La parola Qabalah trae origine da: QBL (Qabalah) ⟶ קבל = RICEVERE לקבל
Mito: sono insegnamenti impartiti dal Demiurgo ad
un gruppo di Intelligenze spirituali di rango elevato, che dopo la Caduta,
comunicarono i precetti divini agli uomini, ossia a loro stesse incarnatesi.
La si conosce anche come Sapienza occulta.
Ginsburg, riferendosi all'Alfabeto Ebraico, afferma
che, "giacché‚ le lettere non posseggono un valore assoluto, non si
possono usare come pure forme, ma servono come mediatrici fra essenza e
forme e, come parole, assumono carattere di forma nei confronti
dell'essenza reale, e di essenza nei confronti del pensiero allo stato
embrionale e ancora inespresso, ad esse si annette un grande valore, e con esse
alle combinazioni e analogie di cui sono suscettibili".
Sepher
Yetzirah:"Ventidue lettere
fondamentali. Egli le estrasse, le sbozzò, le soppesò, le alternò e diede forma
per mezzo loro all'intera creazione, e a tutto quello che dovesse in seguito
generarsi”.
Ventidue lettere o classi di idee sono le
forme archetipiche e le essenze che precedono alla creazione dell’Universo
manifesto in tutta la sua varietà.
L’ALBERO
DELLA VITA CONSISTE IN 32 VIE DI SAGGEZZA:
- 10 Sephiroth sono i Rami o Sentieri principali
- 22 lettere i Sentieri minori che collegano l’uno all’altro i Sephiroth, armonizzando ed equilibrando i concetti associati ai vari numeri.
Per Meditazione
si intende quel sistema rigoroso di disciplina mentale e di sé, che ha come
fine primario il controllo completo e assoluto del principio pensante, Ruach, e
come obiettivo ultimo quello di ottenere la facoltà di arrestare a volontà il
flusso del pensiero, sì da consentire nel silenzio così prodotto il
manifestarsi di quanto sta dietro (per così dire) o sopra, o oltre la mente.
Il primo essenziale compito è apprendere a
sedare il continuo fermento della mente.
Quando ha questo potere al suo comando, il
discepolo è istruito a esaltare la propria mente come le tecniche o i metodi
del caso, provvisti dalla Magia, fino a travalicare le usuali barriere e
limitazioni proprie della sua natura, e ascendere, in un’estasi che è come una
colonna tremenda e investigabile di fuoco, alla Coscienza Universale, cui si
congiunge.
Una volta divenuta una Con L’esistenza
trascendente, partecipa intuitivamente della conoscenza universale, che si
ritiene essere una fonte ben più attendibile d’informazione che non
l’introspezione razionale dell’intelletto o l’indagine sperimentale
scientifica.
I Cabalisti affermano che la Ragione è
un’arma inadeguata nella ricerca della realtà, giacché la sua natura è essenzialmente
contraddittoria.
“La ragione è dunque menzogna: è in gioco un
fattore infinito e che permane ignoto; e poco fidato è lo strumento verbale”.
L’Universo non può trovare una spiegazione
razionale, giacché la sua natura è ovviamente irrazionale.
Bergson: “Il nostro pensiero, nella sua forma
puramente logica, è inetto a presentare la reale natura della vita”, e la
facoltà dell’intelletto è caratterizzata da una “naturale inabilità a
comprendere la vita”.
Dobbiamo ricorrere a mezzi diversi e superiori
al raziocinio, come l’Intuizione o Neschamah.
What Dare I
Think di Julian
Huxley: “Non c'è ragione perché‚ l'universo sia perfetto; e non esiste
del resto nessuna ragione perché‚ debba essere razionale”.
Charles S. Jones (Frater Achad), scrive nel suo QBL:
“è di primaria importanza che ogni dettaglio dello Schema sia MEMORIZZATO.
Poiché l’Albero porta frutto solo quando le sue radici affondano anzitutto
nelle nostre menti … la nostra mente e noi saremo capaci di andare mentalmente
di Ramo in Ramo, di Corrispondenza in Corrispondenza, visualizzando il nostro
procedere e facendone così un Albero Vivente, allora e non prima vedremo la
Luce della Verità balneare su di noi e riusciremo a germinare, elevandoci sopra
la terra, restando le nostre radici sempre saldamente affondate nel nostro
elemento naturale”.
