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giovedì 22 aprile 2021

Prima di IO SONO – Mooji

Riconoscere il Sé

Non hai la missione di cambiare il mondo, non hai il dovere di cambiare te stesso, ma hai l’opportunità di risvegliarti alla tua vera natura.

Per un istante non fissare nulla di ciò che dico. Non tatuarti addosso nessuna di queste affermazioni. Resta soltanto aperto, silenzioso e presente, e potrai riconoscere il dispiegarsi della grazia e sentirla operare dentro e fuori come armonia e amore, al servizio di sé stessa.

L’autoindagine riporta la mente al punto zero, alla nuda presenza: “io sono”. Il fatto di assistere a questo “io sono” avviene nell’assoluto.

Mooji, potresti spiegarmi l’autoindagine? Da dove posso cominciare?

Inizia così: “io sono, io esisto”. Questa è l’ammissione più naturale, la conoscenza più naturale. Il senso di esistere è spontaneo, nessuno ce l’ha insegnato. Sii consapevole di questa semplice intuizione, senza però associarla a nessun altro pensiero senti com’è essere semplicemente presente, senza aggrapparti ad alcuna intenzione. Non sfiorare nessun pensiero che riguardi qualcosa da fare. Rimani nel silenzio interiore. Se all’improvviso dovesse arrivare un’ondata di pensieri, non entrare nel panico; non c’è bisogno di controllarli o reprimerli. Lascia che si esprimano senza coinvolgerti: solo questo. Osserva con distacco. Resta privo di intenzioni. Resta in silenzio.

Osserva i sensi che funzionano e percepiscono l’esterno e l’interno. Ogni movimento accade da solo, senza doverlo pianificare o provocare per forza.

Qualsiasi cosa si presenta (un pensiero, una sensazione, un movimento, un sentimento) viene osservata tranquillamente, ma con meno interesse di prima, meno attrazione. Tutto sorge, ma il Sé non ne è scosso. E questo si osserva con la massima facilità. Pure il senso di sé, la sensazione “io sono”, compare all’interno della consapevolezza. Non sforzarti più del necessario: sei qui. Ciò che non fa né disfa nulla, che non dirige le attività e non ne è intaccato, che è naturalmente consapevole ma disinteressato, quello è il tuo vero Sé: non è dietro né davanti, né sopra né sotto, perché non è un altro fenomeno. È il Sé-completezza, privo di collocazione, non nato, sconfinato.

Adesso osserva colui che osserva: “chi sono io?”. Verifica dentro di te ma resta calmo, anche se vigile. Non andare in cerca di risposte o di indizi: le risposte possono solo essere ulteriori opinioni, idee, concetti. Non legarti ad alcun concetto; distogli l’attenzione dagli oggetti e rivolgila al soggetto che guarda. Cos’è colui che vede? E dove è? Rimani in silenzio, neutrale. Ora la capacità di concentrarti dovrebbe essere aumentata.

Di nuovo osserva la sensazione “io sono”. Cos’è l’io? Da dove sorge? Guarda … cosa trovi?

Non si trova. Non esiste!

Non si trova un oggetto; tuttavia il senso dell’io, l’intuizione “io”, continua a esserci. Il fatto di non trovare l’io sotto forma di fenomeno prova che non esiste in quanto oggetto. Si scopre che l’io, l’io-sono, non ha forma: è un’intuizione che sorge dal vuoto, nel vuoto ed è il vuoto stesso. Se non si compie un’indagine attenta, l’io appare un’entità costituita dal corpo e dalla mente condizionata. Ma quando si cerca questa entità, si scopre che non è altro che un pensiero: la forma dell’io è pensiero. L’io, in quanto sensazione intuitiva della presenza del soggetto, sorge senza forma dal vuoto.

E ora che si è scoperto che l’io è presenza priva di forma, ti chiedo: cos’è che riconosce questo fatto? E questo qualcosa che lo riconosce ha forse una forma?

Indaga in questo modo.

Grazie Moji.

Prego è un piacere.

 

Fonte: Prima di IO SONO, Moji


https://www.macrolibrarsi.it/libri/__prima-di-io-sono-libro.php?pn=2028

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