione razionale da parte del soggetto. Esso aiuta il sofrologo a dirigere il processo di sofronizzazione che ha lo scopo di far discendere il soggetto dal livello di vigilanza normale al livello sofroliminale. È un processo peraltro assolutamente naturale, che tutti noi conosciamo: quante volte durante la siesta si ha l’impressione che le immagini navighino dolcemente, o si cerca di autosuggestionarci quando qualche pensiero sgradevole viene a disturbare la nostra quiete interiore?

Coscienza: deriva dal latino conscientia, che designa una conoscenza (scientia) che accompagna (con) le nostre azioni ed impressioni. Nel concetto di coscienza c’è dunque un dualismo (conoscenza attraverso le nostre impressioni e conoscenza attraverso le azioni).
Mentre i neurofisiologi considerano la coscienza come una successione di livelli di vigilanza, la maggioranza dei filosofi hanno stabilito una distinzione tra conscio e inconscio.

La coscienza, o vigilanza, si può studiare sotto tre aspetti:
  • l’introspezione
  • l’osservazione del comportamento
  • i tracciati elettroencefalografici (EEG)
questi tre aspetti si possono raffrontare tra loro, suddividendoli in sette livelli:

Livello I dell’ipervigilanza (comportamento disadattivo, con una totale de sincronizzazione del tracciato EEG)
Livelli II della vigilanza (comportamento ben adattato e compare il ritmo alfa)
Livello III dell’attenzione fluttuante (comportamento disponibile, non finalizzato e il ritmo alfa prevale nell’EEG)
Livello IV la vigilanza si attenua (comportamento che corrisponde ad una situazione di fantasticheria nell’atto di prender sonno, mentre nel tracciato EEG il ritmo alfa diminuisce facendo posto a onde lente del tipo Theta).
Livello V dei sogni del sonno leggero (con onde Beta).
Livello VI del sonno profondo (con onde Delta, perdita di coscienza con reazioni motorie conservate).
Livello VII dell’a perdita totale di coscienza (coma, con EEG piatto).

I livelli IV e V corrispondono al pensiero onirico. Dal punto di vista neurologico si passa dal mondo esterno al mondo interiore e la diminuzione della vigilanza esterna fa posto al pensiero onirico (abbiamo qui un punto di incontro tra fisiologia e psicologia).


Fonte: La sofrologia di Henri Boon, Yves Davrou, Jean Claude Macquet

domenica 10 luglio 2011

La via del tantra - OSHO


Il sesso è una piccola morte, e proprio per questo è in grado di donare gioia. Per un istante ti perdi, e quell’istante è l’orgasmo. In quell’istante sei pura energia, che vibra e pulsa. Senza centro, senza un ego. Esci da te stesso, diventi vasto, immenso. Non sei più separato dall’altro, e questo ti dona una grande gioia, sebbene il tutto duri un solo istante.
Dopo cadi in una profonda frustrazione, perché quell’attimo è stato fugace, e desideri poterlo rivivere. E ogni volta tocchi un culmine, una vetta assolata, ma solo per ripiombare in un’oscurità profonda, nell’abisso.
Stava accadendo qualcosa, ed è accaduto senza che tu riuscissi a coglierlo, ed è già perduto. Per questo il sesso è la più grande delle seduzioni e la più grande delle frustrazioni.

Ci sono coloro che cadono preda della seduzione del sesso e ci sono coloro che si rassegnano alla frustrazione che il sesso provoca.
La definizione tantrica della sessualità contrasta radicalmente con quella dominante in cui si considera il sesso come un bisogno, che, sia pur incidentalmente, fornisce un senso, una gratificazione all’io.
Freud vede il sesso, come soddisfacimento, appagamento, liberazione da un bisogno. Il Tantra lo concepisce invece come un potente e istintivo ritorno alla nostra realtà suprema, come una delle più alte forme di meditazione, non è un bisogno, come il cibo o l’acqua, puoi vivere facilmente senza sesso.

Un uomo civilizzato non può permettersi di essere selvaggio; solo un selvaggio può essere orgasmico, perché l’orgasmo è selvaggio. Più sei civilizzato, più sei acculturato, sofisticato, educato, minori sono le tue possibilità di essere orgasmico. Se sei veramente orgasmico, mugolerai e grugnirai e urlerai e canterai e pregherai, facendo l’amore. È inevitabilmente un comportamento folle, e nel tuo mondo civilizzato potrebbe causarti gravi problemi.
Se l’uomo divenisse autentico, libero e naturale, accadrebbero cose inaudite. La prima è questa: le guerre diverrebbero impossibili. Perché la gente non accumulerebbe tanta rabbia, tanta violenza in sé da dover poi scaricarla uccidendo, e uccidendo ancora. La seconda è questa: abusi, violenze prevaricazioni inizierebbero a scomparire.

L’attitudine tantrica rispetto al sesso si fonda, lo ripeto, sul presupposto che non è un bisogno, ma un’esperienza cosmica, una liberazione, un ritorno alla nostra realtà suprema, una delle più alte forme di meditazione.
Nel nostro mondo accade esattamente il contrario: non si sa più amare, si gode solo della conquista, si fa l’amore per dimostrare la propria potenza, per avere una conferma del proprio fascino, per gratificare il proprio ego.
Il tantra invece afferma che il sesso offre un istante di assenza dell’ego, di assenza di tempo, un istante di meditazione.
La meta è divenire follemente folli, sino a fondersi con la natura suprema: la donna scompare in quanto donna e diviene una soglia sull’assoluto, l’uomo scompare in quanto uomo e diviene una soglia sull’assoluto.