Ma è lo Zohar stesso a parlare di
un'influenza spirituale divina, che chiama Mezla,
e che discende da Kether a Malkuth lungo i Sentieri, tutto vivificando e
sostenendo al suo passaggio. Se metteremo a dimora in noi questo albero
vivente, aprendo la nostra coscienza alla penetrazione delle sue radici,
circondandolo di cure con quotidiana devozione, sollecitudine e perseveranza,
ecco che in modo quasi impercettibile vedremo sgorgare spontaneamente dal
profondo di noi stessi una nuova conoscenza spirituale. L'universo inizierà ad
apparirci come un Tutto sintetico e omogeneo e lo studioso vedrà unificarsi la
totalità delle sue nozioni e conoscenze, scoprendosi capace di tramutare, anche
sul piano intellettuale, il Molteplice nell'Uno.
Eliphas Levi nella sua Histoire de la Magie: "La
scienza assoluta geroglifica ebbe per base un alfabeto del quale tutti gli
dei furono lettere, tutte le lettere idee, tutte le idee numeri,
e tutti i numeri segni perfetti. Questo alfabeto geroglifico, del quale
Mosè fece il massimo segreto della sua Cabbala, è il famoso Libro di
Thoth".
I Cabalisti non cercano di spiegare alla mente ciò che la mente non è preparata a trattare; essi forniscono una serie di simboli su cui meditare e questi la mettono nelle condizioni di costruire le scalinate della realizzazione, gradino dopo gradino, e di salire dove non può volare.
Il dharma razziale dell’Occidentale è la conquista
delle materia densa.
Il dharma dell’Occidentale differisce da
quello dell’Orientale, il ritiro dal piano della terra non è la sua linea di
progresso. L’Occidentale normale non ha alcun desiderio di evadere dalla vita,
la sua passione sta nel conquistarla e nel metterci ordine e armonia. Soltanto
i tipi patologici desiderano essere liberi dalla ruota delle nascite e delle
morti.
L’occidentale vuole portare la Divinità nell’umanità
e far sì che la Legge Divina prevalga sul Regno delle Tenebre. Questo è il
motivo-radice per l’acquisizione di poteri occulti sul Sentiero della
Mano-destra, e spiega perché gli iniziati non abbandonano tutto per la mistica
Unione Divina, ma coltivano una Magia Bianca.
Lo sviluppo mediante la sola meditazione è in
Occidente un processo lento, in quanto materia-mente sulla quale essa deve
lavorare, e l’atmosfera mentale in cui deve essere fatto il lavoro, sono assai
resistenti. L’unica scuola di yoga Occidentale puramente meditativa è quella
dei Quaccheri e ritengo che essi convengano che il loro sentiero è solo per
pochi.
L’Albero della Vita è un compendio di
scienza, psicologia, filosofia e teologia.
Il simbolo è un mezzo per guidare il pensiero
nell’Invisibile e nell’Incomprensibile.
Le cose che esso rivela sono impensabili, e
tuttavia la mente, passando da simbolo a simbolo, riesce a pensarle; e anche se
dobbiamo accontentarci di guardare oscuramente in un specchio, tuttavia abbiamo
ogni motivo di sperare che alla fine vedremo faccia a faccia e che conosceremo
proprio come siamo conosciuti; perché la mente umana cresce con l’esercizio.
Riflettendo su una cosa, costruiamo concetti di essa.
Il simbolo precede la spiegazione; questo è
il motivo per cui affermiamo che la Cabala è un sistema in crescita non un
monumento storico. Può essere tratto oggi dai simboli Cabalistici più di quanto
poteva essere fatto all’epoca del vecchio ordinamento in quanto il nostro
contenuto mentale è più ricco di idee.
Ciascun simbolo, lascia adito
all’interpretazione si piani differenti, e tramite le sue associazioni
astrologiche può essere riferito agli Dei di qualsiasi Pantheon, aprendo così
vasti nuovi campi di implicazione nei quali la mente indugia interminabilmente,
poiché un simbolo porta all’altro in una interrotta catena di associazioni;
ogni simbolo conferma un simbolo poiché i fili variamente diramantisi si
riuniscono assieme ancora una volta in un glifo sintetico, e ciascun simbolo è
capace di interpretazione nei termini di qualsiasi piano su cui la mente stia
funzionando.
