La Tradizione Advaita
Le fondamenta del nostro cammino evolutivo si
fondono sull’ipotesi che nell’universo esiste un campo d’intelligenza che sta
dirigendo il processo, un’intelligenza che permea ogni cosa e connette tutto.
Come i paqo Inca sanno, l’universo è un
sistema energetico vivente, con tutte le sue parti in costante comunicazione le
une con le altre.
Questo non è un sapere intuito esclusivamente
dalle tradizioni antiche, ma una conoscenza riconosciuta ai giorni nostri anche
da una nuova branchia della scienza chiamata cosmologia del plasma,
o teoria dell’universo elettrico.
Questa visione teorizza che l’universo sia tenuto
insieme da forze elettriche anziché dalla forza di gravità.
I campi elettrici collegano i campi di plasma
attraverso distanze immense, tanto che qualsiasi evento si svolga in un
qualsiasi angolo dell’universo, all’istante interessa ed influenza tutto il
resto in ogni dove.
È come se l’universo fosse un’immensa ragnatela
fatta di filamenti interconnessi, con un enorme ragno invisibile capace di
percepire e all’istante rispondere ad ogni perturbazione nel campo.
La materia emerge dove questi filamenti
s’incrociano per formare i nodi magnetici. Poiché l’elettricità ed il
magnetismo sono interconnessi, l’energia e la materia oscillano costantemente
avanti e indietro attraverso l’interconnessa rete della vita.
Advaita, nell’antica tradizione indù, significa non due.
È una mappa per comprendere qual è il nostro posto nell’universo da questa
prospettiva olografica. In breve, l’advaita insegna che esiste una sola
coscienza che si muove in ogni cosa, verità che abbiamo già iniziato ad
apprendere grazie alla prospettiva sciamanica.
Tuttavia l’advaita va oltre e afferma che, nelle
profondità dell’essere, che IO SONO è coscienza unificata, una coscienza
eternamente esistita, che si trova al di là dei confini dello spazio, del tempo
e della creazione, ma al contempo permea tutto lo spazio, il tempo e l’intera
creazione.
Ciò significa che il sé con il quale ci si
identifica per tutta la vita, è un’illusione relativa e che è possibile
imparare a spostare il proprio senso d’identità dell’ego personale alla
coscienza unificata che permea ogni cosa, trovando così la propria vera
identità.
Significa anche che il Sé presente in me è lo
stesso Sé presente in te, e che l’universo intero è un unico movimento di vita.
Siamo infatti tutti olograficamente connessi come un unico organismo.
Il vecchio paradigma scientifico afferma che
l’universo fisico è stato in qualche modo creato con un’unica azione chiamata
Big Bang e che, con il passare del tempo, i primi semplici elementi della
materia si raggruppano insieme per creare quegli aminoacidi che fecero nascere
la vita. Le forme di vita create originarono la mente e, alla fine, la mente
creò e sperimentò la coscienza. Di conseguenza, la coscienza è in qualche modo
associata con l’abilità del cervello di pensare.
La filosofia
advaita inverte tutto, affermando che, innanzitutto, esiste la coscienza che
permea ogni cosa. Poiché la coscienza è esistenza e tutto ciò che esiste è
coscienza. A quel punto il campo di coscienza si estende e crea la mente, la
quale si organizza per creare la vita e la materia fisica. Poiché esiste la
coscienza unificata che si muove in tutte le cose, tutte le cose sono connesse.
Il senso di separazione che sperimentiamo con i
nostri sensi (mente razionale inclusa), ci appare reale a causa
dell’imposizione di un elemento della creazione, chiamato maya, che opera nel
reame di kay pacha, il Mondo di Mezzo. Sembra che il mondo là fuori
abbia una realtà fisica solo a causa di maya, che crea l’illusione dello spazio
e del tempo e, di conseguenza, di una realtà materiale che permea spaio e
tempo.
Solo per il fatto che sia un’illusione, non
significa però che sia una cosa negativa. I film proiettati al cinema sono
illusione, ma ci possono profondamente colpire in molti modi.
Non siamo però obbligati a subire il film horror
di qualcun altro. Possiamo scegliere il genere di film che più preferiamo
guardare, così come siamo liberi di scegliere quale film vogliamo proiettare
sullo schermo della nostra mente.
Questo per spiegare che il mondo fisico è in
funzione della mente razionale, raffinata e sviluppata in milioni di anni di
evoluzione biologica. Tuttavia, non appena impariamo a trasformare le nostre
percezioni oltre i limiti delle mente razionale, scopriamo una verità più
profonda.
Noi non siamo solo queste preziose personalità
umane esistenti dentro corpi di materia, ma anche coscienze eternamente umane
esistenti oltre lo spazio, il tempo e la materia. Noi siamo advaita, non due.
Fonte: Homo Luminous - Kiara Windrider
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__homo-luminous-libro.php?pn=2028
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