Non sentirti mai in colpa: è questo il mio messaggio. Tutto ciò che accade è buono: il male non esiste, non può esistere, perché tutto è in Dio. Il male è una concezione umana, nient’altro.

Non esiste alcuna distinzione tra il sacro e il profano. Non esiste alcuna separazione tra l’amore di Dio e l’amore umano, l’amore fisico, che solitamente viene definito con espressioni volgari. Certo il tuo amore è inquinato da troppe cose che lo immiseriscono: odio, gelosia, desiderio di possesso esclusivo. È come dell’oro pieno di impurità: dovrai attraversare il fuoco per purificarlo, e tutto ciò che non è oro scomparirà.

Il centro non può esistere senza la circonferenza. La via del Tantra coniuga sessualità e spiritualità: tende alla loro fusione. Il tantra non rifiuta nulla; solo i codardi lo fanno. E se rifiuti qualcosa, sarai impoverito in proporzione di quanto hai rifiutato.
Così una parte di te non crescerebbe mai, resterebbe infantile.

Se tutto quel che hai vissuto può essere espresso in parole, non hai vissuto nulla. Quando ti succede qualcosa che è al di là delle parole, solo allora cominci a vivere, solo allora la vita bussa alla tua porta.

Non combattere la mente che dubita. Versa invece più energia nella fiducia. Limitati all’indifferenza nei confronti del dubbio: non c’è altro da fare.
La soluzione è l’indifferenza. In te c’è dubbio: accettalo. Ma sposta la tua energia sempre più verso la fiducia e l’amore. La stessa energia che alimenta il dubbio costruisce la fiducia. È l’attenzione che nutre ogni cosa. Se presti attenzione al dubbio, anche per combatterlo, la tua attenzione gli dà nutrimento: prestandogli attenzione, cooperi con esso. Invece resta indifferente; non essergli né favorevole né contrario.
È importante capire la differenza che esiste fra dubitare, credere e avere fede.

Il dubitare è un atteggiamento negativo verso le cose. Qualsiasi cosa ti venga detta, ne consideri in primo luogo gli aspetti negativi. Sei già in partenza contrario, e trovi delle ragioni a sostegno della tua opposizione.
L’atteggiamento mentale del credere è del tutto simile all’atteggiamento mentale del dubitare, solo capovolto. Si pone positivamente di fronte alle cose, e cerca delle ragioni a sostegno della propria adesione.

La mente che dubita rifiuta il credere; la mente che crede rifiuta il dubbio; ma la qualità è la stessa, questi due atteggiamenti sono essenzialmente identici.

L’aver fede, o fiducia, corrisponde a uno stato in cui si è smesso di dubitare e, quando si smette di dubitare, si smette anche di credere. Aver fede non è credere: è amare. A differenza del cerdere, l’aver fede è totale. Non contiene più alcuna traccia di dubbio; perciò non si può più neppure dire che sia credere a qualcosa.

Le parole sono un trucco, un artificio. La realtà segue le parole come un’ombra. Se dai troppo peso a quanto è mentale, badi alle parole, e la comunicazione reale ti sfugge.

La vita scorre senza discussione; la verità non ha bisogno di prove. Ha bisogno solo del tuo amore; non di ragioni, ma del tuo amore, della tua fiducia, della tua disposizione a ricevere.

Quando arrivi all’esperienza ultima, quando raggiungi il tuo nucleo più profondo, improvvisamente ti rendi conto di non essere “né questo né quello”, di non essere nessuno. Non sei un ego: sei solo una gran distesa di vuoto. Succede a volte che, seduto a occhi chiusi, cerchi di sentire chi sei e non sai più dove sei. E se cerchi di andare ancora più a fondo, ti prende la paura, perché, più vai a fondo, più profondamente senti di non essere nessuno, di essere nulla. Per questo si ha paura della meditazione: la meditazione è una morte, la morte dell’ego. L’ego è solo un falso concetto.

La prima cosa da capire è che il concetto di “sé” è un prodotto della mente: in realtà non c’è alcun “sé”.

Il Vuoto non ha bisogno di supporto;
Mahamudra non poggia su nulla.

Letteralmente Mahamudra significa “il grande gesto”, l’ultimo gesto, l’ultimo gesto possibile, oltre il quale nulla più è possibile.

Mahamudra non poggia su nulla
Sii nulla, e raggiungi il tutto
Muori, e divieni un dio.
Dissolviti, e divieni il tutto.
Scompare la goccia e nasce l’oceano.

Non stare aggrappato a te stesso lasciati cadere nell’abisso: quando ti lasci cadere nell’abisso, divieni l’abisso stesso.

Allora non c’è più morte; un abisso non può morire.
Non c’è più fine; un nulla non ha fine.
“Qualcosa” può aver fine, deve necessariamente aver fine; solo il nulla è eterno.
Mahamudra non poggia su nulla.

Nell’amore diventi un nulla: per amare una persona bisogna che il tuo ego si neghi. Perciò l’amore è così difficile.


Fonti:

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__tantra-la-comprensione-suprema.php?pn=2028