L’universo è in realtà una forma-pensiero
proiettata dalla mente di Dio. L’Albero cabalistico potrebbe essere paragonato
a un’immagine-sogno sorgente dal subconscio di Dio e drammatizzante il
contenuto subconscio della divinità.
Ciascun simbolo sull’Albero rappresenta una
forza o fattore cosmico. Quando la mente si concentra su esso, entra in
contatto con quella forza; in altre parole, un canale superficiale, un canale
nella consapevolezza, è stato creato tra la mente consocia dell’individuo e un
particolare fattore nella mente-mondo, e attraverso questo canale le acque
dell’Oceano si riversano nella laguna. L’aspirante che usa l’Albero come suo
simbolo-meditazione stabilisce punto per punti l’unione tra la sua anima e
l’anima-mondo. Ciò risulta in un tremendo accesso di energia per l’anima
individuale; è ciò che le fornisce i suoi poteri magici.
Ma esattamente come l’universo deve essere
governato da Dio, così la multilaterale anima dell’uomo deve essere governata
dal suo dico: lo spirito dell’uomo. L’Io Superiore deve dominare il suo
universo altrimenti ci sarebbe forza squilibrata; ciascun fattore governerà il
proprio aspetto ed essi combatteranno tra loro. Allora avremo la legge dei Re
di Edom, i cui regni erano forza squilibrata.
I Cabalisti hanno situato sui Sentieri
dell’Albero i Segni dello Zodiaco, i Pianeti e gli Elementi. Ora esistono
dodici Segni, sette Pianeti e quattro Elementi, che in tutto fanno 23 simboli.
Come possono questi essere adattai a Ventidue Sentieri? La soluzione è
semplice. Sul piano fisico, noi stessi ci troviamo nell’Elemento della Terra,
di conseguenza quel simbolo non appare sul Sentiero che porta all’Invisibile.
Se lo togliamo, rimaniamo con ventidue simboli che si adattano perfettamente e,
piazzati correttamente, corrispondono esattamente ai trionfi dei Tarocchi,
ciascuno dei quali chiarisce l’altro in maniera notevole e fornisce le chiavi
dell’astrologia esoterica e della divinazione con i Tarocchi.
L’Albero della Vita, l’Astrologia e i
Tarocchi non sono tre sistemi mistici, ma tre aspetti di uno stesso e unico
sistema e ciascuno non è intellegibile senza gli altri.
L’Essenza di ciascun Sentiero va trovata nel
fatto che essa collega due Sephiroth e noi possiamo comprendere il suo
significato soltanto tenendo conto della natura delle Sfere collegate
sull’Albero.
Un Sephirah però non può essere compreso su
un singolo piano; esso ha una quadruplice natura.
I Cabalisti esprimono ciò dicendo che
esistono quattro mondi:
- Atziluth, il Mondo Archetipale, o Mondo delle Emanazioni; il Mondo Divino
- Briah, il Mondo della Creazione, chiamato anche Khorisa, il Mondo dei Troni
- Yetzirah, il Mondo della Formazione e degli Angeli
- Assiah, il Mondo dell’Azione, il Mondo della Materia
- In Atziluth (Mondo Archetipale - Kether.) essi si manifestano tramite i Dieci Santi Nomi di Dio (il Grande Non Manifesto, prefigurato tramite i Tre Veli Negativi dell’Esistenza che pendono dietro la Corona, dichiara se stesso nella manifestazione come Dieci differenti aspetti che sono rappresentati dai diversi nomi per indicare la Divinità nelle Scritture Ebraiche). RE. Seme BASTONI – FUOCO.
- In Briah (Mondo Creativo - Chokmah e Binah) le Emanazioni Divine sono ritenute manifestarsi tramite i Dieci Potenti Arcangeli (importanti per la magia rituale). REGINA. Seme COPPE – ACQUA.
- In Yetzirah (Mondo Formativo - Chesed, Geburah, Tiphareth, Netzach, Hod, Yesod) le Emanazioni Divine si manifestano, non tramite un singolo Essere, ma per mezzo di diversi tipi di esseri che sono chiamati le Schiere Angeliche o Cori. IMPERATORE. Seme SPADE – ARIA.
