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sabato 6 febbraio 2021

Homo Luminous – Kiara Windrider

La Tradizione Advaita

Le fondamenta del nostro cammino evolutivo si fondono sull’ipotesi che nell’universo esiste un campo d’intelligenza che sta dirigendo il processo, un’intelligenza che permea ogni cosa e connette tutto.

Come i paqo Inca sanno, l’universo è un sistema energetico vivente, con tutte le sue parti in costante comunicazione le une con le altre.

Questo non è un sapere intuito esclusivamente dalle tradizioni antiche, ma una conoscenza riconosciuta ai giorni nostri anche da una nuova branchia della scienza chiamata cosmologia del plasma, o teoria dell’universo elettrico.

Questa visione teorizza che l’universo sia tenuto insieme da forze elettriche anziché dalla forza di gravità.

I campi elettrici collegano i campi di plasma attraverso distanze immense, tanto che qualsiasi evento si svolga in un qualsiasi angolo dell’universo, all’istante interessa ed influenza tutto il resto in ogni dove.

È come se l’universo fosse un’immensa ragnatela fatta di filamenti interconnessi, con un enorme ragno invisibile capace di percepire e all’istante rispondere ad ogni perturbazione nel campo.

La materia emerge dove questi filamenti s’incrociano per formare i nodi magnetici. Poiché l’elettricità ed il magnetismo sono interconnessi, l’energia e la materia oscillano costantemente avanti e indietro attraverso l’interconnessa rete della vita.

 

Advaita, nell’antica tradizione indù, significa non due. È una mappa per comprendere qual è il nostro posto nell’universo da questa prospettiva olografica. In breve, l’advaita insegna che esiste una sola coscienza che si muove in ogni cosa, verità che abbiamo già iniziato ad apprendere grazie alla prospettiva sciamanica.

Tuttavia l’advaita va oltre e afferma che, nelle profondità dell’essere, che IO SONO è coscienza unificata, una coscienza eternamente esistita, che si trova al di là dei confini dello spazio, del tempo e della creazione, ma al contempo permea tutto lo spazio, il tempo e l’intera creazione.

 

Ciò significa che il sé con il quale ci si identifica per tutta la vita, è un’illusione relativa e che è possibile imparare a spostare il proprio senso d’identità dell’ego personale alla coscienza unificata che permea ogni cosa, trovando così la propria vera identità.

Significa anche che il Sé presente in me è lo stesso Sé presente in te, e che l’universo intero è un unico movimento di vita. Siamo infatti tutti olograficamente connessi come un unico organismo.

Il vecchio paradigma scientifico afferma che l’universo fisico è stato in qualche modo creato con un’unica azione chiamata Big Bang e che, con il passare del tempo, i primi semplici elementi della materia si raggruppano insieme per creare quegli aminoacidi che fecero nascere la vita. Le forme di vita create originarono la mente e, alla fine, la mente creò e sperimentò la coscienza. Di conseguenza, la coscienza è in qualche modo associata con l’abilità del cervello di pensare. 

La filosofia advaita inverte tutto, affermando che, innanzitutto, esiste la coscienza che permea ogni cosa. Poiché la coscienza è esistenza e tutto ciò che esiste è coscienza. A quel punto il campo di coscienza si estende e crea la mente, la quale si organizza per creare la vita e la materia fisica. Poiché esiste la coscienza unificata che si muove in tutte le cose, tutte le cose sono connesse.

Il senso di separazione che sperimentiamo con i nostri sensi (mente razionale inclusa), ci appare reale a causa dell’imposizione di un elemento della creazione, chiamato maya, che opera nel reame di kay pacha, il Mondo di Mezzo. Sembra che il mondo là fuori abbia una realtà fisica solo a causa di maya, che crea l’illusione dello spazio e del tempo e, di conseguenza, di una realtà materiale che permea spaio e tempo.

Solo per il fatto che sia un’illusione, non significa però che sia una cosa negativa. I film proiettati al cinema sono illusione, ma ci possono profondamente colpire in molti modi.

Non siamo però obbligati a subire il film horror di qualcun altro. Possiamo scegliere il genere di film che più preferiamo guardare, così come siamo liberi di scegliere quale film vogliamo proiettare sullo schermo della nostra mente.

Questo per spiegare che il mondo fisico è in funzione della mente razionale, raffinata e sviluppata in milioni di anni di evoluzione biologica. Tuttavia, non appena impariamo a trasformare le nostre percezioni oltre i limiti delle mente razionale, scopriamo una verità più profonda.

Noi non siamo solo queste preziose personalità umane esistenti dentro corpi di materia, ma anche coscienze eternamente umane esistenti oltre lo spazio, il tempo e la materia. Noi siamo advaita, non due. 


Fonte: Homo Luminous - Kiara Windrider


https://www.macrolibrarsi.it/libri/__homo-luminous-libro.php?pn=2028

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