- In Assiah (Mondo Materiale – Malkuth) non è solo il Mondo DELLA Materia, se osservato da un punto di vista Sephirotico, ma l’Astrale Inferiore e i Piani eterici, che insieme formano lo sfondo della materia. Sul piano fisico le Emanazioni Divine si manifestano tramite quelli che non impropriamente possono essere chiamati i Dieci Chakra Mondani (il Primum Mobile o i Primi Vortici, la Sfera dello Zodiaco, i Sette Pianeti, e gli Elementi presi assieme: dieci in tutto). IMPERATRICE. Seme DENARI – TERRA.
I Cabalisti non cercano di spiegare alla mente ciò che la mente non è preparata a trattare; essi forniscono una serie di simboli su cui meditare e questi la mettono nelle condizioni di costruire le scalinate della realizzazione, gradino dopo gradino, e di salire dove non può volare.
La Causa Prima non è un’origine senza
origini, ma una Prima Apparizione del Piano di Manifestazione.
Il Cabalista prendo come suo punto di partenza
Kether, la Corona, il primo Sephirah che egli simbolizza mediante la figura di
Uno, Unità, e mediante il punto entro il Circolo. Da questo egli rintraccia
all’indietro i tre Veli dell’esistenza Negativa. Questa è una faccenda
completamente diversa dal partire dall’Assoluto e cercare di lavorare in avanti
nell’evoluzione. Può darsi che non dia una conoscenza immediatamente accurata e
completa dell’origine delle cose, ma consente alla mente di fare un primo
passo; e se non siamo capaci di fare un primo passo non abbiamo la speranza di
arrivare alla fine.
L’Albero è un metodo di usare la mente, non
un sistema di conoscenza.
È un glifo, un simbolo composito, che mira a
rappresentare il cosmo nella sua interezza e l’anima dell’uomo in correlazione
con esso.
I Cabalisti riconoscono quattro piani di
manifestazione e tre piani di non manifestazione, o di Esistenza Negativa. Il
primo di questi è AIN, Negatività;
il secondo AIN SOPH, l’Indefinito;
il terzo AIN SOPH AUR, la Luce
Infinita.
È da questo che Kether si concentra. Questi
tre termini sono chiamati i tre Veli di
Esistenza Negativa dipendendo all’indietro da Kether; in altre parole essi
sono i termini algebrici che ci consentono di pensare a ciò che trascende il
pensiero e che la tempo stesso nasconde ciò che essi rappresentano; essi sono
le maschere di realtà trascendenti.
I Veli mentre nascondo ciò che rappresentano,
ci permettono di vedere chiaramente ciò a cui essi servono da sfondo.
Suggeriscono alla nostra mente determinate idee.
La Negatività implica Essere o Esistenza di
una natura che non possiamo comprendere (una forma di essere di cui non abbiamo
mai avuta alcuna esperienza consocia).
Nella letteratura della scienza esoterica
sono disseminate idee-semi quali “Dio è pressione” e “Kether è il Malkuth
dell’Esistenza Negativa”. Queste immagini, il cui contenuto non appartiene
affatto alla nostra sfera, sono come i germi maschili del pensiero che
fecondano le uova della percezione concreta.
I Sephiroth sono oggettivi, i Sentieri sono
soggettivi. Ogni Sephirot è uno stato o condizione di esistenza.
La Cabala non concepisce Dio come architetto
della creazione stadio dopo stadio, ma pensa le differenti fasi della
manifestazione come evolventesi una dall’altra, come se ciascun Sephirah fosse
una vasca che, una volta riempita, straripa in una vasca inferiore.
Potremmo dire che Kether è la prima attività
della manifestazione, il moto; esso è una condizione di puro divenire, i Primi
Vortici, l’inizio dei Moti Vorticosi (Cabalisti), Primum Mobile (Alchimisti).
Chokmah, il secondo Sephirath, è chiamato la
Sfera dello Zodiaco.
Binah è il Grande Mare, la Sfera di Saturno.
Binah è il Grande Mare, la Sfera di Saturno.
La Creazione si è mossa in avanti. Dall’Uovo
primordiale si è sviluppato il Serpente che si tiene la cosa in bocca.
Kether si differenzia in una attiva potenza
maschile, Chokmah; Binah in una passiva potenza femminile.
Essi stanno in cima alle due colonne
laterali:
- quella di destra sotto Chokmah è chiamata Grazia; FORZA (Mano Destra) - Pingala
- quella di sinistra sotto Binah è chiamata Severità; FORMA (Mano Sinistra) - Ida
- quella di centro sotto Kether è chiamata Mitezza o colonna dell’Equilibrio - Sushumna
Quando
si osserva che Yod è identico al Lingam Indù, e che Kether, Daath, e il
Sentiero Splendido, Tiphareth, si trovano su una linea nel Pilastro Mediano che
equivale alla spina dorsale nell’uomo, e che Kundalini è attorcigliata su
Yesod, anche ‘esso sul Pilastro mediano, ci accorgeremo che abbiamo una chiave
importante per coloro che sono addestrati ad usarla.
In Daath c’è il segreto della rigenerazione,
la chiave della manifestazione di tutte le cose tramite la differenziazione
nelle coppie di Opposti e la Loro riunione in un Terzo.
Tiphareth, è la sfera più elevata su cui può
salire la normale consapevolezza umana.
Nel Triangolo
Superno il Sephirah primario emana un paio di opposti che esprimono i due
aspetti della sua natura: mascolina e femminino (rappresentazione delle forze
creative).
Nel Secondo
Triangolo (forze governative) le coppie di opposti trovano il loro
equilibrio nel Terzo situato nel
Pilastro Mediano.
Da ciò deduciamo che il primo Triangolo
deriva il suo significato da ciò che sta dietro ad esso, e il Secondo da ciò in
cui esso emana.
Il Secondo Triangolo potrebbe essere chiamato
Etico, il terzo potrebbe essere chiamato Triangolo Magico.
Prima Trinità = Mondo Intellettuale
Seconda Trinità = Mondo Morale
Terza Trinità = Mondo Materiale – Magico o Astrale
Rimane Malkuth, il regno della terra, esso
differisce dagli altri perché non fa parte di nessun triangolo equilatero. Ma è
un ricettacolo delle influenze di tutti gli altri. È un Sephiroh caduto, perché
è stato tagliato fuori dal resto dell’Albero dalla caduta.
La Sfera di Malkuth fa capo agli Inferi dei
Sephiroth Avversi, i Qliphoth, o
demoni malvagi. È il Firmamento in cui Elohim
ha separato le acque superne di Binah dalla acque infernali di Leviathan.
I Qliphoth (singolare Qliphah, una donna
impudica, meretrice) sono i Sephirah Cattivi o Avversi, ciascuno di forza
squilibrata dalla sua sfera corrispondente sull’Albero santo; queste emanazioni
hanno avuto luogo durante i periodi critici dell’evoluzione allorché i
Sephiroth non stavano in equilibrio. Per questa ragione viene fatto riferimento
a essi come ai Re della Forza squilibrata, ai Re di Edom, “che governavano
prima che ci fosse un re in Israele”.
AIN = il nulla
o Parabrahman, la CAUSA INCAUSATA di ogni manifestazione.
Ain non può essere compreso ne tramite
l’intelletto, ne descritto in parole, poiché non esiste lettera o parola capaci
di coglierlo ed esprimerlo. È lo ZERO, la FONTE, il serpente Anata, che
racchiude tra le sue spire l’universo e che è raffigurato nell’atto di
inghiottire la propria coda, metafora della natura riassorbentesi
dell’infinito.
Per acquistare coscienza di sé o rendere sé
comprensibile a se stesso Ain diviene Ain
Soph (l’Infinito) e ulteriormente AIN
SOPH AOUR, Luce Assoluta e illuminata (la Daivaprakriti del vedanta brahamnico, l’Adi-Buddha o l’Amitabha
dei buddhisti), che per auto contrazione si concentra in un unico punto centrale
e privo di dimensioni: KETHER.
I primi tre Sephiroth trascendono ogni forma
possibile di concezione intellettuale e si possono realizzare soltanto
applicando semplicissime tecniche meditative e della Kabala pratica.
Essi sono separati da quanto esiste ai
livelli inferiori da un profondo Abisso.
Tale abisso trovando spazio in un luogo di DA’AT può essere definito il suo
corrispettivo manifesto. È conoscenza e apprendimento.
DA’AT è la
genesi, il terzo cervello (Binah/logica
e Chokmah/intuizione sono i due emisferi); corrisponde al cervelletto e al
midollo spinale. Il punto in cui la spina dorsale si unisce al cranio. Un Abisso che rappresenta la dissoluzione di
ogni forma dell’umano pensiero, che deve fondersi con il
suo opposto: morendo nella forma, per rinascere su di un piano non determinabile.
Daath è prodotto dal congiungimento di Chokmah e Binah.
Il Padre Superno Abba, sposa la Madre Superna Ama, e Daath ne è il prodotto.
Tramite Daath o Conoscenza, Saggezza è combinata con Comprensione, e il Sentiero Splendido (Tiphareth, Sesto Sephirah) con la sua sposa Regina (Malkuth, Decimo Sephirah).
Daath è esso stesso il Sentiero Splendido ma anche quello interiore e resta occultato dentro la madre ed è il mezzo del suo congiungimento.
I Sephiroth superiori sono ideali, gli
inferiori sono attuali e l’Abisso rappresenta metaforicamente il salto
metafisico che intercorre fra i due ordini di realtà.
In un certo senso fra i Sephiroth superiori e
quelli inferiori, che pure ne sono la riflessione non esiste nessuna
connessione o rapporto, proprio come lo Spazio è in sé indipendente e
inalterabile dall’esistenza o meno di alcunché di manifesto nella sua vacuità.
Ain Soph, di per se inerte alla creazione
diretta del mondo (il decimo Sephirah) vi riusciì soltanto per il tramite di
Kether, che a sua volta generò per successiva evoluzione gli altri Sephiroth o
potenze, fino a culminare in Malkut e nell’universo esterno, opinione condivisa
e riaffermata dello Zohar.
Sorge però una difficoltà, giacché è ovviamente
impossibile per un concetto tanto astratto come lo Zero compiere alcunché. La Blavasky nella Dottrina
Segreta afferma che l’Assoluto (Ain) se incomprensibile in sé presenta
tuttavia una ricca gamma di aspetti che ci consentono di lanciare su di esso
almeno uno sguardo: Spazio Infinito,
Durata Eterna e Moto Assoluto. L’ultimo aspetto è pittorescamente adombrato nella
metafora mitica Indù del Grande respiro di Brahma che crea e distrugge i mondi
con incessante ritmo ciclico. Con l’ispirazione l’universo è richiamato alla
fonte e cessa di esistere, ma all’atto dell’espirazione la manifestazione ha
inizio con la comparsa di un laya o centro neutrale, equivalente al Kether
cabalistico. Questa legge ciclica di manifestazione cosmica, non può che essere
la volontà dell’Assoluto di manifestarsi, nel qual caso è impossibile non
ricordare in tutta esattezza nel vecchio postulato dell’Assoluto che emana il paya o Kether, dal quale tutto inizia
ad evolversi.
Dice lo Zohar: “Le acque del mare sono
illimitate e informi, quantunque esse producano una forma al loro riversarsi
sulla terra … La fonte delle acque del mare e la forza emessa e che le fa
inondare la Terra sono due cose distinte. Ed ecco che le acque formano
un’immensa cavità quasi uno sterro profondissimo di mano dell’uomo, ed emanando
dalla fonte la colmano; si ha così il mare che potremo dire una terza cosa. Da
questo enorme bacino le acque si diramano poi in sette canali, simili ad
altrettanti lunghi condotti che le convogliano. La fonte, la corrente, il mare
e i sette canali danno sommati, il numero DIECI.
La sorgente
o Causa Prima dell’esistenza è Kether.
La corrente
che ne è emessa, l’Intelligenza Mercuriale Originaria è Chokmah.
Il mare,
la Grande Madre è Binah.
I sette
canali rappresentano i sette Sephiroth inferiori.
Il numero DIECI è onnicomprensivo. Fuori di
esso non esiste altro numero, poiché quanto è oltre il Dieci fa ritorno
all’unità”.
Fonti:
Il giardino dei Melograni - Israel Regardie
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__kabbalah-dalla-kabbalah-alla- magia-il-giardino-dei-melograni-libro.php?=2028
La cabala Mistica - Dion Fortune
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-cabala-mistica.php?=2028